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E tu, cosa risponderesti a Gesù?

E tu, cosa risponderesti a Gesù?

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 11,27-33)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».
Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».
E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore

Gv 12,44-50

Giovanni il Battista e Gesù erano più che cugini, perchè accomunati da un legame divino, ancora prima che venissero alla luce, ancora prima del loro concepimento, quando L’Arcangelo Gabriele Annuziò a Zaccaria e alla Beatissima Vergine Maria i due felici eventi. Da sempre, queste nascite, erano nei disegni di Dio. Chissà quali e quante soprendenti meraviglie ha in serbo per noi il Signore, anche in questo momento!

Giovanni, fu “mandato da Dio per rendere testimonianza alla luce” (cfr Gv 1,6-7).

Gesù era “la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9).

Giovanni era come l’aurora; Gesù come la luce splendente del sole.

Giovanni era la voce; Gesù la Parola.

Giovanni era “colui che prepara la via” (cfr Mt 11,9-10); Gesù è “la Via, la Verità e la Vita” (Gv 14-6).

Anche gli anziani e gli scribi, che pure vorrebbero, nel loro delirio di onnipotenza, negare la divinità di Cristo, sono titubanti davanti alla figura di San Giovanni Battista:  “Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta” (vv. 31,32).

Poveri scribi! Poveri anziani! Non riescono ad ascoltare la voce che parla, anche nel loro indurito cuore… no, proprio non ci riescono! Mossi da logiche opportunistiche cercano soltanto i loro interessi. Non riescono a trovare una risposta che soddisfi i loro fini. E allora… scelgono di non scegliere, di non rispondere. La scelta peggiore: Non lo sappiamo” (v. 33).

Poveri loro: “Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca” (Ap 3,15-16). Con la loro risposta scribi ed anziani hanno “chiuso la porta” a Cristo. E’ più facile convertire un grande peccatore, piuttosto che un’anima tiepida: costoro conoscono le scritture, sanno che il Messia deve venire, lo hanno davanti, eppure lo negano con forza!

Essi hanno letto le parole del profeta Malachia, scritte cinque secoli prima: “Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate” (Malachia 3,1)…

Hanno mandato a memoria le parole che il profeta Isaia pronunciò sette secoli prima:

“Una voce grida:
«Nel deserto preparate
la via al Signore,
appianate nella steppa
la strada per il nostro Dio.
 Ogni valle sia colmata,
ogni monte e colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in pianura.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e ogni uomo la vedrà,
poiché la bocca del Signore ha parlato»”.
(Isaia 40, 3-5)

…Eppure non riconoscono il Battista. Negano addirittura Gesù! hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25). Dotti e sapienti non comprendono o non vogliono comprendere, ma il popolo sì: “temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta” (v. 32).

Scribi e farisei danno più importanza alla “lettera” che alla Parola. Nei secoli hanno trasformato i dieci comandamenti, segno dell’amore di Dio per il suo popolo, in un insieme di centinaia di precetti estremamente difficili da osservare nel loro insieme. Hanno soffocato la Parola scritta, ed ora vorrebbero sopprimere la Parola Vivente.

Giovanni Battista è quell’Elia: “Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro” (Mt 17,12). I destini di Gesù e Giovanni il Battista sono accomunati… da quel primo sussulto nel grembo fino alla morte per mano dell’uomo: “Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il Regno dei Cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono” (Mt 11,12).

Che uomo questo Giovanni! Nei nostri tempi in cui vale la legge del “solo io e niente Dio” ci farà davvero bene pensare alle sue parole: Bisogna che Egli cresca, e che io diminuisca” (Gv 3,30)!

Cari amici, le domande che vi propongo (e mi propongo) oggi sono: E’ aperta, per Gesù, la porta del mio cuore? Quanto sono disposto a “diminuirmi” per fare spazio a Gesù? E ancora: Quanto c’è del fariseo in me? Mi capita di portare avanti delle discussioni, sapendo di non avere ragione, soltanto per non “perdere la faccia”? 

Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Sorprendili sempre con il Tuo amore!

#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

E tu, cosa risponderesti a Gesù?

Il dipinto di oggi è “il Battesimo di Cristo”, opera di pittore anonimo tedesco noto come “Maestro dell’Altare di san Bartolomeo”, 1485/1500 circa, olio su pannello, 104.3 × 169.7 cm, National Gallery of Art, Washington

Alessandro Ginotta

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