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Come lasciarsi guarire da Gesù

Come lasciarsi guarire da Gesù

Ci ammaliamo, preghiamo di guarire. Ma non sempre funziona e allora ci chiediamo il perché, o veniamo assaliti da mille dubbi. Una risposta (coraggiosa) qui

Il mio in(solito) commento a:
Guarì molti che erano affetti da varie malattie (Marco 1,29-39)

È facile scambiare Gesù per un guaritore, una specie di santone capace di far scomparire le nostre malattie recitando una parola magica, un po’ come capitava a questi abitanti di Cafarnao: “Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni” (vv. 32-34). Lo rincorrono lungo la strada, qualcuno si getta ai suoi piedi per toccare anche solo un lembo del suo mantello e, i più intraprendenti, non esitano a praticare un foro sul tetto per calarvi un ammalato su una barella.

Un tempo, quando ero bambino, le strade delle nostre città erano invase da macchinette che distribuivano palline contenenti sorprese. I genitori non potevano scansarle perché si trovavano quasi ad ogni angolo. E noi bimbi, invariabilmente, ci incollavamo a questi aggeggi pronti a riempire i nostri occhi di lacrime nel caso in cui ci fosse stato negato di ruotare la manopola e ricevere almeno una pallina. Ecco, tante volte noi ci rivolgiamo a Gesù proprio come se fosse un distributore automatico di miracoli. Abbiamo bisogno, inseriamo la monetina e giriamo la manopola. Ma non è così che funziona!

Prima di tutto perché Gesù ci ama più di qualsiasi altra cosa e non sta certo lì ad aspettare che noi gli chiediamo un miracolo per intervenire. Oh no! Gesù non non si fa “cadere dall’alto”, è Lui stesso che ci viene incontro prima ancora che noi lo cerchiamo. Gesù è un Dio che scende in strada e viene in mezzo a noi. Entra da noi, dove noi viviamo. Ed è lì che ci guarisce. Ed è lì che ci salva. Ed è lì che ci trasforma rendendoci migliori. È un Dio che si muove e non ha paura di sporcarsi le mani. È un Dio che viene verso di noi per ascoltarci. È un Dio che si fa prossimo.

E allora perché non sempre, quando gli chiediamo di guarirci, esaudisce le nostre preghiere?

Ma dio esaudisce sempre le nostre preghiere, solo lo fa in modo misterioso. Non è affatto detto che la cosa migliore per noi sia sempre guarire. Può capitare che perfino la sofferenza venga per il nostro bene. Nella seconda lettera ai Corinzi, San Paolo racconta: “Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo” (2Corinzi 12,7-9).

Proprio così: “Sia fatta la tua volontà” (v. 10) Non la nostra, ma la tua. Così chiediamo al Padre nella preghiera per eccellenza, la preghiera di tutte le preghiere: il Padre Nostro. Non siamo soli in questo cammino, ci è passato anche Gesù. Ricordate la preghiera di Gesù sul Getsemani: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Luca 22,42). Non la mia, ma la tua. Gesù è stato fedele alla volontà del Padre, anche a costo di morire sulla Croce. Solo morendo Gesù poteva portare a termine il suo disegno di salvezza.

Questo non vuole affatto dire che Gesù non ci salverà, che non ci guarirà, anzi! “Dio è Amore” (1Giovanni 4,8). Il Padre ci ama di un amore infinito. Illimitato. Incommensurabile. Per amore ci ha creati, per amore si è fatto uomo, per amore ha dato la sua vita per noi. È possibile che questo Dio faccia qualcosa di male per noi? No! Non è possibile! La volontà di Dio è sempre volontà di bene, anche se qualche volte il bene passa attraverso il dolore e la sofferenza, passa attraverso la Croce. È allora che Dio esaudisce la nostra preghiera dandoci la forza di sopportarla.

Hai bisogno di Gesù? Chiedigli di aiutarti! Che la risposta sia la guarigione dal male (e la maggior parte delle volte è così!), o la forza di sopportarlo ed affrontarlo (come talvolta misteriosamente accade), Gesù, che ha vinto la morte passando attraverso la croce, sarà sempre accanto a noi, pronto a sostenerci quando più ce ne sarà bisogno. Noi non sappiamo perché, ma Lui sì! #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo e il bambino” (particolare del volto di Cristo) di Carl Bloch, 1873, olio su tela, 385 × 160 cm, Skt. Nikolai Kirke (Holbæk, DK)

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