+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Parola del Signore
“Ama il tuo nemico” Questo pressante invito di Gesù è proprio difficile da seguire! Eppure ci dobbiamo almeno provare. Se vogliamo avvicinarci a Dio dobbiamo essere più simili a Lui. E cosa fa Dio? Ama. Dio ama tutti, incondizionatamente, illimitatamente. Il Signore è accanto anche al più incallito dei peccatori e, costantemente è lì che aspetta la sua conversione, attende che il figliol prodigo faccia ritorno a casa. E quando questo peccatore torna, Dio lo abbraccia, lo riveste, gli rimette l’anello al dito, i calzari ai piedi e fa una gran festa, perchè “ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).
Questo è il cuore di Dio! “Un cuore di Padre che ama e vuole che i suoi figli vivano nel bene e nella giustizia, e perciò vivano in pienezza e siano felici. Un cuore di Padre che va al di là del nostro piccolo concetto di giustizia per aprirci agli orizzonti sconfinati della sua misericordia. Un cuore di Padre che non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe, come dice il Salmo (103,9-10)” (Papa Francesco, Udienza Generale 3 febbraio 2016).
In questo immenso cuore misericordioso c’è talmente tanto amore da perdonare chiunque, anche coloro i quali hanno messo in croce il proprio Figlio. Trabocca d’amore il cuore di Dio. Come diceva Papa Benedetto XVI: “Il sacrificio redentore di Cristo ha il potere di perdonare persino il più grave dei peccati e di trarre il bene anche dal più terribile dei mali” (Lettera ai Cattolici d’Irlanda, 19 marzo 2010).
Anche noi, siamo tenuti ad avere gli stessi sentimenti di Dio. E’ difficile, ma è così: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli” (vv. 44-45). Già perchè Dio “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti” (v. 45). Il nostro Padre non è un Dio severo che castiga i malvagi e premia i giusti, ma un Dio misericordioso, che a tutti, giusti e malvagi, dona il suo amore.
ATTENZIONE! Questo non è buonismo e non è neppure una giustificazione per compiere il peccato: non dobbiamo prenderci gioco della ricchezza di bontà, di tolleranza e di pazienza che Dio, nostro Padre, mostra nei nostri confronti! No! Perchè così facendo, con la durezza del nostro cuore, ci condanneremmo da soli alla dannazione eterna: alla privazione della infinita gioia di stare con Dio. Il peccato infatti allontana da Dio e la nostra impenitenza ci impedisce di riceverne il perdono. Saremmo noi stessi, con le nostre mani, ad aprire la porta dell’inferno, anzi… a chiuderla definitivamente alle nostre spalle, precludendoci ogni possibilità di uscirne.
Invece, se riusciremo a pregare per i nostri nemici, perdonarli ed amarli, allora saremo anche noi perfetti “come è perfetto il Padre vostro celeste” (v. 48). Saremo in comunione con Dio.
Non è facile, no… per niente. Ma con l’aiuto della preghiera e la grazia di Gesù, ce la potremo fare! “Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo“. (2Corinzi 11,9). Gesù è venuto in mezzo a noi per indicarci la strada da seguire, quella che ci porterà a dimorare con Lui in eterno. Non allontaniamoci mai da questa strada!
Cari amici, le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Riesco a perdonare il mio nemico? Sono capace di pregare per lui? Riesco ad amarlo? E se fossi io, ad aver fatto del male a qualcuno, vorrei che lui mi amasse?
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Fai che siano sempre miti e perdonino con amore.
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Il sacrificio di Cristo, Figlio di Dio, chiama a raccolta e protegge l’umanità”, del pittore fiammingo Frans Floris, 1562, olio su tela, 165 x 230 cm, Museo del Louvre, Parigi
Alessandro Ginotta
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