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La tua anima è fertile?

La tua anima è fertile?

Tutti abbiamo dentro di noi un terreno fertile dove il seme di Dio può attecchire, nonostante i sassi o le spine.

Ecco il mio in(solito) commento su Matteo 13,18-23: “Colui che ascolta la Parola e la comprende, questi dà frutto”.

E tu, la ascolti? Proviamo a rispondere insieme a Gesù. Sei sull’asfalto, dove “viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato”? O sui sassi, dove “non ha radici ed è incostante”? Oppure tra i rovi, dove “la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola”?

Non sorprenderti se ti riconosci in tutte e tre queste situazioni! Viviamo in un’epoca di competizione sfrenata che lascia poco spazio ai sentimenti e alla condivisione. In un mondo che esalta icone trasgressive e ha perso di vista i valori, ci concentriamo solo sull’apparire, vivendo come in un “istante senza tempo” senza il romanticismo dell’alba o del tramonto, ma solo con la tenebra della notte profonda.

È facile cadere vittime del Maligno e scivolare nel peccato, distrarsi e dimenticare la Parola ascoltata o letta, lasciandoci soffocare dalle preoccupazioni e dai malumori. Eppure, dentro di noi, tutti abbiamo uno scrigno di ricordi preziosi: momenti felici in famiglia, eventi che hanno reso bella la nostra vita. Se cerchi attentamente, troverai i semi che Gesù ha preparato per te. Sì, proprio per te che leggi ora queste righe!

L’incredibile generosità di Dio fa sì che Egli semini ovunque, anche nei terreni più difficili. Dove è improbabile che la Parola attecchisca, Dio semina con maggior vigore. Anche un germoglio in una fessura di una rupe riceverà il suo amore instancabile.

Come Dio non esita a lasciare il gregge di novantanove pecore per cercare quella smarrita, così Egli semina anche dove è improbabile che spunti un virgulto. Dio non si risparmia, non fa calcoli utilitaristici. Anche la zolla più piccola e povera di terra merita di essere coltivata.

Che la pianticella cresca dove il peccato è in agguato, sul terreno sassoso di una vita incostante, tra le preoccupazioni che soffocano il germoglio, o tra le zolle fertili che renderanno il trenta, il sessanta o il cento per uno… a Dio non importa. L’importante è seminare. Dio è determinato a non lasciare neppure un angolo del campo senza la sua generosità.

La parabola del seminatore rappresenta perfettamente la generosità sconfinata di Dio, che non si risparmia, ma si dona completamente, incondizionatamente e illimitatamente alla propria creatura. Arrivando fino a dare la propria vita e spezzarsi come Pane. #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo benedice il Pane ed il Vino”, di Carlo Dolci, 167, olio su tela, 87 × 74 cm, Gemäldegalerie Alte Meister, Staatliche Kunstsammlungen Dresden, Dresda (Germania)

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