Oggi entreremo in casa del signor Rossi, un cristiano tiepido, per scoprire che…
Il mio in(solito) commento a:
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro (Matteo 10,16-23)
Gesù ha parlato chiaro… ma noi, io per primo, abbiamo un po’ dimenticato come si fa ad essere davvero buoni cristiani. Ci piace la vita comoda, senza troppi problemi. Chi ha la fortuna di avere un lavoro rientra a casa la sera e, magari dopo cena, con le pantofole ai piedi, si siede in poltrona ed apre il Vangelo o la Bibbia. In quel momento il signor Rossi, chiamiamolo così, si sente un buon cristiano. Magari tutto il giorno non ha nemmeno rivolto un pensiero a Gesù, forse lo ha solo nominato un paio di volte invano mentre al volante stava rientrando frettolosamente a casa, per godersi il suo riposo… eccolo: un cristiano da salotto, un cristiano tiepido.
Ora che è a casa, nella tranquillità, si è ricordato di Dio, ha aperto il cassetto dove lo ha tenuto chiuso tutto il giorno… ed ha preso in mano il Libro. Ma a questo cristiano manca qualcosa… Sentiamo, signor Rossi: dov’era Gesù mentre lei strombazzava nervosamente mentre quella vecchina stava impiegando un po’ troppo tempo ad attraversare la strada sulle strisce pedonali? Dov’era Gesù mentre lei, signor Rossi, ha lasciato l’auto per fare la spesa – oh… solo due minuti! – senza pagare il posteggio? Dov’era Gesù, signor Rossi, mentre lei ha distolto lo sguardo da quel mendicante scalzo e sporco che stava lì, dietro l’angolo del suo ufficio? (…Badate bene, amici, il signor Rossi potrei benissimo essere io… o qualcuno di voi…). Ah, capisco signor Rossi! Ha dimenticato Gesù chiuso nel cassetto… accanto al divano!
Però, quando rientra a casa e riapre il cassetto… il signor Rossi diventa un buon cristiano e si scandalizza ascoltando le notizie di cronaca al telegiornale, si meraviglia del comportamento dei figli dei vicini di casa… Ma il signor Rossi è davvero un buon cristiano? Va a Messa tutte le domeniche! E certo! All’uscita dalla parrocchia deve fermarsi a scherzare con i suoi amici Bianchi e Verdi, sono buontemponi quelli, sempre con il sorriso sulle labbra… cos’ha detto il parroco nell’omelia? Ah, non me lo ricordo; però senti questa barzelletta che mi ha raccontato Bianchi…
E’ proprio annacquato questo signor Rossi… un cristiano tiepido. Ma attenzione, perché essere tiepidi, agli occhi di Dio, è davvero una brutta cosa! Leggiamo nell’Apocalisse: “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3,15-16).
Essere tiepidi, alla luce di quanto leggiamo, è peggio addirittura di negare l’esistenza di Dio!
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (v. 16). Viviamo in tempi difficili: guerre, pandemie, carestie, perdita di valori. Davanti a tutto questo non possiamo stare fermi. Non possiamo permetterci il lusso di impigrirci in salotto, ma abbiamo il preciso dovere di mettere a frutto tutti i nostri talenti e le nostre capacità. Non basta leggere il Vangelo, ma lo dobbiamo mettere in pratica. Anzi! Dobbiamo diventare noi stessi pagine viventi di Vangelo! Dobbiamo incarnarlo, testimoniarlo con ogni azione nella nostra vita quotidiana!
Ma il cristiano con le pantofole... non si occupa di queste cose. Ricordate la parabola del seminatore? “Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato” (Mt 13,20-21). Il cristiano da salotto legge volentieri il Vangelo, ma… messo alla prova fugge subito dalle difficoltà e… preferisce riporre Dio nel cassetto… al sicuro.
No, Dio non sta nel cassetto! Lui è sempre accanto a tutti noi! E’ accanto al cristiano che mette tutto sé stesso nella testimonianza del Vangelo, ma, allo stesso tempo, è accanto al signor Rossi che per poco non investe la vecchietta che attraversa la strada. Sì, sta accanto a tutti e due! Sussurra anche alle orecchie del sordo signor Rossi: “Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate…” (Mc 8,18). No, non sempre ascoltiamo, eppure dovremmo, perché “non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (v 20). Lo Spirito Santo parla ai nostri cuori e, se lo sapremo ascoltare, nelle difficoltà parlerà anche attraverso la nostra bocca. Non dobbiamo temere il male, perché Dio è sempre con noi, anche nei momenti più difficili, anche quando tutto sembra perduto, lui è qui e ci guida verso la strada migliore.
Certo… la strada migliore non è sempre gradita dal cristiano da salotto. E’ pesante camminare su quei sassi con le pantofole… Qualche volta la via della salvezza passa per strade accidentate. Qualche volta, Dio ce ne scampi, passa addirittura per il martirio. Ma la via della Croce è quella che ci ha indicato Gesù, e attraverso la Croce si arriva alla Risurrezione: “Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.” (v. 22).
#Santanotte amici cari. Lo Spirito Santo alimenti la fiammella che brilla nella vostra anima e faccia divampare il fuoco della fede, quello che farà uscire il Vangelo dal cassetto e… trasformerà la vostra vita in un autentico capolavoro!
Alessandro Ginotta
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