+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,41-50)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Parola del Signore
Che parole forti! Almeno in apparenza. Ma noi sappiamo che Gesù faceva spesso uso di parabole, metafore e similitudini. Non ci scandalizziamo, non soffermiamoci al significato superficiale, ma proviamo a scendere “in profondità”.
Vedete il bisturi di Gesù? “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala” (v. 43). Certo, se lo dovessimo prendere alla lettera credo che tutti noi andremmo in giro senza qualche parte del corpo. Ma Gesù non vuole questo. Il bisturi è quello del chirurgo, che asporta il peccato per curare il proprio paziente. Talvolta ci vuole il bisturi per guarire il malato.
Perchè… “è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile” (v. 44). Per “vita” dovremmo intendere la Vita Eterna, la perfetta comunione con Dio, il Paradiso. La Geènna invece è comunemente conosciuta come l’inferno, il luogo figurato dove le fiamme bruciano per sempre.
La Geènna in realtà esiste davvero ed è una valle dove oggi sorge uno dei quartieri più poveri di Gerusalemme. In questo luogo un tempo avvenivano dei sacrifici idolatrici. Pare che lì venissero addirittura immolati dei bambini, secondo le più orribili pratiche pagane. Il re Giosia ( 648 a.C. – 609 a.C.) volle fare cessare queste pratiche contrarie al volere di Dio e trasformò la valle in una enorme discarica di immondizie, dove il fuoco veniva fatto bruciare continuamente. La Geènna rappresenta dunque il luogo dove si gettava la spazzatura di Gerusalemme. Una sorta di inceneritore a cielo aperto. L’inferno.
Il Signore non vuole che noi ci facciamo del male, ma desidera farci partecipare della sua felicità, riunirci nel suo amore: “perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi” (Gv 17,21). Gesù ci vuole tutti con sè in Paradiso: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io” (Gv 17,24).
Se noi vorremo partecipare alla Vita Eterna, ahimè… dovremo “tagliare” tante cose. Non le mani, certo, ma… dovremo usare il bisturi di Gesù per estirpare da noi tutto quello che è contrario a Lui. Con il bisturi di Gesù noi dovremo guarire dal peccato, dall’odio, dal rancore, dall’egoismo, dalla cupidigia, dall’orgoglio e dalla vanagloria… dovremo “amputare” tutto ciò che è male per permettere a ciò che è bene di crescere.
Soprattutto dovremo rinunciare un po’ a noi stessi per dedicarci agli altri e a Dio. Non più “solo io” e niente Dio… Ma una vita in pace e in armonia con i fratelli. Meno ozio e più servizio: “Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri” (v. 50)
Cari amici, la domanda di oggi è: Quand’è che ho usato l’ultima volta il “bisturi di Gesù”? Sono pronto a rinunciare a qualcosa che mi piace (ma che mi fa male) per compiere un gesto che mi costa fatica, ma mi avvicinerà a Dio? Facciamo un proposito? Oggi rinuncio a: ……. (lo scriviamo da qualche parte, così lo potremo leggere domani…).
Non è facile. No, non è facile farcela da soli. Per questo Gesù ci ha donato lo Spirito Santo, che, come ci ha ricordato Papa Francesco: ” è Colui che brucia e distrugge il peccato”, “è Colui che ci libera dal dominio delle tenebre e ci trasferisce nel regno della luce. Lo Spirito Santo spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli. Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della Misericordia del Padre”.
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco. Liberali dal male con la forza dello Spirito Santo!
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Gesù caccia i mercanti dal Tempio”, del pittore danese Carl Heinrich Bloch, 1872 circa, olio su rame, 97 x 86 cm, Castello di Frederiksborg, Hillerød, Danimarca
Alessandro Ginotta
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