+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
Il 29 aprile la Chiesa festeggia Santa Caterina da Siena. La Liturgia si prende una pausa dal Vangelo di Giovanni, che abbiamo commentato nei nostri giorni, ed introduce questa splendida pagina del Vangelo di Matteo.
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (v. 25). I piccoli. I piccoli come Santa Caterina da Siena, che a soli sei anni decise di consacrare a Gesù la propria vita.
Fu complicata l’infanzia di Caterina. I suoi genitori, che avevano già deciso di destinarla in matrimonio, non compresero il suo desiderio di entrare in un ordine religioso e dal principio la ostacolarono. Come punizione le affidarono i più pesanti ed umili lavori domestici. Ma lei perseverava nella sua fede. I capelli tagliati cortissimi ed un velo sul capo, si prendeva cura dei suoi 24 fratelli e sorelle, tutti più grandi di lei: “Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli“. Santa Caterina, quasi del tutto analfabeta, chiese in preghiera di poter imparare a leggere perchè voleva recitare le Lodi. Ed ottenne questa grazia.
Un giorno, però, Jacopo Benincasa, il padre di Santa Caterina, notò con sorpresa una colomba bianca posarsi sul capo della figlioletta assorta in preghiera. Vide e comprese. Non erano solo “capricci”. Così non la ostacolò più. Un’altra grazia. A soli sedici anni, la piccola Caterina vestì l’abito delle Domenicane. Una vita costellata di miracoli, guarigioni, stimmate. Caterina compì grandi cose, tra le quali convinse il Papa Gregorio XI ad abbandonare Avignone e tornare a Roma.
Una piccola, quasi del tutto analfabeta, senza mezzi, tra mille ostacoli riesce a compiere queste meraviglie! La forza che ci arriva dallo Spirito Santo è davvero infinita!
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (v. 28). Stanchi e oppressi, piccoli e umili. Lo sguardo di Gesù, oggi come in Galilea oltre 2000 anni fa, si posa sugli ultimi. I sapienti ed i dotti hanno già la loro visione di Dio: spesso hanno il cuore chiuso. Credono di sapere tutto. Il loro giogo non è leggero. Con la loro superbia e le loro angherie angustiano i più deboli. Leggi ingiuste e privilegi immeritati. Questa è la loro forza. Menti ottuse dall’avarizia, dalla brama di potere e dalla prepotenza… difficilmente si apriranno all’amore di Dio.
E allora, amici, la domanda che vi propongo questa sera è: “Come mi sono comportato oggi? Sono stato umile e aperto di cuore, uno strumento del Signore, come Santa Caterina… oppure sono stato cinico e spietato, chiuso agli altri e al bene come Caifa? Come i dotti ed i farisei?“.
Questa notte cerchiamo di liberarci dal peso del pregiudizio, dall’oppressione dell’orgoglio, scuotiamoci di dosso il giogo dell’avarizia, sciogliamoci dalle catene della superbia… e facciamoci anche noi piccoli piccoli.
Oh Gesù, fa che i nostri sentimenti siano semplici. Prendici con Te, Gesù, sotto il tuo giogo dolce e leggero. Apri il nostro cuore e mostraci il Vangelo.
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco!
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Il Matrimonio Mistico di Santa Caterina da Siena” del pittore fiorentino Antonio del Ceraiolo, 1515-20 circa, olio su tavola , Cappella Bombeni, Basilica di Santa Trinità, Firenze
Alessandro Ginotta
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