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Carità e Media. In un mondo chiuso e individualista fondamentale il ruolo della comunicazione

Carità e Media. In un mondo chiuso e individualista fondamentale il ruolo della comunicazione

“I giornali cristiani, dei quali noi non facciamo eccezione, preoccupati principalmente delle speranze o dei pericoli della fede, hanno dato troppo poco spazio a tutto quanto concerne la carità”. Potrebbero sembrare parole pronunciate oggi, invece è quanto scriveva Federico Ozanam sull’Ère nouvelle nel 1848. Un pensiero sorprendentemente attuale che è stato al centro dell’incontro “Carità e Mediavolontariato e operatori della comunicazione a confronto” che si è tenuto sabato 11 novembre.

Cinque città da un capo all’altro dell’oceano collegate tra loro attraverso un sofisticato sistema di videoconferenza: Torino, Roma, Napoli, Milano e Brasilia. Diciotto relatori tra le firme più autorevoli della stampa italiana, circa 300 persone presenti in sala e 27.776 interazioni sui social network.

“Un evento che passerà alla storia” (Carlo Climati, giornalista); “Non avevo mai visto tanti giornalisti riuniti insieme” (Andrea Tornielli, vaticanista); “Giornata utilissima e appas-sionante anche per i miei studi di sociologa” (Donatella Simon, consorella); “Temi di grande interesse, soprattutto perché collegati alla mia attività quotidiana” (Monica Cerutti, Assessore Regionale del Piemonte)… Sono solo alcuni dei commenti raccolti a caldo.

Guidati dalla giornalista RAI Alessandra Ferraro sono intervenuti: il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, il vaticanista de La Stampa Andrea Tornielli, il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Rizzolo con il collega Alberto Chiara, il direttore del TGR RAI Vincenzo Morgante, Marina Lomunno e Luca Rolandi de La Voce e il Tempo. A Roma, il Presidente della Federazione Nazionale Antonio Gianfico ha ospitato il direttore di “Civiltà Cattolica”, padre Antonio Spadaro SJ, consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e di quello delle Comunicazioni Sociali, insieme a Carlo Climati, direttore del Laboratorio di comunicazione dell’Università Europea di Roma. Dal CSV di Napoli con Monica Galdo della Federazione Nazionale è intervenuto Francesco Gravetti de Il Mattino e Comunicare il Sociale. Dalla sede del Corriere della Sera di via Solferino a Milano ha risposto alle nostre domande il direttore Luciano Fontana. Da Brasilia si è collegato il Presidente Generale della Società di San Vincenzo De Paoli, il giornalista Renato Lima de Oliveira. A me è toccato il compito d’introdurre i collegamenti esterni.

Dunque una giornata di confronto aperto, profondo e sincero tra giornalisti, operatori dei media e volontari, sulla necessità di conoscere e far conoscere il bene che la San Vincenzo da sempre realizza nell’ordinaria e silenziosa opera di aiuto, sostegno, visita e accompagnamento delle persone in difficoltà. Perché è nostro dovere educare anche alla Carità un mondo che si rivela sempre più chiuso e individualista. In quest’opera pedagogica i media possono essere nostri alleati. Così come ci possono aiutare, diffondendo il buon esempio, a coinvolgere nuovi soci, soprattutto tra i più giovani. E perché no? Con un’adeguata sensibilizzazione, proprio i mezzi di comunicazione ci potranno facilitare l’accesso a nuove forme di finanziamento.


Renato Lima de Oliveira

Renato Lima de Oliveira

C’è molta soddisfazione nelle parole del Presidente Generale che in collegamento da Brasilia si è congratulato “con i Vincenziani d’Italia per questa brillante iniziativa”, ed ha incoraggiato gli altri Consigli Superiori “a replicare l’iniziativa nei loro rispettivi paesi”. Pur senza esporre le immagini delle persone assistite, “dobbiamo utilizzare tutti i mezzi di comunicazione a disposizione per diffondere il nostro Carisma, incrementare il numero dei volontari e rafforzare le risorse finanziarie”.

Antonio Gianfico

Antonio Gianfico

Il nostro Presidente, in collegamento da Roma, ha presentato le buone pratiche messe in atto dalla Società di San Vincenzo De Paoli in tutta Italia, partendo proprio dalle regioni del Sud, dove si sta sviluppando un progetto innovativo che presto coinvolgerà tutto il paese. “Carità e Media – ha aggiunto rivolgendosi ai giornalisti – è un’espressione di vicinanza ai poveri, è un grido di aiuto a tutti coloro che sono deputati a trasmettere le informazione affinché questa diventi sensibilizzazione ad uno stile di vita che accompagni le persone a scoprire/riscoprire il valore della prossimità a garanzia della legalità, della pace e del bene comune”.

