Gesù sta scegliendo te. Lo sta facendo ora, mentre leggi questa riflessione. Lo ha fatto stamani, mentre tu hai riaperto gli occhi al tuo risveglio. Lo ha fatto nel momento in cui sei venuto al mondo. E lo fa ogni volta che ti rialzi, dopo una caduta. Gesù ti sceglie e ti vuole con sè
Il mio in(solito) commento a:
Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo (Gv 15,18-21)
Non bisogna essere speciali per venire scelti da Gesù. Basta essere donne e uomini, sue creature. Lui ci sceglie a prescindere dai nostri peccati e dalle nostre capacità. Non conta quel che siamo nella vita o che facciamo. A Gesù importa solo che esistiamo. E, in quanto individui che esistono, Egli ci ama e ci sceglie.
Ma per cosa ci sceglie? Prima di tutto per essere amati. Poi per essere salvati e, infine, per restare con Lui: «Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla» (Giovanni 15,4-5). E ancora: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via» (Giovanni 15,1-4). Dio ci vuole con Lui. Oggi e sempre.
Oggi, perché è insieme a Dio che dobbiamo costruire il Regno dei Cieli. È con Gesù nel cuore che dobbiamo vivere la nostra vita quotidiana, diventando noi stessi, con le nostre opere, con le nostre azioni e con i nostri pensieri, pagine viventi di Vangelo. Testimoni credibili del Risorto capaci di trasformarci in esempio per chi ci sta accanto e vive lontano da Dio. Ecco che così facendo presteremo le nostre braccia a Gesù e lo aiuteremo a riavvicinare la pecora che si è smarrita nel deserto. Sai, un mio caro amico, oggi Vescovo, ripeteva spesso un aneddoto nelle sue omelie: “Un uomo ‘normale’ vedeva un povero lungo la strada, vestito di stracci, denutrito e sporco. A quella vista l’uomo ‘normale’ pregava: «Signore, fa’ qualcosa per questo povero uomo, aiutalo!». E, a quella preghiera, Dio rispondeva: «L’ho già fatto. Ho mandato te!»”. Ti fa riflettere, vero? Non pensare che l’aiuto debba venire sempre dall’alto. Perché il Regno di Dio si costruisce così: agendo secondo i principi del Vangelo. Sii subito tu l’aiuto che porta conforto a quella persona, non aspettare che il sostegno arrivi da altri. Ecco perché Gesù ti vuole con sé ora: perché tu possa realizzare, insieme a Lui, un pezzo di cielo sulla terra.
Dio ti vuole con sé sempre. Perché, alla fine della nostra vita, possiamo continuare a godere delle gioie della sua presenza e della sua vicinanza. Perché possiamo proseguire, insieme a Lui, a costruire un domani migliore per l’umanità intera. Dio ha bisogno di te, delle tue mani, delle tue braccia, della tua bocca, delle tue gambe. Non lo dimenticare mai.
Chi segue questa strada non è del mondo, perché ha scelto di vivere già ora nel Regno di Dio. E, sai che ti dico? Che la vera esistenza è proprio questa: quella di chi ha deciso di dare il proprio contributo per costruire qui il Regno. Di chi ha optato di vivere con un piede sulla terra ed uno in cielo. Forse chi ha scelto “il mondo” ti schernirà, ma non importa: tu hai già vinto, perché Dio è con te e sostiene ogni tuo passo. #Santanotte
Alessandro Ginotta
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