Lo Spirito Santo ti può riempire e può scuotere perfino le corde più salde della tua anima, fino a farla vibrare all’unisono con l’amore di Dio!
Il mio in(solito) commento a:
I suoi dicevano: «E’ fuori di sé» (Marco 3,20-21)
Qualche volta, tra una pagina e l’altra della Bibbia, ci capita di incontrare persone ebbre. No, non ubriachi di vino, ma pieni di Spirito Santo!
Negli Atti degli Apostoli, San Pietro risponde così al mormorare della folla : “Allora Pietro si alzò insieme con gli altri undici apostoli. A voce alta parlò così: «Uomini di Giudea e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme: ascoltate attentamente le mie parole e saprete che cosa sta accadendo. Questi uomini non sono affatto ubriachi, come voi pensate, – tra l’altro è presto: sono solo le nove del mattino. – Si realizza invece quello che Dio aveva annunziato per mezzo del profeta Gioele.
Ecco – dice Dio – ciò che accadrà negli ultimi giorni:
manderò il mio Spirito su tutti gli uomini:
i vostri figli e le vostre figlie saranno profeti,
i vostri giovani avranno visioni,
i vostri anziani avranno sogni.
Su tutti quelli che mi servono, uomini e donne,
in quei giorni io manderò il mio Spirito
ed essi parleranno come profeti»” (Atti 2,14-18).
Sì, perché lo Spirito Santo ti riempie e ti può infondere la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le profondità del mistero di Dio. San Paolo apostolo afferma: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito» (1 Corinzi 2,9-10).
Quando lo Spirito Santo abita nel nostro cuore e illumina la nostra mente, ci fa crescere nella comprensione e noi diventiamo capaci di spingere lo sguardo della nostra anima più in là, più vicino a Lui. E coglierne qualche aspetto di bellezza e pace. Ma quando ci avviciniamo così tanto da scorgere una parte di Dio, la nostra gioia diventa così grande da straripare, da farsi incontenibile. Ed ecco che non possiamo più tenere per noi quello che abbiamo visto, ma sentiamo l’inarrestabile urgenza di comunicarlo.
Perfino al re Davide capitò di venir scambiato per un esaltato dalla moglie che lo osservava da lontano: “Quando l’arca del Signore entrò nella Città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando dalla finestra vide il re Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore e lo disprezzò in cuor suo” (2Samuele 6,16).
Nella Bibbia puoi trovare numerosi altri esempi in cui la profezia viene fraintesa, come accadde ai settanta profeti attorno a Mosè (cfr. Numeri 11,16-30). E perfino Gesù, in questo brano, viene ritenuto pazzo dai suoi stessi discepoli.
La verità è che Dio è talmente grande che sfugge alla nostra comprensione. E chi riesce a scorgerne anche solo una minima parte resta così eccitato da sembrare ubriaco, o pazzo.
C’è poco da fare: Dio è più grande. E’ più grande del nostro pensiero. E’ più grande della nostra immaginazione. Lo abbiamo ripetuto più volte: Dio è molto più grande anche del nostro peggior peccato. Ma non è solo la sua vastità a sfuggire al nostro intelletto, è l’idea stessa di Dio ad essere talmente complessa da non riuscire a rientrare nei nostri schemi mentali. Sappiamo che Dio è onnipresente: Egli è contemporaneamente in cielo, ed in terra, proprio qui accanto a noi, anzi, Dio è anche dentro di noi. Ma contemporaneamente è anche dentro alle persone che ci stanno accanto. E perfino in quelle più distanti da noi.
Ecco che arriva un’intuizione: ma allora, se Dio è dentro di te, ed è ugualmente dentro al tuo prossimo, allora forse si può spiegare il comandamento dell’amore!? “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti” (Matteo 22,34-40).
Se ami Dio ed ami te stesso (questo ci viene facile, vero?), allora devi amare anche il tuo prossimo (e questo, talvolta è più complicato…) perché Dio è contemporaneamente dentro di te e dentro a ciascuno di loro. Non ci riesci? Invoca lo Spirito Santo: sentilo mentre scende su di te. Perché, se lo chiederai a Dio, Lui te lo donerà certamente! Sii certo della parola di Gesù: «Se voi essendo cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre darà lo Spirito santo a quelli che glielo chiedono!» (Luca 11,13). Parla al tuo cuore e ordinagli di aprirsi: «Effatà! Apriti!» (Marco 7,34). Recita questa preghiera e preparati a venire invaso dall’amore inebriante di Dio:
Vieni, Santo Spirito,
mandaci dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
soave refrigerio.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nel profondo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza il tuo soccorso,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
raddrizza ciò ch’è sviato.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
#Santanotte E non dimenticare le parole di san Giovanni della Croce: «Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore».
Alessandro Ginotta
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