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L’amore tra l’uomo e la donna nella Bibbia

L'amore tra l'uomo e la donna nella Bibbia

Siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio. E così, anche nel nostro amore, quello tra un uomo ed una donna, riverbera una eco dell’Amore con la “A” maiuscola, quello di Dio.

Il mio in(solito) commento a:
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto (Marco 10,2-16)

Eh sì, proprio nel libro che parla dell’amore più grande, quello tra il Creatore e le sue creature, ne possiamo trovare un altro, un sentimento che vibra dentro di noi e trasforma le nostre vite: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi…»” (Genesi 1,27-28).

Ma, fin dal primo racconto della creazione, è subito chiaro che il rapporto tra la donna e l’uomo ha qualcosa di speciale. Per assaporarlo meglio leggiamolo insieme: “Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Genesi 2,7). Quel soffio di Dio porta con sé quell’amore che spinge il nostro cuore a provare lo stesso sentimento. Perché “Dio è amore” (1Giovanni 4,8) e l’amore è anche dentro di noi. Ma andiamo avanti: “Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne” (Genesi 2,21-24). E, la costola, amici cari, è la parte dell’uomo più vicina al cuore. Un aforisma spesso erroneamente attribuito al drammaturgo inglese William Shakespeare, ma che in realtà è molto più antico, perché risale al Talmud, uno dei testi sacri della religione ebraica, recita così: “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata“. Eccolo, l’Amore di Dio, soffiato nella nostra carne, passa attraverso la nostra anima e ci fa scoprire che cosa vuol dire amare: condividere i momenti più belli della nostra vita con la persona che sta al nostro fianco.

L’amore, amici cari, è una cosa meravigliosa. E questa sì, è una citazione. E’ il titolo di un film del 1955, vincitore di numerosi premi Oscar ed altri prestigiosi riconoscimenti. La colonna sonora, tutt’ora viene usata per sottolineare i momenti più romantici al cinema ed in televisione. E, che l’amore sia il più potente dei sentimenti, lo troviamo scritto anche nel libro di Tobia, un libro che ci parla dell’amore “impossibile” che diventa possibile, grazie all’intervento di Dio, attraverso l’Arcangelo Raffaele. Tobia, al termine di un lungo viaggio a piedi che lo ha portato ad attraversare un paese straniero, incontra Sara e se ne innamora. Sara, però, è colpita da una maledizione: ha tentato di sposarsi ben 7 volte, ma, in ciascuna di queste occasioni, l’uomo destinato a prenderla in moglie, era morto prima del matrimonio. Un demone, Asmodeo, li assassinava: “il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli” (Tobia 3,8). Provo sempre trepidazione quando leggo la disperazione del padre di Sara che, nella notte delle nozze, aspettandosi la morte di Tobia, andrà addirittura con i suoi servi a preparare una tomba per il giovane: “Raguele si alzò; chiamò i suoi servi e andarono a scavare una fossa” (Tobia 8,10). E poi: “Raguele tornò in casa; chiamò sua moglie e le disse: «Manda una delle serve a vedere se è vivo; così, se è morto, lo seppelliremo senza che nessuno lo sappia». Mandarono quella serva, accesero la lampada e aprirono la porta; quella entrò e trovò che dormivano insieme, immersi nel sonno” (Tobia 8,11-13). Che cosa era successo? L’Arcangelo Raffaele, lungo la strada, aveva spiegato a Tobia come scacciare il demonio. I due giovani sposi avevano compiuto un rito e poi avevano pregato insieme prima di giacere insieme. Vedete, amici? La coppia nasce quando fra un uomo ed una donna c’è Dio.

Perché l’amore, con la “a” minuscola, quello che si vive tra un uomo ed una donna, nasce da quello con la “A” maiuscola, dall’Amore, che è Dio (1Giovanni 4,8).

#Santanotte amici cari. L’amore, che viene da Dio, entri nei vostri cuori e riempia ogni vostro momento. Perché così, anche l’amore tra due sposi, diventerà immagine di quello di Dio. Dio vi e ci benedica, amici cari!

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il bacio alla porta aurea”, di Giotto. L’Affresco che si trova a Padova, nella Cappella degli Scrovegni, ritrae i santi Anna e Gioacchino, genitori della Madonna.

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