Infine un annuncio: “il 28 novembre prossimo si ufficializzerà la presenza della Società di San Vincenzo De Paoli in Albania, che diventerà la 151° nazione ad ospitare una Conferenza”.

Monica Galdo

Monica Galdo

Da Napoli Monica Galdo ha tracciato l’identikit dei giovani vincenziani: “Si mettono in gioco, provando a essere sempre più presenza attiva nella San Vincenzo”. Per noi i giovani sono delle fucine di idee e non solo delle braccia pronte all’uso. Occorre “dare spazio alle loro idee”. Il segreto è che “non realizziamo attività per i giovani ma con i giovani” cercando insieme strategie d’azione stimolanti, innovative e attraenti. E allora ai media soprattutto il compito di aiutarci a trasmettere il messaggio del volontariato.

Maurizio Ceste

Maurizio Ceste

La sorprendente attualità del pensiero di Ozanam ha suscitato molto interesse tra gli operatori della comunicazione. Le brillanti pennellate di Maurizio Ceste hanno permesso al pubblico di apprezzare la figura del nostro fondatore che: “ha sviluppato un concetto di carità che ancora oggi ci fa riflettere ed ancora oggi ci mette in discussione”. E dopo la lettura di alcuni stralci tratti dagli articoli pubblicati da Ozanam sull’Ère Nouvelle, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha deciso di dedicare una intera pagina alle “Regole del giornale perfetto”, l’articolo del 1848 in cui il beato Federico Ozanam presentava l’impegno del suo quotidiano per i concreti bisogni dell’uomo.

Marco Guercio

Marco Guercio

“Come Cristiani, ma soprattutto come confratelli e consorelle della Società di San Vincenzo De Paoli siamo chiamati a vivere la Carità anche educando alla Carità la Società in cui viviamo”. Sono le parole del Coordinatore Regionale Marco Guercio che ha esortato i media a diventare strumenti di “contaminazione sociale” per toccare i cuori delle persone. Molti interrogativi stimolanti: quali saranno le vie per raggiungere nuovi volontari? Quali nuove tecnologie di comunicazione e quali strumenti di finanziamento potremo realizzare con l’aiuto di stampa, internet e televisioni?

Marco Tarquinio

Marco Tarquinio

L’impegno dei media nell’educazione alla Carità è stato al centro dell’appassionato intervento del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, che ha proposto una sana informazione come antidoto al populismo: “il nostro giornalismo, i nostri strumenti multimediali, devono saper sfidare i signori della cultura dello scarto, scarto di Dio e dell’uomo, prodotta e alimentata da quel pensiero dominante che Papa Francesco in questi anni non si stanca di smascherare”.

Andrea Tornielli

Andrea Tornielli

Il ruolo pedagogico dei mezzi di informazione è stato evidenziato anche da Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa: “noi abbiamo bisogno di scoprire il volto di Cristo nelle persone che incontriamo, solo le storie di vita vera possono toccare il cuore e testimoniare il Vangelo”.

Luciano Fontana

Luciano Fontana

Intervenuto dalla sede milanese del Corriere della Sera, il direttore Luciano Fontana ha sottolineato le potenzialità dei nuovi media ed ha presentato la storia di successo del settimanale Buone Notizie interamente dedicato al terzo settore: “è evidente che i lettori non cercano soltanto morbosamente gli articoli di cronaca nera, ma si sanno appassionare alle buone notizie quando queste sono raccontate bene”.

Don Antonio Rizzolo

Don Antonio Rizzolo

Un concetto ribadito da don Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana, che ha ricordato come spesso faccia “più rumore un albero che cade, di una foresta che cresce”. Ai lettori più attenti le notizie positive non sfuggono.

Ma, come ha osservato Alberto Chiara di Famiglia Cristiana presentando le bozze del prossimo numero in edicola: “quando si parla di Carità occorre rispettare la dignità dell’essere umano”.

Alberto Chiara

Ma, come ha osservato Alberto Chiara di Famiglia Cristiana presentando le bozze del prossimo numero in edicola: “quando si parla di Carità occorre rispettare la dignità dell’essere umano”.

Padre Antonio Spadaro SJ

Padre Antonio Spadaro SJ

A questo proposito Padre Antonio Spadaro SJ, direttore di La Civiltà Cattolica, ha invitato al discernimento prima di pubblicare fotografie raccapriccianti. Poi ha lanciato un forte messaggio: “La figura del buon comunicatore è il buon samaritano. Comunicare significa essere vicino, avvicinarsi all’inquietudine della gente. Dobbiamo condividere esperienze, abbattere i muri e costruire reti di persone”.

