+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,16-20)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Parola del Signore
La tristezza. E’ il momento dell’addio di Gesù ai discepoli. La tristezza e la nostalgia si stanno facendo strada nel cuore dei dodici, che ancora non hanno ben capito cosa sta per succedere: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?» (v. 17).
Le due risposte di Gesù. “Voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà” (v. 20). Sì, i discepoli piangeranno. Piangerà San Pietro, quando si renderà conto di avere rinnegato Gesù: “«Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò. […] E, uscito fuori, pianse amaramente” (Mt. 26,74-75). Piangerà la Vergine, ai piedi della croce. Ma piangeranno anche gli altri Apostoli. Piangeranno i primi cristiani colpiti dalle persecuzioni.
Il mondo si rallegrerà: Gesù ci aveva avvisati: “Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio“. (Gv. 16,3). Il Principe del Mondo è il demonio, e il male… vuole la sconfitta dei cristiani, la sconfitta dell’intera umanità. I cristiani soffrono, il Mondo si rallegrerà nella sua perversa condizione.
Ma ride bene chi ride ultimo. La seconda risposta: “Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia” (v. 20). Gesù lo spiegherà meglio nei prossimi due versetti, non inclusi nel brano di oggi: “La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” (Gv. 16,21-22). Le madri capiscono bene questo paragone. Il dolore del parto è terribile, ma la gioia immensa di tenere il loro bambino tra le braccia le ripaga di tanto dolore. Piangono, piangono anche le madri, ma il loro pianto si tramuta in gioia.
E quando proveremo questa gioia? La gioia piena, quella vera, l’avremo in Paradiso, ma anche sulla terra, vivere pienamente il Vangelo ci potrà aiutare. San Tommaso d’Aquino scrisse:”La gioia è causata dall’amore“. Gioia e amore camminano insieme. Chi non ama non può essere gioioso. Non c’è gioia dove ci sono egoismo e odio. La disperazione nasce dall’assenza dell’amore.
Gli uomini cercano la gioia… e non la trovano. Perchè? La gioia nasce dall’amore, e la sorgente dell’amore è Dio: “Dio è amore” (1Gv 4,8). E allora, crediamo in Dio e troveremo l’amore. Crediamo in Dio e troveremo la gioia.
Amici, la domanda di oggi è: c’è gioia nel mio cuore? Oppure io mi lascio prendere dagli affanni del mondo? Covo invidia e gelosia (e allora condurrò una vita triste e depressa), oppure sono capace di dare e ricevere amore?
Sì…dare e ricevere… è importante amare a doppio senso!
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco, conservali nel tuo Amore!
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è la “Mater Dolorosa” del pittore Dieric Bouts, 1470–75 circa, olio e tempera all’uovo, 36.8 x 27.8 cm, National Gallery, Londra
Alessandro Ginotta
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