Vai al contenuto

Il centuplo. Perché non arriva?

Il Vangelo della gioia

Da qualche settimana sto riflettendo su questo brano. Un amico mi ha chiesto di aiutarlo a capire una cosa che lo tormenta: perché, pur essendo un buon cattolico praticante e seguendo il Vangelo, la sua vita non migliora? Ti confesso che mi sono trovato in difficoltà, soprattutto quando ha insistito su una frase precisa: «Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto…». Per lui, quelle parole significavano una promessa concreta: chi segue Cristo dovrebbe ricevere già adesso una ricompensa tangibile. Eppure, la sua realtà sembrava smentire tutto.

Il mio in(solito) commento a:
Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà (Marco 10,28-31)

Anch’io ho sentito il peso di quella domanda. Ma nel mio cuore sapevo che Gesù non parlava di ricchezze materiali, bensì di una ricompensa ben più preziosa: l’amore. Un amore che non si misura con la logica degli uomini, ma con quella di Dio.

La giustizia di Dio, infatti, non segue i nostri criteri umani. È qualcosa di più profondo, inaccessibile alla nostra logica. È la giustizia di un Dio che non calcola, ma ama gratuitamente. Lo vediamo chiaramente nella parabola dei lavoratori dell’ultima ora: il padrone paga la stessa ricompensa a chi ha faticato tutto il giorno e a chi è arrivato all’ultimo minuto. Sembra ingiusto, vero? Ma solo se ragioniamo con la nostra mentalità. Perché agli occhi di Dio, l’amore non si merita, si riceve. Non è una questione di quantità, ma di gratuità.

Lo stesso accade con il padre misericordioso che accoglie a braccia aperte il figlio prodigo, mentre l’altro figlio, che si sente “meritevole”, fatica ad accettarlo. È difficile, ma finché restiamo ancorati alla logica della retribuzione – “se faccio il bene, devo ricevere qualcosa in cambio” – ci sfugge il senso profondo del Vangelo.

La verità è che per entrare nella logica di Dio bisogna lasciarsi andare. Accettare che il nostro desiderio di giustizia, di riconoscimento, di successo non sempre viene esaudito come vorremmo. E proprio in questo abbandono, in questa fiducia, troviamo il centuplo promesso.

Non dobbiamo per forza scomodare traduttori e filologi per capire che il linguaggio del Vangelo è spesso simbolico. Gesù parlava a persone di duemila anni fa, con immagini e riferimenti della loro cultura. Le “case” di cui parla non sono necessariamente muri e mattoni, ma luoghi dell’anima: spazi di accoglienza, di calore umano. E i “campi”? Forse non sono appezzamenti di terra, ma il grande campo dell’umanità, che attende mani pronte a prendersene cura.

Chi è disposto a rinunciare a sé stesso, ai propri vizi, alle proprie comodità per amore del prossimo, riceverà molto di più: relazioni autentiche, affetto sincero, riconoscenza, serenità interiore. La pace di chi sa di aver fatto la cosa giusta e può guardare avanti con il cuore leggero.

Il giovane ricco, invece, non ha avuto il coraggio di lasciarsi conquistare dallo sguardo d’amore di Gesù. E così non è cambiato. Perché solo chi accoglie con umiltà l’amore del Signore può davvero liberarsi dalle illusioni di questo mondo.

Il denaro, il successo, il piacere… sembrano promettere tanto, ma alla fine deludono. Ti abbagliano, ma ti lasciano vuoto. Gesù, invece, ci invita a lasciarli andare, per aprire le mani e accogliere qualcosa di infinitamente più grande: la vita vera #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il centuplo. Perché non arriva?
Il dipinto di oggi è: “Christus Consolator” di Carl Heinrich Bloch, 1875, olio su tela, Brigham Young University Museum of Art

Sostieni labuonaparola.it


Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!


Iscriviti alla newsletter di La buona Parola

Ricevi nella tua e-mail i commenti al Vangelo. È completamente gratis e potrai cancellarti in ogni momento

Iscriviti alla newsletter di La buona Parola

Iscriviti alla newsletter per ricevere i commenti al Vangelo ogni giorno nella tua e-mail. È gratis e potrai cancellarti in ogni momento

Continua a leggere