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Alzati e cammina

Alzati e cammina

Qualche volta dobbiamo prima perdonare noi stessi, per poi rivolgere lo sguardo al futuro e ricominciare a vivere. Ecco l’importanza di accettare il proprio passato.

Il mio in(solito) commento a:
Resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini (Matteo 9,1-8)

Spesso, attraverso il mio blog, ricevo e-mail dei lettori. Domande di chi desidera un chiarimento su un mio testo, talvolta richieste di aiuto. Di queste ultime, nei giorni scorsi, ne sono arrivate un paio. Una era così piena di rabbia e sconforto che, in un primo momento, mi ha messo in difficoltà. Non riuscivo ad infondere speranza all’autore di questa lettera che lamentava un susseguirsi di guai senza precedenti. Chi scriveva aveva davvero vissuto troppi guai! Ed era profondamente arrabbiato per questo suo trascorso. Poi ho capito! Il problema del lettore era proprio questo: non riuscire ad accettare il proprio passato. La sua vita veniva condotta tutta con lo sguardo rivolto all’indietro, riempiendo ogni istante di rimpianti e lamentele per quanto avvenuto prima. Questo dolore impediva al mio interlocutore di apprezzare le gioie del presente. Anzi, non se ne accorgeva neppure. E così, rinunciava a vivere, continuando a singhiozzare per quanto accaduto ieri, senza guardare al domani.

Qualche volta dobbiamo prima perdonare noi stessi, per poi rivolgere lo sguardo al futuro e ricominciare a vivere.

Alzati, prendi la tua vita com’è, bella, brutta come sia, prendila e vai avanti.

Non avere paura, vai avanti con la tua barella. Gesù ce lo dice in ogni istante. Ma non sempre lo ascoltiamo. Alzati è il verbo della Risurrezione. Alzati dalla situazione interiore che ti paralizza! Sei libero! Prima eri schiavo del tuo peccato che è come un lettuccio pesante che ti teneva incollato a sé, ora puoi esserne padrone. Puoi prendere il tuo lettuccio, riconciliarti con Dio e risorgere! Una nuova opportunità ti aspetta! Alzati! Riprendi in mano la tua vita, portala e non lasciartene portare, risorgi dalla morte che ti porti dentro, confessa il tuo peccato e torna a camminare! Questo ci dice Gesù! Lo ascoltiamo?

Ecco Gesù: entra, si avvicina, ascolta, guarisce. Il Dio-con-noi cammina davvero in mezzo a noi, entra, si interessa a quello che diciamo, a quello che siamo, ci ama. E il suo amore ci trasforma. Ci muta profondamente proprio partendo dal nostro interno. Cristo tira fuori il lato migliore di noi e, facendo leva su quello, ci spinge a diventare persone diverse, più corrette, più buone, più attente, più disponibili, più generose.

Ma non si fa “cadere dall’alto” oh no! Gesù non è un Dio al quale portare doni e sacrifici salendo sulle scale di un tempio. No! Gesù è un Dio che scende in strada e viene in mezzo a noi. Entra da noi, dove noi viviamo. Ed è lì che ci guarisce. Ed è lì che ci salva. Ed è lì che ci trasforma rendendoci migliori. E’ un Dio che si muove e non ha paura di sporcarsi le mani. E’ un Dio che viene verso di noi per ascoltarci. E’ un Dio che si fa prossimo e ci sprona a vivere ancora: “Alzati, prendi il tuo letto e cammina!”, lo dice anche a noi oggi! Alziamoci dal letto dei nostri rimpianti ed iniziamo a camminare in una vita nuova! Una vita con Dio al nostro fianco.

Quando Gesù si china su di noi per guarirci, è per sempre. La sua guarigione consiste in una remissione definitiva che parte dall’anima per risanare tutto il corpo. Una guarigione che non è limitata alla vita terrena, ma che coinvolge anche quella eterna, segno di una salvezza che ci libera definitivamente dal male per restituirci la vita. Quella vera. Chiediamo a Dio di entrare nelle nostre case, di venire nei nostri cuori e di guarirci da ogni male fisico e spirituale. #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo guarisce il paralitico nella piscina di Bethesda”, 1667-1670, Bartolomé Esteban Murillo”, olio su tela, Museo del Prado, Madrid

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