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Il miracolo del Fuoco Santo a Gerusalemme

Il miracolo del Fuoco Santo a Gerusalemme

C’è un miracolo che si ripete ogni anno a Gerusalemme, eppure nessuno (o quasi) ne parla. Un fenomeno reso ancora più misterioso dalla convinzione che si verificherà fino al giorno dell’Apocalisse. Sto parlando del Sacro Fuoco di Gerusalemme: una fiamma prodigiosa che si accende spontaneamente nella Basilica del Santo Sepolcro durante la cerimonia officiata in occasione del Sabato Santo.

Il fenomeno, già noto ai tempi di San Gregorio di Nissa (335-395 dC circa), è stato documentato anche al tempo delle crociate e simboleggia la luce miracolosa della risurrezione di Cristo. Ma in che cosa consiste? Durante la preghiera della veglia Pasquale, sulla lastra di marmo della Tomba di Gesù, che si trova all’interno di un’edicola (un tempietto) al centro della Basilica, si vengono a formare delle gocce luminose descritte come delle piccole perle di fuoco.

Il Patriarca Greco Ortodosso, che è l’unico autorizzato ad entrare – e solo dopo essere stato rigorosamente perquisito dalle autorità israeliane – raccoglie con un pezzo di ovatta queste gocce e le utilizza per accendere alcune candele che, in precedenza, sono state trasportate nel sepolcro. In pochi istanti il fuoco si propaga a tutte le fiaccole tenute in mano dai fedeli nella Basilica.

Questa fiamma, come confermano i testimoni oculari, ha una curiosa proprietà: brucia producendo una luce azzurrina e si mantiene a bassa temperatura. Tant’è che può venire tranquillamente toccata senza provocare ustioni. Talvolta i pellegrini avvicinano di proposito le candele ai loro abiti (od alle loro barbe), nel tentativo di incendiarle, ma nulla accade. Trascorso un certo tempo (si dice 33 minuti), il fuoco delle candele assume il caratteristico colore giallo rossastro e la temperatura si alza, per tornare a comportarsi come una fiamma normale. Fino ad allora gli stoppini si anneriscono appena e la cera non si consuma.

Bisogna sottolineare che l’edicola del Santo Sepolcro viene perquisita e sigillata prima dell’inizio della cerimonia. Sorprendente vero? Eppure, quasi nessuno, in occidente, parla di questo fenomeno che, nella Chiesa Ortodossa è decisamente più popolare. Ti ricorda nulla? “il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava” (cfr. Esodo 3,2).

Ed ora veniamo alla scienza. Un articolo apparso su “Scienze Notizie” il 30 luglio 2021 titola: “La scoperta della fiamma fredda a bordo della ISS potrebbe rivoluzionare il mondo della combustione”. Fiamme sferiche di colore azzurro si sviluppano in assenza di gravità sulla Stazione Spaziale Internazionale. A Dio piace giocare con il fuoco?

Io credo che quello del Fuoco Santo a Gerusalemme, così come molti altri miracoli che ho raccontato in Sorprendersi con Dio, siano condizioni particolari in cui Dio interviene sospendendo il normale funzionamento delle leggi fisiche. Ecco che l’incredibile diventa possibile. Come camminare sull’acqua, grazie ad una variazione della sua tensione superficiale, lo stesso fenomeno che permise di separare il Mar Rosso (e le acque del Giordano). Anche in questo caso, un temporaneo cambiamento di uno o più parametri, probabilmente una combinazione di pressione e forza di gravità, ha permesso di avvicinarsi alle condizioni dell’esperimento avvenuto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (qui la pagina della NASA che lo descrive, vi troverai anche un video della “fiamma fredda” https://www.nasa.gov/mission_pages/station/research/news/Cool_Flames_First_for_ISS), e… il miracolo è servito. Sorprendente vero?

Sì Dio che le ha create, conosce bene le leggi che regolano il comportamento della materia e, di tanto in tanto, le modifica a piacimento per comunicarci qualcosa. La sua presenza. Il suo essere vicino a noi. Per darci un motivo in più per credere. Per sperare.

Alessandro Ginotta

L’articolo è uscito su “Il Corriere della Valle” del 17 novembre 2022

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