Tag: assisi

  • Le sorprese di Carlo Acutis

    Le sorprese di Carlo Acutis

    Mesi fa dedicai alcune puntate di questa rubrica a tre Miracoli Eucaristici avvenuti tra il 2006 ed il 20131. Le reliquie di questi fenomeni sono state inviate in laboratori di tre continenti diversi, ma l’esito delle indagini è stato sempre lo stesso: in tutti e tre i casi l’ostia si è trasformata in muscolo cardiaco. Per di più le analisi hanno confermato che il corpo da cui provengono le cellule rinvenute ha molto sofferto (era in agonia) e, di nuovo in tutti i casi, il gruppo sanguigno riscontrato è sempre lo stesso: AB. Il gruppo che abbiamo già trovato in altri Miracoli Eucaristici come quello di Lanciano, oltre che sulla Santa Sindone e sul Sudario di Oviedo. Già al tempo in cui ne scrissi provavo la netta sensazione che i tre eventi fossero intrinsecamente legati fra di loro. Ma mai e poi mai avrei pensato che a collegarli potesse essere l’intercessione del Beato Carlo Acutis! È la stessa Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, a raccontare di aver chiesto al figlio, in punto di morte, di intercedere affinché in tutto il mondo si verificassero altri miracoli simili a quello di Lanciano, perché tutti si potessero convincere della autentica presenza di Cristo nella Santa Eucarestia.

    Pensa che il primo di questi miracoli è avvenuto appena 9 giorni dopo la morte di Carlo e, il secondo, si è verificato il 12 ottobre 2008, anniversario della morte del giovane beato. Non ho parole per esprimere quanto sono sorpreso!

    Ma il fatto che voglio raccontarti oggi è un altro. Quando Carlo fu sepolto nella tomba di famiglia ad Assisi, tutto attorno vennero piantate delle rose bianche, rosa e rosse. La mamma di Carlo decise di raccogliere i petali caduti sulla tomba, conservarli per donarli a chi ne avesse avuto bisogno. Uno di questi petali venne spedito in Brasile, nello stato del Paranà. Il fatto incredibile è che questo petalo non appassisce, né si secca o si disfa, ma si mantiene vivo e in certi periodi, in particolar modo durante la stagione delle piogge, si ovalizza e bagna la superficie sulla quale viene appoggiato. Osservandolo al microscopio si scopre che le sue cellule sono vive, come se fossero ancora collegate alla rosa e la linfa potesse scorrere per nutrirlo.

    Si deve notare che una complessa ricerca scientifica sui fiori recisi, che prende in esame enzimi, traspirazione e respirazione del petalo, sostiene che la massima durata di una rosa tagliata è di 2 settimane, purché venga immersa in un vaso con acqua pulita ed alla temperatura di 0-1 gradi centigradi. Altre condizioni di temperatura e umidità accorciano la durata del fiore.

    Sorprendente vero? Carlo Acutis ci stupirà ancora.

    1)
    Miracolo Eucaristico di Tixtla, Messico, 22 ottobre 2006
    Miracolo Eucaristico di Sokolka, Polonia, 12 ottobre 2008
    Miracolo Eucaristico di Legnicka, Polonia, 24-25 dicembre 2013

    Alessandro Ginotta
    Tratto da Sorprendersi Con Dio, “Il petalo di Carlo Acutis”, Corriere della Valle, 23/05/2024 pag. 5

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  • I viaggi dell’anima tra arte e fede (con un pizzico di mistero)

    I viaggi dell’anima tra arte e fede (con un pizzico di mistero)

    Immagina di avere con te uno scrittore e potergli fare tutte le domande che vuoi. Immagina che quello scrittore ti accompagni a scoprire uno dei luoghi più belli d’Italia, dove arte e fede si intrecciano e si ammantano di mistero. Affascinanti racconti, curiosità e anche tanta voglia di stare insieme.

    Sabato 22 ottobre 2022, Viaggio dell’anima: Alla scoperta della Sacra di San Michele

    Partiamo insieme?

    Sacra di San Michele, Sant’Ambrogio (TO)
    Visita guidata + incontro con lo scrittore

    + cena in una location suggestiva (facoltativa, menù alla carta)

    PRENOTATI SUBITO, POSTI LIMITATI (MAX 30 PERSONE)

    Prenota ora!

