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Come affidarsi alla Provvidenza?

Come affidarsi alla Provvidenza?

Sapevi che più Dio ti ispira a fare una cosa che da solo non potresti fare, più ci mette mano Lui?

Il mio (in)solito commento a:
Tutti mangiarono a sazietà (Luca 9,11-17)

Il nostro limite più grande, quello che ci paralizza e non ci permette di agire, è la mancanza di fiducia in Dio. Gli crediamo. Pensiamo che esista. Ricorriamo a Lui nelle preghiere. Ma poi, quando davvero serve affidarsi ad un miracolo, non riusciamo a lasciarci andare. Non riusciamo a liberare la nostra anima dai lacci che la legano a questo mondo materiale, incapace di librarsi verso quell’infinito che ci promette Dio. Così restiamo limitati, fermi, bloccati, tristi e delusi.

Oh, se solo avessimo fede, potremmo spostare perfino le montagne! “Allora Gesù, rispondendo, disse loro: «Abbiate la fede di Dio! Perché in verità vi dico che se alcuno dirà a questo monte: ‘Spostati e gettati nel mare’, e non dubiterà in cuor suo, ma crederà che quanto dice avverrà, qualunque cosa dirà, gli sarà concesso. Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete” (Mc 11,22-24).

Ma quando riusciamo ad affidarci completamente a Dio, quando siamo capaci di abbandonarci a Lui, è lì che avvengono veramente i miracoli! Sì, perché quando la nostra fede non è limitata dalla paura, allora Dio agisce attraverso di noi, permettendoci di realizzare anche l’impossibile.

Non c’è limite alla Provvidenza. E’ una frase fatta, ma è anche una realtà. Non c’è limite perché la Provvidenza opera nella sproporzione. Più qualcosa è difficile da ottenere, più Dio interviene per aiutarci a realizzarla. Non meravigliarti, no, non meravigliarti affatto se con cinque pani e due pesci si potranno sfamare cinquemila persone e ricavare ceste di avanzi. Perché è così che agisce Dio.

Perché la fede che Dio ci chiede è una forza rivoluzionaria che agisce dentro e fuori di noi. È la fede che non si piega al ricatto della realtà, ma che la trasforma, permettendo, anche all’impossibile, di accadere. E’ una fede coraggiosa, che non si ferma davanti a nulla e nessuno. E’ una speranza contro ogni speranza.

Perché la risposta di Gesù, alla nostra fede, è sempre di una generosità sovrabbondante. Sì, Lui non si ferma a pensare se pochi pani e pochi pesci potranno bastare. Lui è sicuro che basteranno. Ed avanzeranno. Chi possiede questa fede, anche se solo un pizzico, come un granellino di senape, potrà fare cose che, ai più, sembrano impossibili.

A tutti noi, che vogliamo credere, che vogliamo avere fede, Gesù chiede di non rinchiuderci nei nostri schemi asfittici e riduttivi, di non affidarci al calcolo ed alla ragione, ma di alzare lo sguardo oltre l’orizzonte e contemplare la vastità del cielo. La vastità di Dio. E lasciare che, i nostri pensieri, vengano trasportati dall’alito dello Spirito Santo “che soffia dove vuole e quando vuole” (cfr. Giovanni 3,8).

E tu, hai fiducia nella Divina Provvidenza?

#Santanotte. La nostra fede sia, prima di tutto, fantasia e coraggio. E, se avremo Dio nel cuore, nessun ostacolo ci fermerà!

Alessandro Ginotta

Ferdinando Palmerio – Guardiagrele (1824-1916) 1872. Olio su tela, cm. 250 x 145

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