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Dacci un segno

Dacci un segno

C’era una volta un lago le cui acque tranquille riflettevano il cielo, mentre il vento accarezzava le fronde argentee degli alberi lungo la riva. Qui, tra il canto degli uccelli e il fruscio delle foglie, Gesù camminava, portando con sé parole di vita eterna. Questa sera ti porterò con me sul lago di Tiberiade per vivere un istante speciale…

Il mio in(solito) commento a:
Perché questa generazione chiede un segno? (Marco 8,11-13)

Ma non tutti riuscivano a vedere il miracolo della sua presenza. C’erano quelli che lo avevano seguito il giorno prima, saziandosi del pane che Egli aveva moltiplicato con un gesto d’amore, eppure oggi tornavano con la stessa domanda sulle labbra: “Quale segno ci dai?”. Sembrava che la fame nei loro cuori non si placasse mai. E c’erano i farisei, che con occhi torvi e menti chiuse lo interrogavano non per credere, ma per metterlo in difficoltà. Essi non cercavano Dio, ma uno spettacolo; non desideravano la verità, ma un prodigio che li lasciasse senza fiato.

Ma Dio non è un prestigiatore. Non si manifesta con fuochi d’artificio o con esplosioni di luce accecante. No, il suo segno più grande è un soffio leggero, un sussurro che accarezza l’anima come la brezza del mattino.

E tu? Quante volte hai cercato Dio nei lampi e nei tuoni, aspettando che si rivelasse con un miracolo eclatante? Quante volte hai pensato che, se davvero ci fosse, dovrebbe mostrarsi con più evidenza? Ma Dio è già qui. È nel respiro che ti gonfia i polmoni, nel battito del tuo cuore, nella carezza di un amico, nello sguardo di chi ti vuole bene.

Come Elia sul monte Oreb, anche tu puoi trovarlo non nel terremoto, non nel fuoco, ma nella brezza leggera.

Ascolta… Fai silenzio dentro di te. Lo senti? È il soffio dello Spirito che accarezza la tua anima, spazza via la polvere della stanchezza, illumina la fiammella che già arde nel tuo cuore. Lasciati portare dal vento di Dio. Perché è quando il suo soffio incontra una vela pronta a spiegarsi che avvengono i veri miracoli #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo piange su Gerusalemme”, di Ary Scheffer, 1851, olio su tessuto, 107.6×73.5 cm, Walters Art Museum, Baltimora, USA

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