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La trasfigurazione di Gesù

La trasfigurazione di Gesù

C’è bisogno di luce in questo mondo che sembra sempre più avvolto dal buio. E tu, se stai leggendo queste righe, stai cercando la luce. Chi cerca la luce esce da sé e cerca: non rimane fermo a guardare cosa succede attorno a sé, ma si mette continuamente in gioco

Il mio in(solito) commento a:
Questi è il Figlio mio, l’amato (Mc 9,2-10)

Adoro parlare di luce. È l’essenza di tutto, un filo conduttore che attraversa l’intera Bibbia. Già al terzo versetto della Genesi, Dio proclama: “Sia la luce!” (Genesi 1,3). E questa luce ci accompagna fino all’ultima pagina dell’Apocalisse, dove Dio stesso diventa la luce che trionfa sulle tenebre: “Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà” (Apocalisse 22,5).

La luce ci permette di vedere tutto: il cielo, la terra, il mare, gli animali, e persino gli altri esseri umani. Dio è avvolto di luce: “Egli è vestito di luce” (Salmo 104,2). La luce di Dio è così potente che persino il volto di Mosè diventava raggiante dopo aver parlato con Lui: “Quando Mosè scese dal monte Sinai, la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con Dio” (Esodo 34,29-30).

La luce è la Parola di Dio che illumina e guida: “La tua parola è una lampada per i miei piedi, una luce sul mio cammino” (Salmo 119,105).

La luce è un annuncio, come dice Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce” (Isaia 9,1). E questa luce è la Parola che si incarna: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Giovanni 1,9).

Senza la luce di Dio, ci perdiamo. Senza di essa, brancoliamo nelle tenebre, incapaci di trovare la nostra strada. Ma tu, che stai leggendo, non puoi rassegnarti all’oscurità. Leggiamo insieme le parole luminose di un testimone oculare della trasfigurazione di Gesù: san Pietro. Nella sua seconda lettera, ci racconta: “Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza” (2 Pietro 1,16-19).

Anche tu stai assistendo a una piccola trasfigurazione. Se sei arrivato a leggere fin qui, stai cercando la luce. Chi cerca la luce non si ferma a guardare, ma agisce. La trasfigurazione non è solo contemplazione, ma un invito all’azione, a scuoterci dal torpore e a impegnarci per il bene comune.

Può sembrare strano parlare di luce mentre il mondo sprofonda nel buio. Ma è proprio questo il compito dei cercatori di Dio. Sta a noi riempire il vuoto del mondo con la luce divina, prima che le tenebre prevalgano: “Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno” (Giovanni 9,4).

Sta a noi agire, fare il bene, testimoniare la luce di Dio. Diventiamo lampade che brillano, pagine viventi del Vangelo, mostrando amore, perdono, accoglienza e servizio. Esiste un’alternativa a questo mondo individualista. La nostra luce deve continuare a brillare.

#Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “La Trasfigurazione”, di Pietro Perugino, 1497, affresco, 226×229 cm, Collegio del Cambio, Perugia

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