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Gesù? Non ti schiaccia, ma ti rialza!

Gesù? Non ti schiaccia, ma ti rialza!

Gesù non è venuto per chi si sente perfetto, per chi si crede superiore, per chi impone agli altri la propria volontà. Gesù è venuto per gli ultimi, per chi soffre, per chi si sente piccolo. È venuto per liberare, non per incatenare. Per accogliere, non per giudicare. Per dare vita, non per spegnerla.

Il mio (in)solito commento a: Dicono e non fanno (Mt 23,1-12)

Nel Vangelo di oggi, Gesù smaschera scribi e farisei. Li descrive con parole dure: “Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente” (vv. 4-5).

L’intransigenza cieca è veleno puro. E quando diventa religione, è un’arma letale perché trasforma la fede in una gabbia, anziché in un abbraccio. Ma c’è qualcosa di ancora peggio dell’imporre regole assurde: scribi e farisei soffocavano la speranza. Spegnevano i sogni. Toglievano l’aria alla libertà. Il loro labirinto di precetti impediva di respirare. Nessuno poteva fare nulla senza chiedere il permesso. Non si poteva raccogliere una spiga di sabato, né curare un malato. Alcuni cibi erano proibiti, certi rituali erano complicatissimi. E persino sfiorare una donna in alcuni giorni del mese rendeva impuri (Levitico 15,19-23). Regole su regole, senza amore, senza vita, senza senso.

Se ogni gesto è controllato, se dietro ogni azione si nasconde una condanna, se le regole non sono più un mezzo per avvicinarsi a Dio ma un pretesto per mantenere il potere, allora sì che si compie il peggiore dei peccati. Non l’omicidio, ma l’assassinio della libertà. Quella libertà che dovrebbe volare sulle ali dello Spirito. Che profuma di vita, ha il colore del cielo, il suono di una risata felice. Quella libertà che accende lo sguardo e fa sognare. E scribi e farisei hanno rubato tutto questo.

Ma ora chiediamoci: esistono scribi e farisei oggi? Purtroppo sì. Anche oggi c’è chi vuole spegnere il fuoco del Vangelo. Chi preferisce regole rigide all’amore. Ci sono i nuovi farisei, quelli che si aggrappano a tradizioni vuote e dimenticano il cuore della fede: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 13,34). Persone che vivono con l’anima spenta, che temono la gioia, che cercano di raffreddare il cuore di chi ama davvero.

I farisei di oggi sono quelli che soffocano l’entusiasmo, quelli che smorzano la luce negli occhi di chi vuole mettersi in gioco. Sono quelli che si aggrappano al passato con un “si è sempre fatto così”, incapaci di lasciarsi toccare dalla freschezza dello Spirito.

Gesù non è venuto per chi si sente perfetto, per chi si crede superiore, per chi impone agli altri la propria volontà. Gesù è venuto per gli ultimi, per chi soffre, per chi si sente piccolo. È venuto per liberare, non per incatenare. Per accogliere, non per giudicare. Per dare vita, non per spegnerla. È un pastore che cammina con noi, un amico che non ci abbandona, un cuore che batte all’unisono con il nostro #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il Discorso della montagna”, di Henrik Olrik, 1880, Chiesa di San Matteo, Copenhagen, Danimarca

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