La spiazzante semplicità dei bambini

La spiazzante semplicità dei bambini

Quante volte mi capita con mia figlia Rita, due anni appena compiuti. Cerco di spiegarle qualcosa che, almeno per me, sembra complesso. Mi ingegno con esempi, giro intorno al concetto, cerco le parole giuste. Lei mi ascolta, mi fissa con quegli occhioni pieni di curiosità e poi… sorride. Un sorriso disarmante, di quelli che smontano ogni costruzione mentale. E con una sola parola – sì, una soltanto – riesce a riassumere tutto il discorso che io avevo complicato all’inverosimile.

Il mio in(solito) commento a:
Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti (Marco 9,30-37)

Ed è proprio questo che accade nel Vangelo di oggi: tutta la difficoltà di un brano che affronta una delle tematiche più complesse ed ermetiche dell’esistenza terrena di Gesù viene spazzata via dallo sguardo semplice e spiazzante di un bambino.

Gesù sta parlando di qualcosa di immenso: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. La sua sorte è segnata. E i suoi discepoli che fanno? Discutono su chi sia il più grande, chi abbia più potere. Surreale, vero? Lui parla di dono totale di sé, loro pensano a scalare gerarchie. Eppure, non siamo forse così anche noi? Presi dalle nostre ambizioni, dalle nostre piccole lotte per emergere, spesso dimentichiamo l’essenziale.

E l’essenziale è tutto lì: nella semplicità. Nel cuore puro di un bambino.

I bambini non calcolano, non tramano, non cercano vantaggi. Amano e basta. Si fidano e basta. E questo è esattamente ciò che Gesù chiede a ciascuno di noi: fidarsi di Lui senza riserve, senza aspettarsi nulla in cambio, senza cercare scorciatoie. Solo abbandonarsi con la certezza che Lui sa dove condurci.

Ma c’è di più.

Gesù non ci chiede solo di essere come bambini, ma anche di accogliere i bambini. Perché? Perché i bambini arrivano quando meno te lo aspetti. Sconvolgono piani, cambiano equilibri, portano vita. I discepoli volevano allontanarli, credevano che non fosse il momento giusto. Ma Gesù li richiama: “Lasciate che i bambini vengano a me”. Perché Dio fa esattamente lo stesso. Arriva quando meno te lo aspetti. A volte nel momento che avresti scartato, in modi che non avevi previsto.

E tu, sei pronto ad accoglierLo?

Prova a guardare la tua vita con gli occhi di un bambino. Spogliati delle sovrastrutture, delle logiche complicate, dei ragionamenti senza fine. Scoprirai che, spesso, la risposta che cerchi è già lì, limpida e semplice. Sta solo aspettando che tu la riconosca.

Buona notte… nella luce della semplicità #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “San Giuseppe e il Bambino Gesù davanti alla Santa Croce”, di Cornelis Schut il giovane, 1670, collezione privata

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