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Asti. La San Vincenzo De Paoli coinvolge le scuole

Asti. La San Vincenzo De Paoli coinvolge le scuole

Coinvolgere le giovani generazioni nelle attività di volontariato con percorsi di avvicinamento. Il progetto “scuola alternanza lavoro” del Consiglio Centrale di Asti.

Una grande opportunità per i giovani – e sono tanti – che desiderano “vivere e non vivacchiare”, accogliendo l’invito del Beato Pier Giorgio Frassati. Rendersi utili ed impegnarsi nel sociale da oggi si può: l’alternanza scuola-lavoro è entrata a tutti gli effetti a far parte strutturale dell’offerta formativa. La possibilità di accogliere i ragazzi non è limitata alle sole attività produttive e commerciali, ma è aperta anche ad organismi pubblici e privati del terzo settore. Ne parliamo con Annamaria Bertello, Presidente del Consiglio Centrale di Asti della Società di San Vincenzo De Paoli, promotrice del “progetto scuola”:

Annamaria Bertello, ci può dire quali sono gli obiettivi di questo progetto e in cosa consiste?

E’ molto semplice: andiamo nelle scuole a raccontare la nostra associazione e quello che facciamo, speriamo così di coinvolgere i più giovani e far fiorire in loro lo spirito del volontariato vincenziano. Il progetto si rivolge agli studenti delle scuole medie superiori di Asti, ed in particolare alle classi terze e quarte di tutti gli indirizzi didattici dell’Istituto Augusto Monti.

I giovani delle scuole hanno già sentito parlare delle Conferenze di San Vincenzo?

Qualcuno sì. In realtà non tutti sanno che la Società di San Vincenzo De Paoli fu fondata a Parigi nel 1833, proprio da uno studente allora ventenne: il Beato Federico Ozanam. Il giovane Federico pose una domanda ai suoi amici e compagni di università: “Non vi pare che sia giunto il tempo di unire l’azione alle parole e di affermare con le opere la validità della nostra fede?” – … e fu così che nacque la prima Conferenza di Carità: un gruppo di giovani che si riunivano non solo per discutere, ma per operare concretamente e tentare di migliorare la società. Questa iniziativa venne posta sotto la protezione del grande Santo della Carità: San Vincenzo De Paoli.

Da quel gruppetto iniziale è nata una struttura tra le più diffuse al mondo…

Sì, la San Vincenzo è presente, con le sue Conferenze, in tutti i continenti. E’ aperta a tutti, donne, uomini, giovani ed adulti.  Ogni Conferenza è una comunità di fede e di amore nella quale si cammina insieme e si condividono le proprie esperienze attraverso  il servizio ai poveri. Nella Conferenza ogni membro trasforma la propria preoccupazione in azione e la propria compassione per il povero in gesti di amore ed iniziative concrete di solidarietà e di ricerca della giustizia sociale.

Asti. La San Vincenzo De Paoli coinvolge le scuole
Che cosa si fa in una Conferenza San Vincenzo?

Ci occupiamo degli ultimi, cioè di tutti coloro che le strutture della società hanno emarginato: gli immigrati, gli anziani soli, i minorati, i reclusi, i disoccupati, i reduci dalle case di pena, gli orfani, i separati, i senzatetto, le persone che pur avendo lavorato una vita percepiscono pensioni molto basse che non permettono loro di avere una vita dignitosa, i falliti della vita… Poiché povero non è solamente colui che non ha, ma anche colui che non è, perché non può, perché è tenuto fuori dal potere, dalla libertà, dalla cultura, dalla religione, ecc.

Una delle particolarità delle Conferenze è la visita a domicilio. In che cosa consiste?

Noi andiamo a bussare alla porta dei poveri, cerchiamo di farci poveri tra i poveri, non limitandoci a portare aiuti materiali. Andiamo in casa loro per condividere la loro vita, il loro cibo, le difficoltà, le speranze, i problemi con cui essi si confrontano giorno per giorno e non ultima la preghiera. Ma non ci limitiamo a questo: incontriamo il bisognoso nei luoghi più diversi: sulla strada, nell’ospedale, nel carcere, nel ricovero ed ovunque egli si trovi, solo e abbandonato.

Asti. La San Vincenzo De Paoli coinvolge le scuole

Siete impegnati anche su altri fronti?

Sì, noi ad Asti ci occupiamo delle cose più svariate: raccogliamo e distribuiamo alimenti, generi di prima necessità ed indumenti. Confezioniamo anche bomboniere che poi vendiamo nei mercatini per finanziarci; prepariamo i cartelloni per presentare le varie iniziative; eseguiamo lavori di segreteria; c’è anche chi si occupa di condividere le nostre iniziative tramite il web ed i social network.

Come sono i rapporti con gli altri enti e strutture?

Il Consiglio Centrale di Asti collabora con le associazioni presenti sul territorio, in particolare la Caritas Diocesana. Attraverso i centri di ascolto le persone in difficoltà ci espongono i loro problemi e noi organizziamo un percorso di aiuto. Poi cooperiamo con il Banco Alimentare in occasione delle collette che si svolgono più volte all’anno. Ci relazioniamo anche con il Movimento per la Vita (CAV) e con le altre realtà vincenziane nel mondo.

La Società di San Vincenzo De Paoli si basa esclusivamente sul volontariato?

Sì, lo slogan della nostra Campagna Nazionale è “VOLONTARI SI DIVENTA ?” ed i nostri pilastri sono: solidarietà, volontariato e gratuità. Con il nostro progetto desideriamo portare il nostro messaggio ai ragazzi delle scuole, per far loro conoscere la nostra realtà e come operiamo.

Quindi possiamo sfatare un luogo comune: la San Vincenzo non si occupa solo di anziani!

Certamente! La Società di San Vincenzo De Paoli è nata dai giovani, tra i giovani e per i giovani! Ecco perché ci rivolgiamo alle scuole. Tutti i giovani vincenziani fino ai 35 anni costituiscono il Settore Giovani delle Conferenze di San Vincenzo ed  in collaborazione con tutti i livelli societari promuovono iniziative per educare i ragazzi alla solidarietà ed al servizio. D’altronde il nostro motto è: “Dare una mano colora la vita”. Auguriamo una vita colorata a tutti!

Alessandro Ginotta

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