Perché è proprio lì, dove il mistero incontra la fiducia di cui sono capaci i più piccoli, che nascono i miracoli più belli!
il mio in(solito) commento a:
Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli (Matteo 19,13-15)
Leggendo questo brano di Vangelo non potevo fare a meno di pensare agli occhi della mia piccola Rita, che un anno e mezzo. Adoro vedere come brillano quando sorride, ma mi piace ancor più osservarli quando scorge qualcosa di nuovo e li allarga con curiosità. E che dire delle parole che sta iniziando a mettere insieme, dei giochi spensierati… Posso leggere nei suoi occhi tutta la sorpresa, la gioia, il desiderio di capire ed imparare. Un carico inesprimibile di pensieri e sentimenti positivi si affaccia in quello sguardo innocente capace di lasciare senza parole anche l’adulto che lo osserva. Basta guardare una bimba o un bimbo così per capire che cosa ci sta chiedendo Gesù in questi versetti: dobbiamo recuperare il modo di vedere le cose di un bambino, dimenticando inutili ansie, velenosi rancori e pericolose invidie. Dobbiamo essere capaci di sorprenderci per i miracoli che ogni giorno Dio compie anche per noi. A volte piccoli, ma sempre importanti e tali da poter cambiare per sempre la nostra esistenza. Sì, è questo che ci vuole: riconoscere la bellezza della vita con Dio nel cuore. Stupirsi per un raggio di sole, perché ci rendiamo conto che proprio Dio lo ha creato per noi. Sorprendersi per la bellezza della natura che ci circonda, perché Dio l’ha fatta piacevole per noi. Meravigliarsi davanti al sorgere della luna od al luccicare di una stella…
Dio ci vuole innocenti come bambini e, proprio come fanno i bambini più piccoli con i loro genitori, ci vorrebbe disposti ad accogliere ogni sua parola con gioia, senza nutrire dubbi o sospetti.
Hai visto quante cose ci possono stupire perfino nella semplicità? In ciascuna di esse possiamo rintracciare la presenza di Dio. Egli si nasconde in una nuvola, che assume mille forme sospinta dal vento. Dio si cela in una foglia che cade ed in un fiore che spunta.
Tutto, attorno a te, è abitato da Dio: “ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Giacomo 1,17).
Così scopriamo che, per vedere Dio, dobbiamo guardarlo con gli occhi dei bambini; dobbiamo ritrovare lo sguardo delle tante persone innocenti che ancora si lasciano meravigliare, senza permettere al male, di rubare loro la fantasia, la gioia di vivere, la capacità di apprezzare la bellezza che ci circonda. “Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Matteo 11,25).
Non dobbiamo rubare la spensieratezza e l’innocenza dei bimbi, ma dobbiamo permettere a chiunque ci circonda di sorprendersi ancora. È vero, non è facile capire Dio. La nostra piccolezza risiede anche in questo: saperci fidare di Lui anche quando proprio non riusciamo a comprenderlo. Perché è proprio lì, dove il mistero incontra la fiducia, che nascono i miracoli più belli! #Santanotte
Alessandro Ginotta
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