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Dio, la tenerezza e le incongruenze dei “farisei moderni”.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,42-46)

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

Parola del Signore

Chi sono i “farisei” di oggi? Ci sono ancora farisei in questo tempo? La risposta è sì, amici. Forse ci sono più “farisei” nel mondo oggi di quanti ce ne fossero ai tempi di Gesù. E dove li possiamo trovare? Tra le nostre strade, nei nostri uffici, nelle nostre scuole… E Dio non voglia che, guardandoci allo specchio, una mattina ci scopriamo anche noi un po’ “farisei”…

Da cosa si  distingue un  “fariseo” di oggi? Oh no, non è l’adepto di una setta, ma è un individuo apparentemente “normale”. Spesso lo troviamo nascosto dietro a qualche pseudonimo sui social network, sempre pronto a inveire contro tutto e contro tutti, salvo poi comportarsi egli stesso molto peggio delle persone che condanna. Vi dice nulla questo brano?: «Io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano; digiuno due volte la settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo» (Lc 18,11-12). Il fariseo e il pubblicano. Quanti di questi atteggiamenti li possiamo riscontrare anche oggi!? Ahimè la società odierna ci porta a camminare su un terreno sdrucciolevole ed è facilissimo inciampare nel giudizio e peggio ancora nel pregiudizio!  Il fariseo, oggi come allora, giudica e disprezza chiunque, e così dimostra di non avere capito nulla di Dio, di non conoscerlo, anzi, di volersi sostituire a Lui! Il fariseo proietta in Dio la sua miserabile e goffa prosopopea di essere giusto: di una giustizia fabbricatasi da se stesso e che vorrebbe affibbiare al Signore!

Talvolta il “fariseo di oggi” è così accecato dal proprio senso di falsa giustizia dall’ergersi a giudice perfino del Papa! E via via si diffondono i commenti peggiori dai sospetti di eresia alla convinzione che il Santo Padre sia un demonio:  «Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni» (vi dice nulla questo passo di Matteo 12,24)?

Ebbene sì, cari amici, in questo mondo dove tutti noi guardiamo più all’apparire che all’essere; in questa società dove non conta vivere, ma solo vincere; dove non importa partecipare, ma solo primeggiare… in questa realtà in cui l’uomo, in preda al più folle delirio narcisistico, vorrebbe sostituire all’immagine di Dio l’idolatria di sè… (solo “io” e niente Dio)… il  “fariseo di oggi” se la prende con tutti fuorchè con se stesso. Perchè nessuno è giusto quanto lui.

“Farisei di oggi” – e, badate bene, mi ci metto anch’io tra quelli… parlo a tutti, me per primo – “Farisei di oggi” riflettete su quanto Dio apra e non chiuda mai. Su quanto accolga e non respinga. Su quanto perdoni e non condanni.  Su quanto riconcili e non divida. No, non c’è Dio nelle frasi velenose contro tutto e contro tutti. Non c’è Dio nell’ossessiva e cervellotica pretesa di conoscere sempre chi “sta dietro” ad ogni singolo evento. Non c’è Dio nel cuore indurito di chi si considera sempre a priori dalla parte della ragione.

#Santanotte amici, ricordiamo sempre che Dio cammina in mezzo a noi. E’ un Dio che ci guarda con occhi colmi di affetto, che accetta la nostra miseria, innamorato della nostra piccolezza.

Alessandro Ginotta

E’ anonimo l’autore di questo splendido dipinto che rappresenta Dio tra i cori angelici, Museo di Guadalupe

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