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Da semi minuscoli a miracoli straordinari

Da semi minuscoli a miracoli straordinari

Fichi rinsecchiti… fichi miracolosi… e alberi di senape. Tutti nati da un seme microscopico.

Il mio in(solito) commento a:
È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell’orto (Marco 4,26-34)

Questa parabola è sempre stata tra le mie preferite. Ci parla di come qualcosa di minuscolo possa diventare un rifugio sicuro, un simbolo di speranza e protezione. Proprio come la fede, che da un piccolo seme cresce e si trasforma in salvezza per molti.

Sottovalutiamo troppo spesso il potere delle nostre azioni. Ci abbandoniamo al pessimismo, credendo che nulla possa risolvere i problemi del mondo. Questo atteggiamento ci fa appassire, proprio come un muscolo non allenato, facendoci diventare fichi rinsecchiti (cfr. Matteo 21,18-19).

Eppure, ogni seme ha un potenziale immenso. Alcuni attecchiscono e diventano alberi maestosi, altri no. Ma il vero errore è rinunciare in partenza. Pensare che non ci sia speranza è dichiararsi sconfitti anzitempo. E noi non vogliamo essere fichi rinsecchiti, vero?

Non rinunciare al seme. Quel granellino insignificante potrebbe trasformarsi in un albero che offre cibo e rifugio. Pensaci: un seme di senape può diventare un albero possente. Come il lievito che fa lievitare l’impasto, Dio può moltiplicare i tuoi sforzi e realizzare risultati incredibili. Ti chiede solo di crederci, di non scoraggiarti, di perseverare, di pregare con coraggio, proprio come la vedova insistente della parabola (cfr. Luca 18,1-8).

La fede è l’ingrediente più importante. Non smettere mai di credere e sperare. Anche se mille semi non attecchiscono, il milleunesimo potrebbe farlo e diventare un albero rigoglioso. Non arrenderti!

Ricorda: a cambiare il mondo potrebbe essere proprio un piccolo gesto, un granello di senape, un miracolo dell’amore di Dio.

Continua a credere. Continua a sperare. Continua a leggere.

#Santanotte

Alessandro Ginotta

L’illustrazione di oggi è: “Busto di Cristo benedicente”, di Wilhelm Traut e Claude Mellan, XVII secolo, foglio 50 x 36,6 cm, Metropolitan Museum of Art, New York

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