Perché accadono (anche) le brutte cose?

Perché accadono (anche) le brutte cose?

Hai notato che il mondo sembra aver smarrito la bussola? Divisioni politiche, conflitti sempre più frequenti e cruenti, distorsioni della realtà per giustificare atti di atroce violenza, calamità… Il Male (sì, con la “M” maiuscola) continua a farsi sentire, e noi, smarriti, ci chiediamo: Perché, Signore? Provo a darti una risposta nel mio in(solito) commento a:

Chi non è contro di noi è per noi (Mc 9,38-40)

Perché esiste il male? È la domanda che ha tormentato Giobbe, il giusto, nel suo dolore più profondo. È la domanda che si insinua nel cuore quando il male ci travolge, inaspettato e ingiusto.

Ma fermiamoci un istante. Dio, che ci ha creati a Sua immagine, che ci ha amati fino a mandarci Suo Figlio, che si è fatto Pane per la nostra salvezza… può davvero volere il male per noi? No! E allora perché il male esiste?

Qui dobbiamo distinguere: c’è un male che dipende da noi. È quello generato dall’egoismo, dall’avidità, dalla sete di potere. È il male di chi schiaccia gli altri per innalzarsi, di chi semina odio e divisione. Questo male si potrebbe evitare, se solo il nostro cuore fosse più aperto all’amore. Se solo scegliessimo di amare invece di sopraffare. È il male di Pilato, di Hitler, di troppi leader di ieri e di oggi.

E poi c’è il male che non riusciamo a spiegare: tragedie, catastrofi, sofferenze che non sembrano avere un perché. Ma anche qui, se scaviamo fino alla radice, troviamo una scelta: quella di Satana. Il primo a ribellarsi a Dio, il primo a seminare divisione. Il suo peccato ha spalancato una ferita nel mondo, un’ombra che ancora oggi avvolge l’umanità. Il creato intero ne porta i segni, come un violino con una corda spezzata.

Il male è assenza di bene. È il vuoto lasciato dall’amore quando si spegne. È l’ombra di un cuore che ha rifiutato la luce. E così come gli angeli caduti hanno scelto di allontanarsi da Dio, anche oggi, all’inferno non ci si va per caso: ci si va per scelta. Perché si è deciso di chiudere la porta al Suo perdono.

E qui arriva la chiave del Vangelo di oggi: Dio unisce, il diavolo divide. Diavolo viene dal greco diábolos, che significa proprio questo: colui che divide. Ogni frattura, ogni lite, ogni guerra nasce da questa sottile opera di separazione. Il Nemico si insinua nei nostri pensieri con il dubbio, con il sospetto, con quella vocina che ci spinge a dire: “Lui non è dei nostri”. E così, senza accorgercene, cadiamo nella trappola. Creiamo muri, schieramenti, “noi contro di loro”.

Ma Gesù ci chiama a un’altra logica: quella dell’incontro. Non a chiuderci nei nostri cenacoli di “perfetti”, ma ad aprire le braccia a chiunque operi il bene. Perché il bene non ha etichette. Il bene è di Dio. E chi lo compie, anche se fuori dai nostri schemi, è già sulla strada giusta.

Quando la rabbia ci tenta, quando il mondo sembra spingerci alla divisione, ricordiamo l’arma più potente di Gesù: l’amore. Lui non ha mai risposto al male con altro male. Ha sempre spezzato la catena dell’odio con l’amore.

E allora, oggi, facciamo lo stesso. Preghiamo per l’unità, per la riconciliazione, per la pace. Nel nostro cuore, nelle nostre famiglie, nel mondo intero: “Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo San Michele, diféndici nella battaglia e nel combattimento contro i principati e le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre e contro gli spiriti maligni delle zone celesti. Vieni in aiuto degli uomini, da Dio creati per l’immortalità e fatti a sua immagine e somiglianza e riscattati a caro prezzo dalla tirannia del diavolo”. #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “San Michele Arcangelo sconfigge il diavolo”, Antonio Maria Viani, 1630, olio su tela, chiesa abbaziale della Sacra di San Michele

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