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Scacciare i demoni con il dito di Dio

Il dipinto di oggi è: “San Michele Arcangelo sconfigge il demonio” di Luca Giordano, 1663, olio su tavola, 198×147 cm, Gemäldegalerie, Berlin

E non ci abbandonare alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen. Quando Gesù ci ha insegnato il “Padre Nostro”, ci ha voluto lasciare una richiesta precisa: essere liberati dal Maligno. Sì, perché quella parola non si riferisce al male in senso astratto, ma proprio al Maligno. Gesù ci invita ogni giorno a chiedere questa protezione, perché solo così possiamo evitare di essere danneggiati. Ora, prima di continuare, recita con calma un “Padre Nostro”, non di fretta, ma riflettendo su ogni parola. Fatto? Bene, adesso possiamo andare avanti…

Il mio (in)solito commento a: Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio (Lc 11,15-26).

Esiste davvero il demonio? Lui vorrebbe farci credere di no. E spesso ci riesce. Oggi sembra che il mondo abbia dimenticato la sua esistenza, lo tiene a distanza, come se parlarne potesse attirarlo. Forse lo facciamo per paura di una sua ritorsione. Nell’immaginario comune, il diavolo è qualcosa da film horror: voci sinistre, comportamenti strani. Ma il vero demonio, quello che dobbiamo temere, è più subdolo, più raffinato, quasi “educato”. Così lo descrive Papa Francesco. Non si fa notare con effetti speciali, ma insinua il dubbio, la divisione, l’odio.

Il demonio non fa preferenze: attacca chiunque, ma soprattutto chi ha più responsabilità, nella Chiesa o nella società. Anche Gesù non fu risparmiato. La prima tentazione? Quasi una seduzione: “Se sei Figlio di Dio, gettati giù, tanto gli angeli ti proteggeranno.” Un trucco vecchio, lo stesso usato con Adamo ed Eva: “Mangiate la mela, vi darà saggezza!” Il diavolo è abile, traveste il male come se fosse innocuo, addirittura come un consiglio amichevole.

Il mondo di oggi ha abbassato la guardia. E questo è pericoloso. Il demonio non è un mito, un simbolo, né una figura astratta. Pensare che non esista è il suo più grande inganno. Così ci avvelena, senza che ce ne accorgiamo: un po’ di invidia qui, un po’ di tristezza là, un pizzico di odio. E mentre abbassiamo le difese, lui distrugge la nostra vita, le nostre famiglie, le nostre comunità. Proprio come dice la Scrittura: “Va in giro come un leone ruggente cercando chi divorare” (1 Pt 5,8).

Abbiamo visto che persino Gesù fu tentato. E i santi? San Giovanni Bosco, per esempio, veniva tormentato quasi ogni notte dal demonio. Ho avuto modo di visitare le “Camerette di Don Bosco”, e mi ha colpito il suo letto: altissimo! Doveva usare uno sgabello per salirci. Sapete perché? Il diavolo spesso gli tirava le coperte o sollevava il letto. Don Bosco raccontava: “La scorsa notte, mentre mi appisolavo, sentii le coperte scivolare lentamente verso i piedi. Pensai fosse una causa naturale, così le tirai su. Ma non appena le sistemavo, tornavano a scendere. Accesi la luce, controllai la stanza, ma non c’era nessuno. Spensi di nuovo la luce, e dopo qualche minuto… le coperte si mossero ancora. Talvolta il capezzale iniziava a dondolare. Ma ogni volta che facevo il segno della croce, tutto cessava.” (Memorie di Don Bosco, VII, 68-70).

Il demonio, quindi, se la prende proprio con i migliori. Con noi? Sembra meno impegnato, ma non abbassiamo la guardia. Le forze malvagie potrebbero ostacolarci in modi diversi. Ecco perché, nei momenti di difficoltà, è utile invocare San Michele Arcangelo:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; proteggici contro la perfidia e le insidie del demonio. Che Dio lo sconfigga, te ne preghiamo umilmente! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza divina, ricaccia all’inferno Satana e tutti gli spiriti maligni che vagano nel mondo per perdere le anime. Amen.

Non lasciare che il tuo cuore si turbi, resta sempre nella gioia. Come diceva San Giovanni Bosco: il diavolo ha paura della gente allegra! #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “San Michele Arcangelo sconfigge il demonio” di Luca Giordano, 1663, olio su tavola, 198×147 cm, Gemäldegalerie, Berlin

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