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Ma Gesù, quanto è difficile seguire questo comandamento!?

Ma Gesù, quanto è difficile seguire questo comandamento!?

“Ama il tuo nemico”. Più che un comandamento, sembra un’impresa impossibile. Come si fa ad amare chi ci ha ferito, chi ci ha tradito, chi ci ha fatto soffrire? Eppure, Gesù non lascia spazio a interpretazioni: non dice “prova”, non dice “se puoi”, ma semplicemente… ama.

Il mio (in)solito commento a:
Amate i vostri nemici (Matteo 5,43-48)

Perché? Perché Dio stesso ama così. Ama senza condizioni, senza calcoli, senza riserve. Ama anche chi sbaglia, chi cade, chi si allontana. Il Signore non fa differenze: sta accanto anche al più incallito dei peccatori, lo aspetta, lo desidera, lo cerca. E quando finalmente torna, lo abbraccia con una tenerezza che spiazza: lo riveste di dignità, gli rimette l’anello al dito, i calzari ai piedi e… fa festa! Sì, perché “ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Luca 15,7).

Questo è il cuore di Dio: un cuore di Padre. Un cuore grande, spalancato, capace di amare anche quando nessuno lo merita. Un cuore che non si ferma alla nostra idea di giustizia, ma ci spalanca agli orizzonti infiniti della misericordia. Un cuore che non ci tratta secondo i nostri peccati, né ci ripaga secondo le nostre colpe (Salmo 103,9-10).

E noi? Siamo chiamati a fare lo stesso. A perdonare, persino chi ci ha ferito nel profondo. Ad amare, anche quando sembra assurdo. A credere che anche dal male più grande possa nascere un bene inimmaginabile.

Ma attenzione: amare non significa subire passivamente l’ingiustizia. Gesù non ci invita alla rassegnazione, ma a un’azione coraggiosa, creativa, che possa toccare il cuore dell’altro. Vuole che il nostro amore smuova le coscienze, spinga chi sbaglia a fermarsi, a riflettere, magari persino a cambiare strada. È la forza di chi “vince il male con il bene” (Romani 12,21).

Ecco perché Gesù ci chiede di fare un passo in più. Quando ci viene imposto di camminare un miglio, Lui ci dice: fan due. Perché? Perché quel gesto può accendere una scintilla nel cuore di chi ci sta di fronte. Perché il vero amore non reagisce al male con altro male, ma con il bene. Sempre.

Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. Parole scomode, quasi insopportabili. Eppure, sono l’essenza stessa del Vangelo: l’amore non ha confini. Non si ferma davanti all’offesa, alla cattiveria, all’odio. Continua ad amare, fino all’assurdo, fino a pregare per il proprio persecutore.

Facile? No. Difficilissimo. Ma con la preghiera e con la grazia di Dio, possiamo riuscirci. Perché non siamo soli. “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2Corinzi 11,9).

E allora… proviamoci! Perché quando il nostro cuore si apre all’amore, anche l’impossibile diventa possibile #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il Sacro Cuore di Gesù” 1960, olio su tela, Luigi Guglielmino, Chiesa della Consolata, Torino

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