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Piemonte: Vescovi e Regione vicini ai giovani in cerca di lavoro

Piemonte: Vescovi e Regione vicini ai giovani in cerca di lavoro

Martedì 18 aprile 2017 ore 10, nella sala Giunta della Regione Piemonte in piazza Castello 165 a Torino, si è tenuto l’incontro “Chi offre e crea lavoro in Piemonte”. Sono intervenuti: Mons. Cesare Nosiglia, Presidente Conferenza Episcopale Piemontese; Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte; Gianna Pentenero, Assessore all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale Regione Piemonte.

Approfondire il rapporto tra giovani e mercato del lavoro attraverso un’indagine loro dedicata, in cui siano evidenziate le figure professionali più richieste e i settori che offrono maggiori opportunità occupazionali. E’ l’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra la Regione Piemonte e la Conferenza Episcopale Piemontese siglato stamane dal presidente Sergio Chiamparino e dall’arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia. L’intesa prevede una sinergia tra i due enti per realizzare, attraverso l’osservatorio regionale sul mercato del lavoro e l’Ufficio Regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro, un’indagine rivolta allo specifico target dei giovani.

Piemonte: Vescovi e Regione vicini ai giovani in cerca di lavoro

“Chi offre e crea lavoro in Piemonte”, questo il nome dell’iniziativa, si propone di agevolare la conoscenza dei fabbisogni professionali delle imprese, consentendo ai giovani e alle loro famiglie di orientarsi meglio nel mercato del lavoro e agli operatori, pubblici e privati, dei servizi per l’impiego di avere a disposizione un utile strumento di lavoro. Attraverso l’analisi delle informazioni contenute nelle banche dati disponibili sul mercato del lavoro e rilevazioni dirette presso le imprese che operano nei settori tradizionali e innovativi, l’indagine intende realizzare per ogni ambito territoriale piemontese approfondimenti che tengano conto dell’evoluzione del contesto economico e sociale, degli effetti della crisi economica, delle caratteristiche del sistema formativo e delle nuove professionalità richieste dall’Industria 4.0. I risultati finali permetteranno di definire i settori dell’economia che presentano maggiori opportunità d’impiego per i giovani e di individuare le figure professionali emergenti e quelle tradizionali da valorizzare, in relazione al quadro di competenze richieste dalle imprese. Un’attenzione particolare, inoltre, sarà dedicata al lavoro autonomo, al settore del no-profit e delle start up, mettendo in evidenza le iniziative di successo che negli ultimi anni hanno avuto per protagonisti i giovani. I primi risultati dell’indagine saranno resi noti a novembre, in occasione della prossima Agorà per il Sociale.

“L’accordo con la Regione Piemonte – dichiara Mons. Cesare Nosiglia, Presidente della Conferenza Episcopale Piemontese – ha un obiettivo di fondo: favorire l’inclusione sociale dei giovani offrendo loro la possibilità di crearsi un percorso verso la vita adulta, potendo contare su un reddito frutto non di sussidi, ma di lavoro continuativo. Oggi si accentua il divario tra i giovani che hanno avuto risorse, capacità e meriti per qualificarsi ad alto livello e giovani che non hanno realizzato le loro capacità e rischiano l’esclusione. Con l’accordo odierno ci proponiamo di colmare o quantomeno ridurre questo divario, attraverso una lettura approfondita della domanda e dell’offerta di lavoro nella nostra regione”.

“L’accordo che firmiamo – spiega il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino – oggi nasce dai rapporti consolidati fra Regione e Conferenza Episcopale Piemontese e dal confronto sviluppato, nel novembre 2016, nell’ambito dell’Agorà per il Sociale, un’occasione di riflessione su temi cruciali per la comunità piemontese. Tra questi, riveste naturalmente un’importanza strategica quello dell’occupazione giovanile. L’obiettivo dell’indagine che realizzeremo, e per cui sarà creato un gruppo di lavoro specializzato, è favorire la conoscenza dei possibili sbocchi lavorativi per i giovani, analizzare il rapporto tra domanda e offerta di lavoro giovanile, ma anche, e forse soprattutto, contribuire a creare una cultura del lavoro, intesa come comprensione del valore che il lavoro ha nella nostra società”.

Piemonte: Vescovi e Regione vicini ai giovani in cerca di lavoro

“Troppi giovani nella nostra regione – aggiunge l’assessora al Lavoro Gianna Pentenero – faticano a entrare nel mondo del lavoro, come testimonia un tasso di disoccupazione medio del 36% ancora troppo elevato, mentre le imprese non riescono a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno. Quest’indagine si propone di fornire informazioni aggiornate e facilmente accessibili sui profili maggiormente richiesti dalle imprese e sulle specificità dei territori. E’ uno strumento che si potrà integrare con gli interventi di politica attiva del lavoro in vigore in Piemonte, in particolare con Garanzia Giovani, che dopo l’estate sarà oggetto di rifinanziamento da parte del Governo. Finora, il programma che si propone di favorire l’occupazione dei giovani che non studiano e non lavorano ha permesso la presa in carico nella nostra regione di oltre 54 mila giovani, di cui circa 36 mila hanno avuto almeno un avviamento in impresa, con un contratto di lavoro o in tirocinio”.

Nella Sala della Regione era presente anche una delegazione della Società di San Vincenzo De Paoli di Torino, da sempre vicina alle famiglie di chi un lavoro non ce l’ha o l’ha perduto. “Rendere autosufficiente ogni persona, promuovendo la sua dignità” rimuovendo “le cause  delle  situazioni  di  bisogno  e  di emarginazione, individuali e collettive, in un cammino di sempre maggior giustizia”. E’ quanto si legge all’art. 4 dello Statuto della Società di San Vincenzo De Paoli. Ed è per questo che il Consiglio Centrale di Torino ha deciso di istituire una apposita Commissione che si preoccupa di accompagnare le persone in difficoltà in un percorso di crescita personale finalizzata alla ricerca del lavoro. Una bella sfida che vede il volontario affiancare il bisognoso ed affrontare insieme il difficile cammino che passa dalla redazione di un curriculum vitae efficace, alla preparazione attraverso specifici corsi di formazione, al tutoraggio durante i tirocini. Un bel modo per essere vicino a chi è meno fortunato, ed un aiuto per restituire alla persona quella dignità che la disoccupazione aveva sottratto.

Alessandro Ginotta

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