+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».
Parola del Signore
Eh sì… ci sono anche i falsi profeti… qualcuno è consapevole di esserlo, altri sono un po’ più ingenui e si lasciano influenzare dal serpente antico che sibila alle loro orecchie. Così il veleno, stilla dopo stilla, raggiunge gli uomini che ascoltano.
Il diavolo ai tempi di Facbook: non me ne vogliano i gestori dei social network, ma questi strumenti, utilissimi per comunicare, sono così potenti e facili da utilizzare, che anche il demonio li cavalca volentieri e lo fa nascondendosi dietro a falsi messaggi, fuorvianti profezie, menzogne travestite da verità che alcuni (pochi, grazie a Dio!) utenti talvolta pubblicano un po’ avventatamente.
“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” (Mt 10,16).
E chi ispira questi pensieri? Il demonio stesso! Spesso chi scrive “messaggi” o “dubbie profezie” è inconsapevole. Lo fa semplicemente perchè ha sentito l’impulso di farlo. Ce lo dice l’evangelista San Giovanni: “Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo” (1Gv 4,1-3). Tutti noi possiamo cadere in questo tranello del demonio. Sì, proprio tutti! Sant’Ignazio di Loyola, negli Esercizi Spirituali, ci spiega meglio questo concetto: “Presuppongo che esistono in me tre tipi di pensieri, cioè uno mio proprio, che deriva unicamente dalla mia libertà e dalla mia volontà, e gli altri due che provengono dall’esterno, uno dallo spirito buono e l’altro dallo spirito cattivo” (Esercizi Spirituali n. 32).
Questo “spirito cattivo” ci ispira pensieri malvagi, talvolta travestiti da agnelli: “Dobbiamo fare molta attenzione al corso dei nostri pensieri. Se nei pensieri tutto è buono il principio, il mezzo e la fine e se tutto è orientato verso il bene, questo è un segno dell’angelo buono. Può darsi invece che nel corso dei pensieri si presenti qualche cosa cattiva o distrattiva o meno buona di quella che l’anima prima si era proposta di fare, oppure qualche cosa che indebolisce l’anima, la rende inquieta, la mette in agitazione e le toglie la pace, la tranquillità e la calma che aveva prima: questo allora è un chiaro segno che quei pensieri provengono dallo spirito cattivo, nemico del nostro bene e della nostra salvezza eterna” (Esercizi Spirituali n. 333).
Quanta inquietudine c’è ai giorni nostri! Ansia, stress, preoccupazioni: “è proprio dello spirito cattivo rimordere, rattristare, porre difficoltà e turbare con false ragioni, per impedire di andare avanti; invece è proprio dello spirito buono dare coraggio ed energie, consolazioni e lacrime, ispirazioni e serenità, diminuendo e rimovendo ogni difficoltà, per andare avanti nella via del bene” (Esercizi Spirituali n. 315).
E questi sono un po’ i frutti che crescono nella nostra anima. Sono frutti buoni? Di pace, di amicizia, di fraternità? Allora sono ispirati dallo Spirito buono. Sono frutti cattivi? Di gelosia, di odio, di divisione, di critica cattiva? Allora sono ispirati dallo Spirito cattivo.
Consiglio a tutti di seguire, almeno una volta nella vita, gli Esercizi Spirituali secondo il metodo di Sant’Ignazio. Sono un’esperienza che permette di crescere, aiuta il discernimento ed a distinguere meglio il bene dal male. Sì perchè talvolta il diavolo ci confonde: con la sua perfida astuzia può far sembrare bene ciò che è male… Nel dubbio, amici, consigliatevi sempre con un sacerdote: una guida spirituale vi aiuterà tantissimo!
Non ascoltiamo i falsi profeti. I veri discepoli di Gesù portano frutti buoni: “amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Galati 5,22). I frutti dei falsi profeti sono i peggiori: “Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio” (Galati 5,19-21).
Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Uso i social network in modo critico e consapevole, oppure credo a tutto quello che leggo senza verificare la fonte? Se un messaggio mi inquieta mi spavento e basta, oppure ne parlo con un sacerdote e cerco di superarlo? Ed io – questa è cattiva eh?! – sono sempre ispirato dallo spirito buono o talvolta mi faccio influenzare da quello malvagio?
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fa’ che per mezzo della preghiera e del discernimento sappiano farsi guidare sempre dallo spirito buono.
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “San Michele Arcangelo sconfigge Lucifero” del pittore italiano Bonifacio de’ Pitati, detto Bonifacio Veronese, 1530 circa, olio su tela, Cappella della Madonna del Rosario, Basilica dei San Zanipolo in Venezia.
Alessandro Ginotta
Sostieni labuonaparola.it
Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.
Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!
Vuoi ricevere i commenti di La buona Parola nella tua e-mail?
Iscriviti alla newsletter: è gratis e potrai cancellarti in ogni momento!