+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore
Se al tempo di Gesù fossero esistiti i bignami… probabilmente si sarebbe potuta scegliere questa frase come estrema sintesi del Vangelo: “Ama Dio con tutto il cuore e ama il prossimo come te stesso“. Sono le parole che Gesù ci ha indicato come il primo di tutti i comandamenti.
“Il Signore disse a Mosè: Sali verso di me sul monte e rimani lassù: io ti darò le tavole di pietra, la legge e i comandamenti che io ho scritto per istruirli” (Esodo 24,12). Dio consegnò a Mosè le tavole della legge. Dieci comandamenti. Ma l’uomo è complicato. Il serpente poi sussurra sempre al suo orecchio, cavilla, divide, confonde… così l’uomo, incapace di mettere in pratica i Dieci Comandamenti, pretese di sostituirsi a Dio e tentò di interpretarli. Gli uomini di Dio fecero del loro meglio, ma nella confusione generale nacquero oltre 600 precetti, difficili da ricordare, complicati da rispettare.
Gesù non cancella questi precetti, ma è critico verso scribi e farisei che li hanno codificati: “Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei” (Mt 23,2) dirà riferendosi proprio a coloro che hanno interpretato i Comandamenti ricevuti da Mosè: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno” (Mt 23,3). Più avanti aggiungerà: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci” (Mt 23,13). Moltiplicando i precetti, scribi e farisei hanno reso di fatto così difficile conoscerli tutti e rispettarli che… è come se avessero creato una barriera: hanno chiuso le porte del Regno dei Cieli.
I precetti di per sè sono buoni, se presi singolarmente, tantè che Gesù stesso mette in guardia: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (v. 17). Ed ecco che si compie il miracolo: i precetti, troppi e difficili da ricordare, vengono “portati a compimento”. Gesù li sublimerà: non vengono abrogati, come una legge, ma perfezionati con una lettura più alta, più completa, più… divina, come solo il Figlio di Dio poteva fare: Dio, che è Amore (cfr. 1Gv 4,8) ama le sue creature, che devono amare Lui e amarsi a vicenda. Così tutti i comandamenti e tutti i precetti, possono essere ricondotti ad uno solo: L’amore.
Gesù era pratico, parlava sempre con gli esempi per farsi capire. A costo di sembrare ovvio, farò un esercizio per applicare questa “sublimazione” ai Dieci Comandamenti (ma si potrebbe fare con ciascuno dei precetti):
- Io sono il Signore, tuo Dio… Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine… Non ti prostrerai davanti a quelle cose…
Amare Dio. - Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio… Amare Dio.
- Ricorda di santificare le feste… Amare Dio.
- Onora tuo padre e tua madre… Amare il prossimo.
- Non uccidere. Amare il prossimo. Se amo mio fratello, non lo ucciderò.
- Non commettere adulterio. Amare il prossimo. Se lo amo, non causerò dolore al coniuge tradito.
- Non rubare. Amare il prossimo. Non danneggerò il fratello che amo.
- Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. Amare il prossimo. Non farò del male a mio fratello.
- Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Amare il prossimo. Causerei inutilmente dolore.
- Non desiderare la casa del tuo prossimo… né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo. Amare il prossimo. L’invidia causa litigi che possono sfociare in prepotenze e violenze. Se amo mio fratello che possiede queste cose, voglio il suo bene, non gli porterò via nulla.
Visto? Tutto si può tradurre con la legge dell’amore, la legge di Dio.
Concludo con le parole di Papa Francesco: “Il comandamento dell’amore a Dio e al prossimo è il primo non perché sta in cima all’elenco dei comandamenti. Gesù non lo mette al vertice, ma al centro, perché è il cuore da cui tutto deve partire e a cui tutto deve ritornare e fare riferimento”. E ancora: “In mezzo alla fitta selva di precetti e prescrizioni – ai legalismi di ieri e di oggi – Gesù opera uno squarcio che permette di scorgere due volti: il volto del Padre e quello del fratello. Non ci consegna due formule o due precetti: non sono precetti e formule; ci consegna due volti, anzi un solo volto, quello di Dio che si riflette in tanti volti, perché nel volto di ogni fratello, specialmente il più piccolo, fragile, indifeso e bisognoso, è presente l’immagine stessa di Dio“.
Cari amici le domande che oggi vi propongo (e mi propongo) sono: Sono capace di riconoscere il volto di Dio nel fratello che mi sta accanto? Quanto amo Dio? E quanto amo mio fratello? Davanti ad una persona che ha bisogno di aiuto, mi perdo, come scribi e farisei, in mille distinguo… oppure la aiuto incondizionatamente e indipendentemente dal colore della sua pelle, dal suo status sociale, dal suo credo?
Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco! Aiutali ad amare Te, e tutti i fratelli, come Tu ci hai insegnato!
#Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂
Il dipinto di oggi è “Cristo Risorto appare a Maria Maddalena” del pittore russo Alexander Andreyevich Ivanov, 1835, olio su tela, 240 × 321 cm, State Russian Museum, San Pietroburgo
Alessandro Ginotta
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