Hai mai provato a pregare con tutto te stesso? Non una preghiera tiepida, sussurrata distrattamente, ma quella che nasce dal profondo, che ti coinvolge anima e corpo. Una preghiera coraggiosa, quasi “impertinente”. A volte, è proprio questa insistenza – quasi fastidiosa – che apre le porte del Cielo. E a insegnarcelo è una vedova audace, protagonista della parabola di Luca.
Il mio in(solito) commento a:
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui (Luca 18,1-8)
Abbi il coraggio di chiedere. Questa donna, sola e indifesa, si rivolge a un giudice senza scrupoli. Non teme la sua arroganza, non si arrende al suo disinteresse. La vedova continua a bussare, giorno dopo giorno, fino a ottenere giustizia. Non per la bontà del giudice, ma perché lui – esasperato – decide di ascoltarla.
E se un giudice iniquo può cedere alla perseveranza, quanto più Dio, che ci ama infinitamente, ascolterà le nostre suppliche? La differenza, però, è che Dio non si limita a esaudire. Lui risponde nei modi e nei tempi perfetti, che a volte non coincidono con i nostri desideri.
Ti sorprenderò dicendoti che la preghiera ti trasforma. Il messaggio di questo Vangelo è chiaro: non smettere mai di pregare. Insisti, continua, non mollare. Perché la preghiera non serve solo a cambiare le situazioni, ma soprattutto a trasformare noi. È un dialogo che ci avvicina al cuore di Dio, che ci insegna fiducia, pazienza e abbandono.
Ricorda Abramo, che intercede per Sodoma con una preghiera coraggiosa e quasi sfacciata: negozia con Dio, osando chiedere sempre di più. E il Signore, invece di fulminarlo per la sua audacia (cosa che forse noi faremmo al suo posto!), lo ascolta. Lo accoglie. Perché? Perché nella preghiera Abramo sperimenta l’amore di un Padre misericordioso.
La preghiera è soprattutto dialogo con Dio. Forse Dio ci invita a pregare proprio per questo: perché sente che ci stiamo allontanando. Attraverso il desiderio che ci muove a pregare, ci attira a sé. Non è affascinante pensare che il seme di ogni nostra preghiera sia piantato da Lui?
Dio è sempre più grande delle nostre aspettative, più avanti dei nostri pensieri. E se fosse proprio quel desiderio che portiamo nel cuore, per cui decidiamo di pregare, il frutto della Sua volontà? Un modo per renderci più vicini a Lui? #Santanotte
Alessandro Ginotta
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