Quando due volontà così forti si incontrano, nulla, proprio nulla, può fermare il miracolo dell’amore. Due esseri che si cercano e tendono la mano l’uno verso l’altro: la creatura che tende la mano al suo Creatore, il Creatore che si protende verso la propria creatura. Un’esplosione di volontà che trasforma. Per sempre. Un incontro che cancella ogni peccato ed inietta nuova vita dentro di noi.
Il mio in(solito) commento a:
Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo! (Lc 18,35-43)
Qualche mese fa scrissi un articolo sui “luoghi speciali” dove sembra che Dio sia più vicino a noi e notai come sembra quasi che a Dio piaccia tornare negli stessi posti per compiere miracoli. Posti dove ci sembra di sentire ancora oggi riverberare una certa eco dei miracoli che vi sono avvenuti. Gerico è certamente un esempio: dall’incontro con Zaccheo (cfr. Luca 19,1-10) alla parabola del buon samaritano (cfr. Luca 10,25-37), dalla guarigione di Bartimeo (Marco 10,46-53) a quella di altri due ciechi (Matteo 20,29-34) i Vangeli ci riportano quattro storie avvenute in tempi e circostanze diverse, nella stessa zona. Ma non basta, perché allargando la ricerca all’Antico Testamento scopriremmo che fu proprio dalla vallata di Gerico che Dio mostrò a Mosè la Terra Promessa (cfr. Deuteronomio 34,1). Gerico fu anche la città cinta d’assedio dagli ebrei, che ne fecero crollare le mura al suono delle loro trombe (cfr. Giosuè 6,1-21). E ancora molti eventi narrati nel libro dei Giudici, nel secondo libro delle Cronache e in quello di Geremia. Gli eventi che si susseguono in questo luogo sono davvero troppi per venire catalogati banalmente come coincidenze. Così possiamo pensare a che cosa ci vuole comunicare Gesù. Un ingrediente comune di questi episodi è certamente l’incontro, che potremmo estendere come il “cercare Dio” (come fece Zaccheo, salendo su un albero).
Proprio come Zaccheo, anche nel brano che commentiamo oggi uno dei protagonisti principali (il cieco) è fortemente determinato ad incontrare Gesù. La folla tenta di fermarlo, di zittirlo. Ma l’impeto del suo cuore è troppo forte. Un desiderio che non si lascia intimidire. Non vede con gli occhi, ma la sua anima ha una vista perfetta! Sa che Gesù lo potrà guarire e proprio non vuole farselo scappare.
E tu che sei giunto fino a questo punto della pagina ed hai dimostrato di essere determinato ad incontrare Gesù attraverso la Parola, da quale male vuoi guarire? Non mi riferisco alle malattie del corpo, almeno non soltanto a quelle. Penso ai tanti mali che indeboliscono la nostra anima: egoismo, invidia, orgoglio, malvagità, corruzione… alcune delle peggiori cecità del nostro tempo. Ma anche incapacità di ascoltare, di ascoltarsi, di perdonare o di perdonarsi. Sono tanti i mali che affliggono le donne e gli uomini del nostro tempo.
Non c’è bisogno di salire su un sicomoro né di percorrere la via che conduce a Gerico, per incontrare Gesù. Egli è sempre qui, accanto a noi, in ogni momento ed anche ora. Basta avere voglia di cercarlo e Lui si farà trovare. Non aspetta altro di rispondere ad un moto sincero della nostra anima. La nostra Gerico sarà la Bibbia, il Vangelo, o un buon libro che ci avvicini a Lui. Possiamo incontrare Gesù in un santuario, in una chiesa e perfino nel nostro cuore, nella tranquillità delle nostre mura domestiche. Quello che ci serve è il desiderio di abbandonare le brutte e vecchie abitudini per trasformarci. Una volontà che si interseca con quella di Gesù di venire a cercarci. E quando due volontà così forti si incontrano, nulla, proprio nulla, può fermare il miracolo dell’amore. Due esseri che si cercano e tendono la mano l’uno verso l’altro: la creatura che tende la mano al suo Creatore, il Creatore che si protende verso la propria creatura. Un’esplosione di volontà che trasforma. Per sempre. Un incontro che cancella ogni peccato ed inietta nuova vita dentro di noi
Lasciati trasformare da Gesù ed anche tu dopo vedrai meglio. Vivrai meglio. #Santanotte
Alessandro Ginotta
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