+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,38-42)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Parola del Signore
No, questa “giustizia” non piace a Gesù: “Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all’altro: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all’altro” (Levitico 24,19-20) è la legge più antica, quella del taglione, che deriva dal vecchio codice del re babilonese Hammurabi. Oggi la troviamo estremamente crudele e contraria alla morale: occorre correggere, ma non fare del male. Oltre 4000 anni fa, quando probabilmente fu scritta per la prima volta, era invece considerata una legge giusta e misericordiosa: serviva per evitare un “eccesso di vendetta”. Lamech, un discendente di Caino, prometteva: “Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech settantasette” (Gn 4,23-24). Settantasette morti per vendicarne uno. Una sanguinosa spirale di vendetta. La legge del taglione stabiliva invece la proporzionalità: “un occhio per un occhio, un dente per un dente”… chi veniva danneggiato poteva danneggiare l’altro, ma solo nella stessa misura del danno subito.
La giustizia di Hammurabi non risolve però le contese e non placa gli animi. Il fuoco del rancore continua a covare nei cuori delle vittime (e dei colpevoli). Lungi dal ricomporre, il taglione genera solo altro risentimento: La vendetta chiama altra vendetta. Il sangue chiama altro sangue.
Ricordate cosa abbiamo visto alcuni giorni fa? Gesù, parlando della Legge di Mosè, ha detto: “non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (Mt 5,17). Egli non cancella i vecchi precetti, ma li “sublima”: i vecchi precetti non vengono abrogati, ma perfezionati con una lettura più alta, più completa, più… divina, come solo il Figlio di Dio poteva fare: Dio, che è Amore (cfr. 1Gv 4,8), ama le sue creature, che devono amare Lui e amarsi a vicenda. Così tutti i comandamenti e tutti i precetti, possono essere ricondotti ad uno solo, l’amore: “Ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso“. Il primo di tutti i comandamenti.
E cosa fanno due persone che si amano? Si perdonano! Si capiscono, riconoscono i propri errori e sono pronti a ricominciare. Senza sangue, senza violenza, senza vendetta. Ecco cosa ci chiede Gesù: “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra“. Il perdono è la rivoluzione di Gesù! La mitezza e l’amore sono le sue armi più potenti.
“Beati i miti, perché erediteranno la terra” (Mt 5,5): Gesù fu percosso, flagellato, deriso. Ha consegnato se stesso ai propri carnefici per essere crocifisso, e poi trafitto con una lancia. Senza ribellarsi, senza vendicarsi. Quale lezione ci ha dato il Cristo! Egli per primo ha messo in pratica quanto ci ha insegnato.
Badate bene: La mitezza di Gesù è forza, non è debolezza! Le armi di Gesù sono le più potenti e si chiamano: amore, perdono e misericordia. La miccia dell’amore di Gesù si è incendiata sulla Croce ed è esplosa dentro al Sepolcro, dove è avvenuta la Risurrezione. Eccola la vittoria della vita sulla morte, la vittoria dell’amore sull’odio, la vittoria della misericordia sulla vendetta. Il trionfo di Gesù: “Cristo ha vinto la morte!” (cfr. 2Timoteo 1,10).
Cari amici le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Come mi comporto quando sono vittima di un torto? Reagisco? Mi arrabbio? Ricorro alla violenza per difendere le mie ragioni? Oppure riesco a perdonare il mio interlocutore e riappacificarmi con lui? Sono più incline all’odio oppure all’amore?
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fai che siano sempre miti e perdonino con amore.
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Ingresso in Gerusalemme”, del pittore spagnolo Pedro de Orrente, 1620 circa, olio su tela, 112 x 127 cm, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.
Alessandro Ginotta
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