Sai vivere con Gesù nel cuore?
Se ti stai chiedendo perché non ti riesce di fare quello che desideri fare… forse è perché non lo stai facendo con Gesù nel cuore… Leggi tutto »Sai vivere con Gesù nel cuore?
Se ti stai chiedendo perché non ti riesce di fare quello che desideri fare… forse è perché non lo stai facendo con Gesù nel cuore… Leggi tutto »Sai vivere con Gesù nel cuore?
Un Dio che non potremmo capire, scende in mezzo a noi, prendendo sembianze umane per meglio interagire e per evitare che, la paura del soprannaturale,… Leggi tutto »Perché non riconosciamo Gesù?
Siamo troppo pessimisti: un po’ come accadde ai discepoli di Emmaus siamo tentati di credere che tutto sia finito, che Dio sia morto. Invece Egli… Leggi tutto »Dio non è morto!
Dedicato a chi soffre, per la perdita di una persona cara Il mio in(solito) commento a:Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose… Leggi tutto »C’è vita dopo la morte?
Credere mette le ali ai piedi, al contrario, negare l’esistenza di Dio, fa di noi dei prigionieri dell’immanente, incapaci di trovare appagamento nell’infinità del trascendente.… Leggi tutto »Non permettere che ti rubino Gesù!
Perché le cose più belle, non si vedono e non si toccano, ma si sentono. Proprio come l’amore. Proprio come Dio Il mio in(solito) commento… Leggi tutto »Stai davvero aspettando Gesù?
Alessandro Ginotta riflette sulle opere d’arte di Andrea Mantegna che illustrano il Cristo morto e la sua risurrezione. Il Crocifisso sul tavolo appare tonico, quasi pronto a sollevarsi, come confermato dal disegno preparatorio di Mantegna. Quest’arte diviene narratrice del Vangelo, invitando tutti a diventare testimoni viventi della fede, in gradi di vedere oltre la morte verso la luce della resurrezione. Ginotta augura coraggio e speranza per Pasqua.
Nel commento al Vangelo della Passione, viene esplorata la natura umana tramite le figure di Pietro e Giuda, simboli di fragilità e disperazione rispettivamente. Pietro nega Cristo, ma il suo pentimento lo riavvicina a Dio. Diversamente, Giuda s’abbandona alla disperazione, perdendo ogni speranza. Si enfatizza l’importanza di non disperare e mantenere la fede in Dio, la vera luce nelle tenebre.
Un viaggio nello spazio e nel tempo ci porta al primo atto di Eucarestia, dove Gesù si umilia a lavare i piedi ai suoi discepoli, incluso Giuda. In questo gesto, si insegna l’amore e il servizio disinteressato. La brocca d’acqua diviene simbolo del servizio e dell’amore che supera il tempo ed è presente ancora oggi, chiamandoci a seguirla nell’amore reciproco, testimoniando valori puri e genuini con gesti di carità e fedeltà alla Parola.