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Sei seme, messe o operaio?

Il dipinto di oggi è: “Cristo nel campo di grano” di Thomas Francis Dicksee, 1883, olio su tela, 139.7 x 104.1 cm, Londra, collezione privata

Proprio adesso, Dio ti sta chiedendo di diventare le sue braccia e le sue gambe. Ti sta spingendo ad agire, a sfruttare i talenti e i doni che ti ha donato.

Ecco il mio in(solito) commento su:
“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!” (Mt 9,32-38)

Le spighe sono lì, aspettano qualcuno che non si tiri indietro. Qualcuno che non tema di sporcarsi le mani, che sia pronto a dissotterrare i propri talenti e a mettersi davvero in gioco. Qualcuno che si preoccupi non solo del proprio benessere, ma anche di quello dell’umanità intera. Hai mai notato come impegnarti per il bene degli altri faccia stare bene anche te? Lo sanno bene i volontari, che dedicano tempo e capacità al servizio dei meno fortunati. Lo sanno medici, infermieri, poliziotti, avvocati, e tutti coloro che, con altruismo, si dedicano ai più deboli, che sembrano pecore senza pastore. Le spighe sono mature. E tu? A che punto di maturazione sei?

Sì, perché «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!» (v 37). Quante volte hai sentito questa frase? È uno dei brani del Vangelo più noti, ma anche dei più attuali.

Guarda il mondo attorno a te. Cosa vedi? Persone troppo concentrate su loro stesse, impegnate a preservare il proprio benessere a ogni costo, anche distruggendo l’ambiente con inquinamento e rifiuti. Persone ripiegate su loro stesse, ossessionate da rughe e capelli grigi, costruendosi vite fittizie in un mondo virtuale che le inghiotte. Persone concentrate sul denaro, sempre alla ricerca di nuovi modi per riempire il portafogli, ignorando le sofferenze altrui. Persone che cercano di fare carriera senza curarsi del prossimo.

E il prossimo? Presi dalle preoccupazioni del mondo moderno, rischiamo di ignorare chi vive in condizioni di disagio. Come possiamo restare indifferenti di fronte alle nuove e vecchie povertà, alle solitudini, al disprezzo e alla discriminazione?

Non possiamo rimanere insensibili di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere, non reagire. Non possiamo passare accanto a queste persone con indifferenza. No! Non possiamo ignorare la sofferenza dei nostri fratelli e sorelle. Non possiamo rifiutarci di ascoltare le loro storie, di toccare le loro piaghe. Dio ci chiede di manifestare concretamente la sua tenerezza verso di loro.

Proprio adesso, Dio ti sta chiedendo di diventare le sue braccia e le sue gambe. Ti sta esortando ad agire, a mettere a frutto i tuoi talenti, i doni che ti ha elargito. Gesù è qui, accanto a te, e ti sprona a metterti in gioco. Invita anche te a mietere il grano, perché la messe è abbondante, ma gli operai sono pochi! #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo nel campo di grano” di Thomas Francis Dicksee, 1883, olio su tela, 139.7 x 104.1 cm, Londra, collezione privata

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