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Novena di Natale, quarto giorno: Gesù, l’Emmanuele

Novena di Natale, quarto giorno: Gesù, l'Emmanuele

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. (Mt. 1,18-24)

In questo giorno, dalla Vergine Maria, è nato Gesù, il Salvatore. Il presepe ci fa vedere il «segno» che Dio ci ha dato: «un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2,12). Come i pastori di Betlemme, anche noi andiamo a vedere questo segno, questo avvenimento che ogni anno si rinnova nella Chiesa. Il Natale è un avvenimento che si rinnova in ogni famiglia, in ogni parrocchia, in ogni comunità che accoglie l’amore di Dio incarnato in Gesù Cristo. Come Maria, la Chiesa mostra a tutti il «segno» di Dio: il Bambino che Lei ha portato in grembo e ha dato alla luce, ma che è Figlio dell’Altissimo, perché «viene dallo Spirito Santo» (Mt 1,20). Per questo Lui è il Salvatore, perché è l’Agnello di Dio che prende su di sé il peccato del mondo (cfr Gv 1,29). Insieme ai pastori, prostriamoci davanti all’Agnello, adoriamo la Bontà di Dio fatta carne, e lasciamo che lacrime di pentimento riempiano i nostri occhi e lavino il nostro cuore. Tutti ne abbiamo bisogno!

Solo Lui, solo Lui ci può salvare. Solo la Misericordia di Dio può liberare l’umanità da tante forme di male, a volte mostruose, che l’egoismo genera in essa. La grazia di Dio può convertire i cuori e aprire vie di uscita da situazioni umanamente insolubili.

Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra.

Noi Ti invochiamo, o Bambino Gesù.

«Vieni, o Emmanuele, Dio con noi. Vieni!».
Lo gridano con voce unanime, lo Spirito e la Chiesa.
Vieni, o germoglio dell’alleanza eterna di Dio con il suo popolo!
Vieni! Lo grida, con una sola voce,
tutta la creazione e con essa tutta l’umanità.
Vieni, Signore Gesù, il tempo è carico di speranza,
lo spazio della nostra tenda è ormai pronto ad accoglierti.
Vieni, te lo chiediamo a nome di tutta l’umanità.
Vieni, Signore, e abita la nostra vita,
entra in ogni spazio del nostro cuore e riempilo della tua luce,
facci rinascere con te: rendici in te una nuova creazione.
Con Maria entriamo con gioia
nel mistero di una attesa totalmente abitata dalla grazia di Dio,
dal suo amore per noi, dal suo farsi carne per la nostra salvezza.
Con Maria, madre e sorella nel credere,
contempliamo l’entrare sconvolgente di Dio nella vita,
nella semplice quotidianità, nelle tante speranze di popoli, storie e culture,
nella storia di un mondo che ancora non ha compreso pienamente l’amore.

O Bambino Gesù, degnati di accogliere la preghiera di quanti credono e sperano in Te; vieni presto a liberarci da questo nostro esilio, e riuniscici nel tuo regno glorioso, dove Tu vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

Novena di Natale, quarto giorno: Gesù, l'Emmanuele
Il dipinto di oggi è: “La Natività”, affrescata da Giotto tra il 1304 ed il 1306, 200 x 185 cm, Cappella degli Scrovegni, Padova

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