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Ce l’hai la “mappa di Gesù”? Serve per trovare il Regno dei Cieli!

Ce l'hai

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,7-15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».

Parola del Signore

Gv 12,44-50

Abbiamo già visto lo stesso brano presentato dall’evangelista Luca, oggi se vi farà piacere, vi guiderò su una lettura un po’ più ampia. Ci mettiamo in viaggio?

Noi camminiamo e il Regno dei Cieli si avvicina: “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (v. 7). Non si ferma l’apostolo. Il discepolo di Cristo è sempre in cammino. Dove va? Ma verso il Regno dei Cieli!

Per raggiungerlo dobbiamo continuare a nutrirci della Parola, ma anche a portare la Parola a chi ancora non la conosce e, soprattutto, a vivere la Parola, diventanto noi stessi strumenti di Dio: “Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni” (v. 8).

Ecco la mappa di Gesù: testimoniare il Vangelo, mettersi al servizio del prossimo, curare gli ammalati, operare il bene.

Sì, perchè la Parola si dona. Non si vende e non si compra Gesù: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (v. 8). Siamo chiamati a fare del bene e farlo donando tutti noi stessi: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34). E’ Gesù che ci ha indicato la strada: chi ama dona. E chi ama di più… fa un dono più grande: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).

Permettetemi di ripetere un concetto che ho già espresso in passato … repetita iuvant: Dio è amore (1Giovanni 4,8). Un amore immenso, incommensurabile e incontenibile. Amava così tanto che questo amore è fuoriuscito da Lui ed ha creato il mondo e tutte le cose. Ha creato l’uomo, a Sua immagine e somiglianza. Dio ci ha amati così tanto da mandare in mezzo a noi Suo Figlio, Gesù, che ha dato la vita per noi uomini e per la nostra salvezza.

Dunque quando doniamo noi stessi, o una parte di noi stessi al prossimo, doniamo il nostro amore: doniamo Dio. Più riusciremo a farlo con il cuore, senza secondi fini, senza giudicare e discriminare nessuno, proprio come vorrebbe Gesù, e più ci avvicineremo al Regno di Dio.

Io sono convinto che, nella sua pienezza, noi potremo sperimentare il Regno di Dio soltanto in Cielo. Ma, già qui ed ora, su questa terra, noi potremo portare un “piccolo grande pezzo del Regno di Dio” e lo potremo fare con la condivisione, con il prenderci cura degli altri, con il testimoniare la Parola. Allora, allora sì, scorgeremo, magari tenendo tra le nostre mani quelle nodose di un’anziana che confortiamo, la bellezza del Regno di Dio dentro i suoi occhi. O magari troveremo il Regno nel sorriso di un bambino, al quale avremo dato un pezzo di pane.

Sì, perchè il Regno di Dio non è un luogo: è uno stato, una condizione: “Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il Regno di Dio è in mezzo a voi!” (Lc 17,1). Già! Il Regno di Dio è in mezzo a noi!

Dunque Gesù ci invita a donare noi stessi. Ed il dono è gratis. Ma ci dice anche che “chi lavora ha diritto al suo nutrimento” (v. 10). Chi evangelizza, l’operaio che lavora nella Vigna del Signore “è degno alla sua ricompensa” (Lc 10,7). Il Signore non abbandona quanti gli si affidano: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt 6, 33).

Leggiamo nel libro dell’Esodo: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo … Perciò va’! Io ti mando” (Es 3,7-8.10). Come Dio mandò Mosè a tirare fuori il suo popolo dalla schiavitù in Egitto, oggi manda noi, a liberarlo dai mali di questo tempo. Anche noi abbiamo demòni da scacciare: la perdita dell’idea di Dio che genera tutta questa vuotezza che ci circonda, questa insoddisfazione diffusa, questo malessere, la mancanza di valori, la violenza… L’uomo ha perso Dio. Noi abbiamo il compito di farglielo ritrovare. Ecco la nostra missione!

E… quando lo avremo portato a termine, allora avremo trovato il Regno di Dio!

Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Come recepisco l’invito ad evangelizzare che Gesù rivolge a ciascuno di noi? Sono pronto a lasciare tutto e scegliere la strada che porta al Regno dei Cieli? E ancora: cosa mi propongo di fare, in concreto, oggi stesso, per testimoniare il Vangelo?

Questa notte, Gesù, Ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco!

#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

Ce l'hai
Il dipinto di oggi è “L’Ascensione di Gesù” del pittore italiano Benvenuto Tisi, 1510 circa, olio su pannello, 314 x 204,5 cm., Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma

Alessandro Ginotta

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