+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Parola del Signore
Eccoci qua… “pecore senza pastore” (v. 36). L’uomo ha smarrito Dio. L’Adamo di oggi non ha memoria della Creazione, non ha memoria del Paradiso, non ha memoria del Creatore. L’Adamo di oggi vive nell’illusione di essere, solo, al centro dell’universo, al centro della realtà: solo “io” e niente Dio. Non serve Dio all’uomo che annovera tra i diritti i suoi capricci più abominevoli. Non serve Dio all’uomo che crede di avere trovato le chiavi del paradiso nelle sostanze stupefacienti e nell’alcool. Non serve Dio all’uomo che non si sente neppure più peccatore. Quale peccato dovrà confessare se ritiene di averne commessi? Non serve Dio… o forse sì?
Certo che serve! E’ proprio la convinzione di poterne fare a meno che ci ha condotti in questa palude dove siamo, smarriti, come pecore senza pastore… Il nemico, “il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra” (Ap 12, 9) ha paralizzato la nostra lingua, ha reso mute le nostre anime.
Ma ancora oggi Gesù guarisce. Gesù è sempre qui, in mezzo a noi, la sua Parola è Viva: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Dobbiamo solo alzare lo sguardo della fede e lo ritroveremo. Dobbiamo solo sussurrare una preghiera e Lui ci aiuterà! Chiediamogli di scacciare anche il nostro demonio muto: “E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare” (v. 33).
Sì, anche la nostra anima può tornare a parlare, pregare e lodare Dio! Gesù camminava tra le folle, le consolava, si prendeva cura dello spirito e del corpo dell’uomo che visitava. Anche oggi si prende cura del corpo e dello spirito dell’uomo che continua ad amare.
E come lo fa? Attraverso la Chiesa! Sì… torniamo un istante al brano di oggi: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!” (vv. 37,38). Gli operai della messe sono i 72 discepoli mandati a due a due per le strade del mondo a portare la Buona Novella: “Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio” (Lc 10,8-9). Gli operai della messe di oggi siamo noi, battezzati, laici, consacrati, presbiteri, Vescovi: la Chiesa. Quella con la “C” maiuscola.
Sì, perchè anche noi, amici, abbiamo un compito affidato da Dio: “andate anche voi nella mia vigna” (Mt 20, 3-4) ci ha detto Gesù. Sì, anche noi, operai dell’ultima ora, dobbiamo scendere nelle strade e portare la Parola. Sta anche a noi, a me, a te, cara lettrice, e a te, caro lettore soffiare sulla brace che arde ancora sotto le ceneri del secolarismo, dell’ateismo e dell’indifferenza religiosa, sta a noi ravvivare il fuoco della fede, sta a noi liberare quella fiamma che arde di amore per Dio. Sì, perchè come diceva Sant’Agostino: “Tu ci hai fatto per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto sino a quando non riposa in Te“.
“L’umanità può sperare, deve sperare. Il Vangelo vivente e personale, Gesù Cristo stesso, è la «notizia» nuova e apportatrice di gioia che la Chiesa ogni giorno annuncia e testimonia a tutti gli uomini” (San Govanni Paolo II, Esortazione Apostolica Christifideles laici, 1988). E la Chiesa, cari amici, oggi come allora, siamo anche noi.
Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Come mi pongo io di fronte ai problemi del mondo: mi lamento continuamente, oppure mi rimbocco le maniche e cerco di fare la mia parte? Sono pronto a testimoniare il Vangelo nella vita di tutti i giorni? Oppure lo chiudo… in un cassetto del comodino quando esco di casa? E ancora: cosa mi propongo di fare in concreto oggi nella messe del Signore?
Questa notte, Gesù, Ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fa’ che tutti sentano, nel loro cuore, il calore del Tuo amore!
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Cristo cade sotto la Croce” del pittore italiano Raffaello Sanzio, 1516, olio su tela, 318×229 cm, Museo del Prado, Madrid
Alessandro Ginotta
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