Perché, vedi, non servono grandi prediche. Servono gesti concreti. Serve che tu agisca. Ogni tua azione può essere una testimonianza viva. Ogni tuo passo può avvicinare qualcuno a Dio, senza clamore, ma con la forza di una vita vissuta davvero.
il mio in(solito) commento a:
E noi che cosa dobbiamo fare? (Luca 3,10-18)
“Che cosa dobbiamo fare?”. È la stessa domanda che, duemila anni fa, riecheggiava sulle labbra di chi si accalcava attorno a Giovanni il Battista. E, in fondo, è la stessa domanda che ti ha portato qui, a leggere queste righe. Perché sì, questa domanda è anche tua. Proviamo a rispondere insieme.
La prima risposta, semplice e diretta, è questa: vivi i comandamenti. Non solo i dieci della Legge antica, ma anche i due che Gesù ci ha lasciato: Ama Dio sopra ogni cosa e ama il prossimo tuo come te stesso. E non è un amore teorico, no. San Paolo ci mette il cuore: “Chi ama il prossimo ha adempiuto tutta la Legge… Pieno compimento della Legge è l’amore” (Romani 13,8-10). L’amore non è un dettaglio, è la sostanza.
Ma Giovanni il Battista va oltre: si fa pratico, spietatamente chiaro. “Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha. E chi ha da mangiare, faccia altrettanto.” Poi, ai pubblicani, dice: “Non esigete nulla di più del dovuto.” E ai soldati: “Non maltrattate nessuno, non estorcete nulla, accontentatevi delle vostre paghe.” La giustizia, la condivisione, l’onestà: ecco cosa ci chiede. Ecco cosa devi fare, qui e ora.
Ma non fermiamoci qui. Voglio portarti più in profondità. Voglio girarti la stessa domanda che il Battista ha ricevuto: E noi, che cosa dobbiamo fare? Che cosa ti chiede Gesù, oggi, nella tua vita?
Semplice: dobbiamo diventare pagine viventi di Vangelo. Sì, proprio tu! Gesù ha bisogno di te. Non di un supereroe, ma di una persona normale: uno studente, un operaio, un medico, una mamma, un fornaio. Non importa chi sei o cosa fai. Quello che conta è il tuo esempio, il tuo modo di vivere il Vangelo nella quotidianità.
Dio ti ha dato un dono. Hai mai pensato a quale sia? Magari è la capacità di amare incondizionatamente, di ascoltare senza giudicare, di scrivere parole che toccano il cuore, di curare con tenerezza o di donare speranza dove sembra non ce ne sia più. Il tuo compito, il nostro compito, è far fiorire quel dono.
Perché, vedi, non servono grandi prediche. Servono gesti concreti. Serve che tu agisca. Ogni tua azione può essere una testimonianza viva. Ogni tuo passo può avvicinare qualcuno a Dio, senza clamore, ma con la forza di una vita vissuta davvero.
E allora, amica mia, amico mio, non nascondere il talento che hai ricevuto! È il tuo dono, la tua missione, il tuo modo di essere una pagina vivente di Vangelo. Gesù conta su di te. E il mondo ha bisogno di te, adesso #Santanotte
Alessandro Ginotta
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