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Cos’è l’osmogenesi? Il profumo dei santi!

Cos’è l’osmogenesi? Il profumo dei santi!

Spesso eventi prodigiosi ricollegati a San Pio di Pietrelcina vengono accompagnati da un persistente profumo. In molti hanno testimoniato che, al passaggio della sua persona, si percepiva una nitida scia di profumo di rose misto a viole. Quando viveva in convento bastava annusare per sapere dove fosse (o dove fosse appena passato). Lo strano è che San Pio non faceva uso di nessun profumo, né di ciprie o unguenti particolari. Nel diario di Padre Agostino da San Marco in Lamis si legge: “Sentii parecchie volte il profumo che molti sentono. Anche dopo la partenza da San Giovanni Rotondo lo sentii”. È proprio così: sono centinaia i racconti di persone che, dopo aver ricevuto una grazia tramite l’intercessione di San Pio di Pietrelcina, hanno percepito un intenso profumo. Lo raccontano anche i testimoni delle bilocazioni. Il fenomeno prende il nome di osmogenesi: la capacità di percepire profumi o odori in modo extrasensoriale. C’è di più: non solo San Pio, ma anche Santa Rita da Cascia, Santa Teresa d’Avila, Sant’Alberto Magno, San Policarpo di Smirne, Santa Veronica Giuliani e perfino San Lorenzo e San Francesco d’Assisi. In tutti questi casi è stata riportata la percezione di profumi. Ma come può diffondersi nell’aria un profumo che non esiste? “Quello che noi avvertiamo come odore – si legge sul sito dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) è l’effetto finale sul nostro cervello provocato da una combinazione di molecole odorose raccolte dalle ciglia. Ognuna di queste molecole viene raccolta da un neurone specializzato che invia un segnale elettrico al cervello in una zona denominata bulbo olfattivo (all’incirca dietro il nostro occhio)”. Dunque, i neuroni dell’epitelio olfattivo trasformano in un segnale elettrico gli stimoli chimici dell’ambiente. Sono questi segnali elettrici che verranno poi memorizzati nei nostri neuroni per custodire il ricordo che ci permetterà di distinguere e catalogare il profumo che percepiamo. Ma abbiamo già visto in alcuni episodi precedenti di Sorprendersi con Dio, come sia facile trasmettere a distanza un campo elettrico capace di interagire con il nostro cervello (ricordi l’esempio dei droni comandati a distanza con il caschetto cerebrale?). Ed abbiamo già avanzato l’ipotesi che, proprio attraverso onde elettromagnetiche, la nostra preghiera possa viaggiare da noi fino a raggiungere il cuore di Dio. A questo punto credi davvero che qualcosa possa impedire ad un evento soprannaturale come un miracolo, di interferire con il campo elettrico che ci circonda e farci percepire una fragranza profumata? Buon profumo di rose a tutti!

Alessandro Ginotta

Questo articolo è stato pubblicato su “Il Corriere della Valle”, n. 18 del 04 maggio 2023

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