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Perché non devi fermare l’amore!

Perché non devi fermare l'amore!

Cascate, fiumi, oceani d’amore. Dio riversa il suo amore su di noi in ogni istante. Alcuni lo accolgono, dissetando l’anima. Altri si ostinano a chiudersi, impermeabili all’amore, e le loro anime avvizziscono giorno dopo giorno.

Il mio in(solito) commento a:
Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto (Giovanni 15,1-8)

Siamo chiari: non è una punizione. Dio continua a trasmetterci il suo amore anche quando gli voltiamo le spalle. Nessuno, per quanto peccatore, è escluso dalla sua grazia. Spesso siamo noi a bloccare questo dono, impedendo all’amore di Dio di entrare e nutrirci. La luce della nostra anima si spegne lentamente, e la scintilla divina smette di brillare.

Perché succede? Quando siamo pieni di noi stessi, non lasciamo spazio a Dio. Costruiamo una diga che impedisce all’amore di Dio di irrigare i nostri campi. Senza la luce divina, vediamo solo i nostri problemi, paure, insicurezze e vanità. Ci chiudiamo al bello, rendendo le nostre vite sempre più grette, tristi e buie. Nel buio, è facile inciampare, cadere e perdersi, allontanandoci sempre più da Dio.

Papa Francesco scrive: «Non siamo mai soli. Possiamo essere lontani, ostili, o anche dichiararci “senza Dio”. Ma il Vangelo ci rivela che Dio non può stare senza di noi. È un grande mistero! Questa certezza è la fonte della nostra speranza. Quando abbiamo bisogno, Gesù ci invita a rivolgerci al Padre con fiducia. Le nostre necessità, da quelle quotidiane a quelle più profonde, non riflettono la nostra solitudine. C’è un Padre che ci guarda con amore e non ci abbandona» (Udienza Generale del 7 giugno 2017).

L’allontanamento da Dio non è una novità. Fin dalla Genesi, l’uomo si è distaccato dall’amore divino, rompendo l’equilibrio che ci permetteva di vivere senza fatica. Adamo dovette coltivare la terra con sudore, Eva sperimentò i dolori del parto.

Senza Dio, non siamo nulla. Dall’amore nasce la vita, dall’odio la morte. Le conseguenze del peccato originale sono drammatiche, ma Dio non ci ha abbandonato. Pensiamo alle tuniche fatte da Dio per Adamo ed Eva. Come allora, Dio ci ha mandato il suo Figlio Unigenito per restituirci la vita eterna. La promessa della vita eterna ci riporta alla comunione con Dio, che ritroveremo alla fine dei tempi. L’amore iniziale è l’amore di sempre.

Noi siamo i tralci, Gesù è la vite. Dio ci ama, sempre e comunque. Senza di Lui non siamo nulla. Questo rapporto intimo con Dio ci rende parte di Lui. Come dice la lettera ai Galati: «Non son più io che vivo: è Cristo che vive in me» (Galati 2,20). Cristo vive in noi. Se vuoi fare della tua vita un capolavoro, libera Dio dentro di te! Permetti che emerga nei tuoi gesti, azioni e parole.

Fai risplendere i valori di amore, amicizia, accoglienza, ascolto, perdono, custodia e insegnamento che Dio ha posto in te. Questo significa far vivere Dio dentro di sé. Così facendo, porterai molto frutto! #Santanotte

Alessandro Ginotta

L’illustrazione di oggi è: “Cristo vite vera”, icona greco-ortodossa, collezione privata

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