+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7,21-29)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.
Parola del Signore
Certo è stolto colui “che ha costruito la sua casa sulla sabbia” (v. 26). Eppure… quanti uomini al giorno d’oggi costruiscono edifici, anche lussuosi, appoggiandoli sulle sabbie mobili.
Ma cosa vuol dire costruire la propria casa sulla roccia? La “casa” è la nostra vita. La roccia, come ci ricorda San Pietro, è Gesù: “Pietra viva rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio” (1 Pt 2, 4). Ricordate la parabola dei vigniaioli perfidi? Gesù, il Figlio del Padrone, viene assassinato ed il suo corpo viene buttato fuori dalla Vigna: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?” (Mc 12, 10-11).
La pietra d’angolo è la pietra più importante, quella sulla quale si appoggiano tutte le altre. E’ la prima che viene posata ed è quella che regge tutta la costruzione. E questa pietra è Gesù.
L’intero edificio della nostra vita si deve appoggiare sulle fondamenta di Gesù. Tutte le nostre scelte, le nostre decisioni, devono maturare alla luce della sua Parola. Se la nostra vita sarà fondata su queste basi, allora potrà superare tutte le avversità e non crollerà mai: “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia” (v. 25). Dio ci sostiene, sempre!
Come diceva il Cardinal Martini, la Parola di Dio sta al principio della nostra vita di fede e continuamente la nutre e la rinnova. Essa è la sorgente che illumina le domande del cuore e rigenera le forze nel cammino. Da essa estraiamo continuamente “cose nuove e cose antiche” (Mt 13, 52), in essa penetriamo “le cose nascoste fin dalla fondazione del mondo” (Mt 13, 35), perché: “in principio è la Parola” (Gv 1,1).
Nei Vangeli e nella Bibbia possiamo trovare le risposte a tutte le nostre domande. Possiamo – e dobbiamo – affidarci sempre a Gesù, in ogni situazione, anche le più difficili, perchè: “Siamo tutti del Signore e Cristo è tutto per noi: se desideri risanare le tue ferite, egli è medico; se sei angustiato dall’arsura della febbre, egli è fonte; se ti trovi oppresso dalla colpa, egli è giustizia; se hai bisogno di aiuto, egli è potenza; se hai paura della morte, egli è vita; se desideri il paradiso, egli è via; se rifuggi le tenebre, egli è luce; se sei in cerca di cibo, egli è nutrimento” (S. Agostino).
Eppure c’è chi non capisce… ed ancora al giorno d’oggi, come oltre venti secoli fa, si ostina a rigettare la pietra d’angolo, respingerla… chi agisce così, chi rifiuta Dio, chi non vive secondo la Sua Parola, è come lo stolto che costruisce la propria casa sulla sabbia: “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande” (v. 27). Perchè se nella mia vita non c’è Dio, io non sarò in grado di superare le difficoltà impreviste. Non avrò una roccia alla quale potermi ancorare nei momenti difficili.
La casa costruita sulla sabbia potrà essere anche bellissima e spaziosa, arredata con le suppellettili più ricercate e lussuose. Probabilmente costruire una simile casa sarà anche facile… giacchè non è necessario scavare per gettare le fondamenta. Ma questa casa senza Dio, anche se costruita senza fatica, non resisterà alla tempesta.
Tutti noi, amici, abbiamo però una casa comune costruita sulla roccia, e questa casa è la Chiesa: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). Potrà piovere a dirotto, la Chiesa potrà anche essere sferzata dalle raffiche del più potente uragano, ma… la solidità della roccia non verrà scalfita e… le porte degli inferi non prevarranno! “Non praevalebunt!“. Per questo non dobbiamo avere paura!
Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Cosa vuol dire per me costruire una casa sulla roccia? Quanto sono solide le fondamenta della mia casa? E ancora: Io mi affido a Gesù, in ogni situazione della mia vita, oppure… talvolta lo respingo, lo disconosco e lo getto via come la pietra scartata dai vigniaioli?
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fa’, Ti prego, che la loro casa sia sempre saldamente ancorata sulla dura roccia della Tua Parola.
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Il discorso della Montagna” del pittore danese Henrik Olrik, 1880 circa, olio su tela, Altare della chiesa di San Matteo, Copenhagen, Danimarca
Alessandro Ginotta
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