Tu scegli la luce, o preferisci l’oscurità?
Il mio in(solito) commento a:
Io sono la luce del mondo (Giovanni 8,12-20)
Quante volte, nella nostra vita, ci siamo trovati di fronte ad un bivio? Forse qualcuna. Forse troppe. Forse tutti i giorni, od anche più volte al giorno. In ciascuna di queste occasioni operiamo una scelta. Esercitiamo il nostro libero arbitrio. Il dono più bello e più grande che Dio ci potesse fare, dopo la vita. Perché l’amore che Dio prova per noi è talmente grande da concederci la libertà più ampia. Perfino la libertà di sbagliare.
Così, attorno a noi, ci sono persone che hanno scelto la luce. Ed altre che preferiscono vivere nelle tenebre. Noi stessi, ad ogni scelta, ci dirigiamo dall’una o dall’altra parte. Talvolta le decisioni sono una riconferma delle nostre convinzioni. Allora, se in noi ci sarà la luce, ci avvicineremo ancora di più alla sorgente di questa luce: a Dio. Se invece il nostro cuore è immerso nella tenebra, probabilmente al bivio sceglieremo la strada che ci porta dove c’è ancora più buio. E poi ci sono le situazioni intermedie: può darsi che, anche una persona in cuor suo santa, possa qualche volta scegliere una strada che la allontana un po’ da Dio. Così come può esserci un truffatore, come ad esempio Zaccheo, che ad un certo punto cambia strada e si arrampica su un albero, anziché occupare il suo tempo in qualche altra azione poco pulita che avrebbe potuto accrescere il proprio patrimonio.
E’ tutta questione di scelte: il buio, o la luce. Il mondo, o lo spirito. L’ozio o l’operosità. L’odio o l’amore. L’invidia o l’ammirazione. Il rancore o il perdono… mille e mille scelte ci possono portare più avanti (o indietro) lungo il nostro cammino.
E, ad un certo punto del nostro viaggio, arriva Gesù e ci sceglie. Allora può succedere che una persona, poco raccomandabile, come Levi il pubblicano, diventi Matteo il Santo ed evangelista. Perché Gesù ci ha scelti e ci ha illuminati con il suo sguardo ed ha nutrito il nostro cuore con la sua presenza. E può persino accadere che Saulo, il peggiore dei persecutori, rimanga folgorato sulla via di Damasco e diventi San Paolo, il più prolifico degli apostoli.
Dietro ogni angolo si può nascondere la nostra Damasco. In ogni istante noi possiamo scegliere di diventare un apostolo, od un persecutore. Ad ogni passo possiamo preferire la strada che ci tiene ben ancorati al mondo, agli affari, al denaro ad ogni costo, alla moda più sfrenata… oppure quella che ci eleva al cielo, alla semplicità, all’amore.
Dio ci sceglie. E noi scegliamo. In un incrocio di scelte che può fare della nostra vita il migliore dei capolavori, od il peggiore degli incubi. Sta a noi la scelta: possiamo ascoltare la chiamata di Gesù, o quella del serpente. Ecco il nostro albero della conoscenza del bene e del male. Ecco l’eterna lotta, tra luce e tenebre. Ma attenzione, perché non sempre la strada più comoda è anche la migliore! Il mondo ci inganna e può fare luccicare le proprie tenebre, come un’esca per un pesce. Attenti a non abboccare!
Oggi, cari amici, Gesù ci sceglie. Sceglie proprio te che stai leggendo queste parole. Sta te decidere in quale mondo vivere: se in quello dell’apparire ad ogni costo, oppure se in quello dell’essere. Dell’essere buono. Dell’essere mite. Dell’essere indulgente. Dell’essere amore. Dell’essere dono. Dono per Dio e dono per gli altri.
#Santanotte La luce di Gesù, che brilla nel tuo cuore, rischiari sempre il tuo cammino e quello di chi ti sta accanto!
Alessandro Ginotta
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