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“I colori dell’Infinito”. Il Palazzo della Cancelleria Apostolica apre le porte all’arte contemporanea

i colori dell'infinito

“E Dio vide che era bello”. Quanti colori ha l’Infinito e quali sono le tinte delle parole?

Nella prestigiosa sede del Palazzo della Cancelleria Apostolica in Roma, il 10 febbraio 2017 l’Associazione culturale “Tota Pulchra” fondata e presieduta da Monsignor Jean-Marie Gervais, membro del Capitolo Vaticano e della Penitenzieria Apostolica, con la collaborazione di Mario Tarroni, direttore artistico, e lo staff di studio Isegno in Roma, presenterà al pubblico e alla stampa la mostra “I colori dell’Infinito” dell’artista umbro Luigi Tosti. Spalancando una nuova finestra nel panorama dell’arte contemporanea lo sguardo di Tosti indaga il palcoscenico della quotidianità concentrandosi sull’uomo, protagonista e spettatore delle fiabe che prendono avvio dalla veridicità e infallibilità della Parola di Dio, Parola che si è fatta essa stessa immagine, visione reale, in Gesù.

Tutto questo sarà spiegato da Monsignor Gervais che intervenendo per primo tra gli altri relatori darà il benvenuto ai partecipanti all’evento presentando non solo il lavoro e gli scopi benefici dell’Associazione, fondata l’8 maggio 2016, ma anche il senso dell’esposizione che sarà aperta al pubblico fino al 18 febbraio prossimo. La serata sarà introdotta da un momento conviviale a cui farà seguito la conferenza stampa di presentazione nel corso della quale interverranno il direttore Mario Tarroni, curatore della mostra, il professor Antonio Davide Madonna, critico d’arte, padre Gianmarco Arrigoni, custode del Sacro Tugurio di Rivotorto (Assisi), e don Ennio Innocenti che con la sua voce accompagnerà lo sguardo dello spettatore lungo l’intimo percorso espositivo. A seguito la platea sarà deliziata da un momento canoro-musicale ad opera degli artisti Giorgio Carducci e Simone Colavecchi.

Con questo primo evento ufficiale “Tota Pulchra” inaugura un anno ricco di eventi artistico-culturali che si incontreranno volta per volta con la dimensione sociale e antropologica dell’arte stessa. Dove c’è bellezza c’è anche custodia, così come Dio ha generato e protetto il Creato affidandolo all’uomo così l’uomo contemporaneo ha l’obbligo di difendere l’arte promuovendola e riqualificandola. A tal proposito, l’Associazione grazie alla raccolta dei proventi della vendita delle opere esposte finanzierà parte dei lavori di restauro del Sacro Tugurio di Rivotorto, la prima dimora di san Francesco lesionata dal sisma che ha colpito le regioni del Centro Italia.

CS

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