+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,20-24)
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Parola del Signore
Oggi faremo un po’ di geografia… biblica… e scopriremo alcune città, che hanno conosciuto Dio ed altre che lo hanno respinto… ma attenzione… perchè le cose non sono sempre così… come potrebbe sembrare…
Nella Bibbia troviamo il (bel) racconto della conversione di Ninive avvenuta ben 800 anni prima di Cristo. Ninive era una città assira, quindi pagana, nota per il carattere sanguinario dei suoi abitanti. Là, dove ira e odio abbondavano, Dio inviò il profeta Giona ad annunciare: “Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta” (Giona 3,4).
Ecco il miracolo: contro tutte le previsioni, la sanguinaria città ascoltò il grido del profeta e si convertì: “Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere […] «ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?». Dio vide le loro opere […] si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece” (cfr. Giona 3,6-10). Dio fu misericordioso con Ninive.
Spostandoci più indietro nel tempo, potremo incontrare altre due città: Sodoma e Gomorra. Il libro della Genesi ci racconta che “Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave” (Genesi 18,20). La malvagità dei loro abitanti era giunta al culmine, tanto da rendere necessario un intervento di Dio per compiere un atto di giustizia e per fermare il male. In un dialogo (bellissimo) Abramo pregherà Dio di trattare con misericordia anche queste città: “«Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? […] Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città». Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere… Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione” (Genesi 18, 23-33).
Ma di giusti il Signore non ne trovò neppure dieci… così: “il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo” (Genesi 19,24-25). Si salvò soltanto una parte della famiglia di Lot, nipote di Abramo.
Ed ora arriviamo a Corazìn, Betsàida e Cafarnao, tre città che si affacciano sul mare della Galilea e che ebbero il privilegio di ospitare Gesù e di dare i natali a molti degli apostoli. Pietro, Andrea e Filippo nacquero proprio a Betsàida, nella stessa città Gesù fece riacquistare la vista ad un cieco (cfr. Mc 8,22-26); a Cafarnao Gesù guarì la suocera di Pietro (cfr. Lc 4,31-44); nella sinagoga liberò un uomo posseduto da uno spirito impuro (cfr. Lc 4,31-44), sempre a Cafarnao avvennero il miracolo del servo del centurione (cfr. Mt 8,5-13), la guarigione del paralitico calato dal tetto (cfr. Gv 10,31-42) e molti altri prodigi.
Poi abbiamo Tiro e Sidone, due città dove Gesù fece una breve tappa e dove incontrò la donna Cananèa (cfr. Mt 15,21-28).
Bene! Vediamo di fare un po’ di ordine:
- Ninive, la città lontana che non ha conosciuto Gesù, ma che si è convertita dopo l’annuncio della Parola di Dio.
- Sodoma e Gomorra a sud di Gerusalemme, in una valle ora occupata dal Mar Morto. Distrutte verso il 1900 a.C.
- Corazìn, Betsàida e Cafarnao, città dove Gesù ha vissuto per anni ed ha operato molti miracoli.
- Tiro e Sidone, città dove Gesù è solo passato.
Ma cosa sono tutti questi nomi? solo città? Certo che no! Corazìn, Betsàida e Cafarnao rappresentano l’uomo “incredulo”: chi, pur avendo visto da molto vicino i miracoli di Gesù, continua a rifiutarlo. Non accoglie Gesù come Messia, come Figlio di Dio. Persone dal cuore indurito che, ahimè, anche oggi pur avendo davanti la prospettiva della Vita Eterna, preferiscono un istante di piacere terreno alla beatitudine eterna. Persone che, rinunciando a Dio, rinunciano alla Vita.
Non c’è peccato peggiore che vedere Dio e negarlo.
Ah che privilegio! Poter vivere in compagnia di Gesù, poterlo sentire parlare, vederlo mentre guarisce gli infermi, magari mentre moltiplica i pani! Eppure… anche tra costoro che hanno respirato la stessa aria di Gesù, bevuto la stessa acqua, calpestato lo stesso terreno… c’è chi si è ostinato a non credere. Costoro, nel giorno del Giudizio, saranno trattati duramente!
Più duramente di chi ha commesso forse peccati gravissimi, ma non ha conosciuto Gesù (Sodoma e Gomorra cfr. v. 24).
Più duramente di chi Gesù lo ha visto fugacemente (Tiro e Sidone cfr. v. 22).
Leggiamo nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “Scegliere deliberatamente, cioè sapendolo e volendolo, una cosa gravemente contraria alla Legge divina e al fine ultimo dell’uomo è commettere un peccato mortale. Esso distrugge in noi la carità, senza la quale la beatitudine eterna è impossibile. Se non ci si pente, conduce alla morte eterna“.
Questa notte, Gesù, Ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fa’, Ti prego, che come a Ninive, l’annuncio della Tua Parola converta tutti i loro cuori, che si rivolgano a Te, sorgente inesauribile di amore, che vivano ed operino il bene. Così, quando saremo sazi di giorni, tutti ci riuniremo a Te, che hai detto:
“Non soltanto per questi io prego ma anche per quelli che, attraverso la loro parola, crederanno in me, che tutti siano una cosa sola (ut omnes unum sint), e come tu, Padre, sei in me e io sono in te, così anch’essi siano in noi una cosa sola (ut et ipsi in nobis unum sint), affinché il mondo creda che tu mi hai mandato, e io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, perché essi siano una cosa sola, come una cosa sola siamo noi, io in loro e tu in me … affinché il mondo sappia che tu mi ha mandato e hai amato loro come hai amato me” (cfr. Gv 17, 20-23).
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Cristo nel deserto” del pittore russo Ivan Nikolaevich Kramskoi, 1872, olio su tela, 180 x 210 cm., Tretyakov Gallery, Mosca.
Alessandro Ginotta
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