Hai mai pensato a quanto possa essere ostinato l’Amore di Dio? Sì, ostinato. Perché non si ferma mai, non si arrende, nemmeno davanti al peggiore dei nostri sbagli. È un Amore incontenibile, che spinge chiunque — persino il più incallito dei peccatori — a rialzarsi e puntare dritto al Paradiso. Proprio come San Disma, il buon ladrone. Sì, persino lui ce l’ha fatta! Non c’è peccato troppo grande che Dio non possa perdonare. A una sola condizione: che il nostro pentimento sia sincero.
Il mio in(solito) commento a:
“Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini” (Marco 7,1-13)
Hai mai incontrato qualcuno che si preoccupi più delle apparenze che della sostanza? Gesù ne aveva piene le tasche. Scribi e farisei erano maestri nell’arte dell’ipocrisia: una sfilza infinita di regole su come lavare piatti e bicchieri, cosa mangiare e perfino come vestirsi. Per loro tutto questo era “volere di Dio”. Ma non era vero. Erano solo invenzioni umane, trasformate in dogmi per proteggere i privilegi di pochi.
E Gesù non ci stava:
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me” (vv. 6,7).
Perché Dio non ci vuole rigidi, bacchettoni o ossessionati dal rispetto maniacale di regole sterili. Se fosse così, non ci avrebbe creati liberi… e perfino un po’ testardi, come Lui. Sì, perché Dio è testardo: si intestardisce ad amarci, anche quando lo respingiamo, lo rinneghiamo o ce ne andiamo per la nostra strada.
Vuole una sola cosa: salvarci. Lo ha detto chiaro Gesù:
“La volontà del Padre che mi ha mandato è questa: che io non perda nessuno di quelli che mi ha dato” (Giovanni 6,39).
E sai qual è la moneta che apre le porte del Paradiso? L’Amore.
Quell’Amore senza freni, che non ti giudica per il passato, ma ti guarda per quello che puoi diventare. Dio ti ama anche quando sei un disastro totale. Cristo è morto per noi mentre eravamo ancora peccatori (Romani 5,8). Perché? Perché Dio non sa fare altro che amare. È la sua natura.
E se anche noi imparassimo ad amare così? Forse, solo forse, il mondo sarebbe un po’ più simile al Paradiso #Santanotte
Alessandro Ginotta

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