Vai al contenuto

Il primo comandamento? Uno solo, anzi due…

Il primo comandamento? Uno solo, anzi due...

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,28-34)

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio».
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore

Gv 12,44-50

Proseguono le “sfide” lanciate da scribi e farisei a Gesù dopo la cacciata dei mercanti dal Tempio. Abbiamo visto ieri la risposta di Cristo alla domanda trabocchetto posta dai sadducei. Lo scriba che qui si avvicina a Gesù, però, ha un atteggiamento diverso, non sembra sospettoso come i precedenti, si intravvede quasi un moto di stima.

Lo scriba ama Dio: “Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza” (vv. 32-33). A differenza delle precedenti, la domanda di questo scriba, di cui non si conosce il nome, non è “costruita” ad arte; egli desidera davvero conoscere il parere del Maestro.

Anche Gesù lo riconosce come interlocutore sincero; per la prima ed unica volta nei Vangeli lo vediamo elogiare uno scriba:  “Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal Regno di Dio»” (v. 34).

Una nota che fa sorridere: avete notato l’altro elogio? Quello che lo scriba (l’allievo in questo caso) rivolge a Gesù chiamandolo Maestro? Eccola la distanza dal Regno di Dio. Questo scriba dovrà ancora rinunciare alla sua arroganza, alla pretesa di poter correggere anche il Figlio di Dio… prima di avere “le carte in regola” per entrare nel Regno.

Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore, vostro Dio, ha ordinato di insegnarvi” (Dt 6,1) sono le parole di Mosè riportate nel libro del Deuteronomio: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai” (Dt 6,4-7).

Gesù e lo scriba, su questo punto, sono d’accordo. Il primo e più grande dei comandamenti è amare Dio. Ma vorrei sottolineare un’altra cosa: la domanda dello scriba è: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” (v. 28). A questa domanda Gesù ha fornito due risposte, concatenate: “Il primo è…” (v. 29), poi ha subito aggiunto: “Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi” (v. 31).

Una domanda, due risposte concatenate. Amare Dio ed amare il prossimo. Due comandamenti concatenati. L’uno (Amare Dio) implica l’altro (amare il prossimo). Gesù unisce in sé stesso, nella sua carne, la divinità e l’umanità, in un unico mistero d’amore. Papa Francesco, meditando questo episodio, ha osservato che Gesù ci permette di scorgere due volti: il volto del Padre e quello del fratello. Non ci consegna due formule o due precetti; ci consegna due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti, perché nel volto di ogni fratello, specialmente il più piccolo, fragile, indifeso e bisognoso, è presente l’immagine stessa di Dio.

Nella prima lettera di San Giovanni Apostolo troviamo una mirabile sintesi di quanto esposto: “Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello” (1Giovanni 4,20-21). Ecco che i due comandamenti di Gesù, sono legati uno all’altro!

Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Mostra a tutti noi la strada per entrare nel Regno di Dio!

#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 :)Il primo comandamento? Uno solo, anzi due...

Il dipinto di oggi è “La tentazione di Cristo”, opera di Tiziano Vecellio, 1516-1525, olio su pannello, 89 x 69 cm, Minneapolis Institute of Art, USA

Alessandro Ginotta

Sostieni labuonaparola.it


Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!


Vuoi ricevere i commenti di La buona Parola nella tua e-mail?

Iscriviti alla newsletter: è gratis e potrai cancellarti in ogni momento!

I commenti sono chiusi.

Vuoi ricevere i commenti di La buona Parola nella tua e-mail?

Iscriviti alla newsletter è gratis e potrai cancallarti in ogni momento!

Continua a leggere