Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,35-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Parola del Signore
Noi siamo tutti scintille di Dio. Sì amici, noi esistiamo grazie all’amore di Dio. Perché, come scrive l’evangelista San Giovanni: “Dio è amore” (cfr. 1Gv 4,8). E Dio amava prima ancora di creare il mondo, ma l’amore che aveva in se stesso era così grande, che una parte di questo sublime sentimento dovette uscire da sé. Così Dio creò il mondo e lo popolò di creature. Ecco che noi siamo, tutti quanti delle “scintille di Dio”. D’altra parte lo stesso Gesù ci domanda: «Non è scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi?» (cfr. Gv 10,34).
Ma una scintilla differisce dal fuoco dell’amore di Dio che arde per l’eternità. E così, amici cari, come una scintilla esce dal fuoco scoppiettante, nasce e poi muore, anche noi abbiamo un inizio ed una fine. Nasciamo, come una scintilla, apparentemente dal nulla, brilliamo magari a lungo, ma presto o tardi ci spegniamo. E a nessuno di noi, uomini e donne in cammino in un tempo che incomincia ed un tempo che finisce, è dato di conoscere quale sarà il momento in cui cesseremo di splendere.
Ebbene, cari amici, quel giorno in cui la morte verrà a visitarci, non sarà la fine di nulla, ma l’inizio di tutto. Sì, perchè la nostra fiammella, che agli occhi degli uomini sembrerà spegnersi, in realtà proseguirà a brillare, ed anzi brillerà ancora più forte, quando avrà raggiunto il cielo e tenderà a ricongiungersi con quel Dio dal quale si è staccata.
Perchè se le nostre spoglie mortali si tramuteranno in polvere (cfr. Genesi 3,19), la luce della nostra anima diverrà ancora più viva vicino a quel Dio a cui tutti noi tendiamo, a cui tutti noi, chi con passo più lento, chi più rapido, tendiamo.
E non ci dobbiamo illudere di poter beffare il destino e di raggiungere l’eternità. No, perché la strada per l’eternità non passa attraverso le mani dell’uomo, ma soltanto attraverso l’amore di Dio. E’ Lui che ci permette di diventare migliori, di portare un po’ della nostra luce sul cammino di chi ci sta accanto, di trovare un posto ed una dimensione nella vita.
Non siamo eterni e non sappiamo quando il Signore verrà da noi. Per questo dobbiamo farci trovare pronti e svegli. Non attendiamo inutilmente prima di confessare un peccato, non rimandiamo una buona azione, non posticipiamo un dovere.
#Santanotte amici! 🙂 Agiamo in fretta, finché brilliamo su questo mondo perché possiamo risplendere ancora di più nell’altro! 🙂 🙂 🙂
Alessandro Ginotta
Il dipinto di oggi è: “Cristo in gloria” di Francesco da Bassano il Giovane, XVI sec., 68×118 cm, Musei Capitolini, Roma
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