“Bisogna dare voce al bene che si compie e si realizza ogni giorno. Non si tratta di buonismo o di carità assistenziale, di pietà o rimorsi di coscienza, ma di una dimensione evangelica” è il pensiero di Luca Rolandi, giornalista del settimanale diocesano torinese La Voce e Il Tempo.

Luca Rolandi

“Bisogna dare voce al bene che si compie e si realizza ogni giorno. Non si tratta di buonismo o di carità assistenziale, di pietà o rimorsi di coscienza, ma di una dimensione evangelica” è il pensiero di Luca Rolandi, giornalista del settimanale diocesano torinese La Voce e Il Tempo.

Vincenzo Morgante

Vincenzo Morgante

Il direttore della testata TGR RAI, Vincenzo Morgante, ha proposto di realizzare campagne di sensibilizzazione ai temi del volontariato attraverso le reti televisive. Riferendosi all’inno alla Carità di San Paolo ha poi osservato: “Quale può essere il miglior sprone per chi, come noi giornalisti, è tenuto a raccontare verità?”.

La giornalista di La Voce e Il Tempo, Marina Lomunno, ha evidenziato le differenze tra Carità e solidarietà, ed ha raccontato un aneddoto della sua adolescenza quando, tornata a casa, trovò un senzatetto in bagno a fare la doccia. Era stato invitato dal padre, volontario vincenziano.

Marina Lomunno

La giornalista di La Voce e Il Tempo, Marina Lomunno, ha evidenziato le differenze tra Carità e solidarietà, ed ha raccontato un aneddoto della sua adolescenza quando, tornata a casa, trovò un senzatetto in bagno a fare la doccia. Era stato invitato dal padre, volontario vincenziano.

In collegamento dalla sede del CSV di Napoli, Francesco Gravetti de Il Mattino e Comunicare il Sociale, ha proposto un interessante approfondimento sulla nuova legge del Terzo Settore.

Francesco Gravetti

In collegamento dalla sede del CSV di Napoli, Francesco Gravetti de Il Mattino e Comunicare il Sociale, ha proposto un interessante approfondimento sulla nuova legge del Terzo Settore. Grazie a questa legge “dopo decenni, il volontario emerge. Diviene riconoscibile”. In base al decreto il volontario è: “…una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche per il tramite di un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà”. “Sia i volontari che i media – ha aggiunto Gravetti – devono raccogliere una sfida: meno improvvisazione, più consapevolezza. Il volontario nell’agire, i media evidentemente nel raccontare”.

Alla domanda: “valeva la pena aprire una breccia nel principio di gratuità prestando così il fianco a facili contestazioni sul lavoro nero mascherato?” Gravetti ha risposto: “Secondo me sì, ma posso capire che questo argomento ci sono delle divisioni. Importante, però, è essere trasparenti. Chiari. Ed è questa, a mio parere, la vera sfida”.

Il giornalista e scrittore Carlo Climati, in collegamento da Roma, ci ha fornito interessanti suggerimenti su come coinvolgere i giovani nel mondo del volontariato.

Carlo Climati

Il giornalista e scrittore Carlo Climati, in collegamento da Roma, ci ha fornito interessanti suggerimenti su come coinvolgere i giovani nel mondo del volontariato. Possiamo anticipare che la bellissima chiacchierata con Climati è stato uno spunto per lanciare una collaborazione tra la Società di San Vincenzo De Paoli e l’Università Europea di Roma in un progetto che vedrà al centro proprio gli studenti universitari.

Se coinvolti, motivati e responsabilizzati, i giovani sono in grado di realizzare grandi cose, impegnandosi con energia e determinazione.

Riccardo Ghidella

Riccardo Ghidella

In chiusura è intervenuto Riccardo Ghidella, Presidente Nazionale dell’UCID, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, che ha evidenziato l’importanza della centralità della persona umana e dell’impegno personale per offrire cambiamento, speranza e costruzione del bene comune, contribuendo così alla creazione di una nuova classe dirigente con soluzioni basate sui valori cristiani.

Carità e Media

Non è stato facile riunire tutti questi relatori. Sono serviti tempo, fatica e una buona dose di diplomazia. Ma grazie alla numerosa partecipazione di consorelle e confratelli provenienti anche dalle regioni vicine, abbiamo dato dimostrazione di una San Vincenzo attenta e vitale, capace di comunicare e ricevere attenzione da media. Probabilmente ci stanno guardando e attendono da noi altre buone notizie. Non facciamogliele mancare!

Alessandro Ginotta

Le fotografie della sala di Torino sono di Carlo Cretella (Il Videogiornale) e Renzo Bussio (La Voce e il Tempo)

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