    Permettimi di catturare la tua fantasia con questo breve video della Sacra di San Michele:

    Ci vuole un’Abbazia che si slancia così in alto, sul monte: un luogo tanto vicino al cielo, che contemporaneamente, è anche il luogo in cui il cielo è più vicino alla terra, per aiutarci a capire che Dio è vicino al cuore di ciascuno di noi

    cit. Alessandro Ginotta

    Tariffe:

    L’evento è gratuito ad eccezione del prezzo del biglietto d’ingresso alla Sacra di San Michele (i cui proventi andranno alla Sacra) e la partecipazione alla cena (facoltativa) in una location suggestiva ai piedi della Sacra di San Michele.

    Intero: € 10,00
    Ridotto: € 8,00

    • ragazzi dai 6 ai 18 anni e oltre i 65 anni.
    • famiglia di 2 adulti e minimo 2 ragazzi 6-18 anni
    • disabili e accompagnatore previa presentazione della tessera di riconoscimento.
    • forze dell’ordine previa presentazione della tessera di riconoscimento.

    Gratuito: da ritirare presso la biglietteria

    • Bambini sotto i 6 anni

    Cena: 

    • Menù alla carta

    Vuoi più info? Prenota ora!

    Per info e prenotazioni: alessandro.ginotta@labuonaparola.it


    Sabato 22 ottobre 2022: i segreti della Sacra di San Michele

    Visita ad uno dei 7 santuari allineati sulla linea di San Michele Arcangelo: il monastero che ispirò il romanzo storico di Umberto Eco, “Il nome della rosa“.

    • Ritrovo alle ore 14.30 al parcheggio comunale Piazzale della Croce Nera, 10050, Chiusa San Michele (TO)
    • Passeggiata lungo la pedonale che sale alla Sacra di San Michele (circa 800 metri). Durante questo breve percorso avremo modo di iniziare a conoscerci meglio e verranno anticipate alcune informazioni che ci permetteranno di iniziare ad immergerci in quella che sarà una giornata molto suggestiva! Parola di scrittore!
    • ore 15.00 Visita guidata alla Sacra di San Michele. Una guida molto esperta ci racconterà aneddoti appassionanti e ci descriverà i luoghi e le magnifiche opere d’arte che la Sacra di San Michele conserva.
    • ore 16.00 Il clou dell’evento: Comodamente seduti nella Foresteria Grande messa a disposizione dall’Abbazia, faremo un “viaggio nello spazio e nel tempo”. Attraverso la lettura di brani ed un racconto sorprendente, vivremo un’esperienza immersiva: avrai la possibilità di immaginarti tra i protagonisti del testo sacro e proverai la sensazione di “vivere”, per qualche istante, proprio dentro le pagine della Bibbia. Chi ha già partecipato a eventi di questo tipo si è detto entusiasta!
      In conclusione verrà presentato il libro: “Sorprendersi con Dio”, Alessandro Ginotta, Tau Editrice, in uscita ad ottobre 2022. Risposte semplici, tra scienza e fede, per domande complicate. Un libro che rivoluzionerà il rapporto tra scienza e fede! Ti stupirà! (Anche qui, parola di scrittore!).
    • (facoltativo) ore 19.30 cena in una location suggestiva. Sarà un tempo sereno durante il quale, in amicizia, assaggiando buon cibo e sorseggiando un calice di vino, potremo proseguire il dialogo, e magari approfondire con qualche riflessione più intima i contenuti già esplorati nel corso del pomeriggio. La partecipazione alla cena non è vincolante, ma… ti assicuro che l’incontro non sarà completo senza questo momento di condivisione, nel corso del quale si potranno scoprire altri particolari molto curiosi.
      Presso l’Osteria dal Merlo, Via Umberto I 67, 10057 Sant’Ambrogio di Torino. Ristorante con cucina tipica all’ombra della Sacra di San Michele. Sul sito si legge (a ragione): “Una piacevole sfida nella banalità quotidiana“.

    N.B. E’ assolutamente necessario prenotare via e-mail: alessandro.ginotta@labuonaparola.it

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    Accompagnati da una guida esperta, scopriremo i segreti dell’imponente Scalone dei Morti, ammireremo il sorprendente Portale dello Zodiaco, visiteremo la Chiesa e le sue magnifiche opere d’arte, ci lasceremo rapire dalla bellezza dell’incredibile panorama offerto dalla terrazza panoramica e visiteremo le Rovine del Monastero NuovoDurata: 60′

    La Sacra di San Michele evoca bellezza, fascino e mistero. Quel mistero che la avvolge fin dalla sua costruzione, avvenuta tra il 983 e il 987 d.C. Un’imponente abbazia che, sfidando i principi della fisica, domina la cima del Monte Pirchiriano. Un luogo meraviglioso e denso di spiritualità, custodito in origine dai monaci benedettini e che dal 1837 è affidato ai padri Rosminiani. La Sacra. Un racconto lungo oltre mille anni. Una storia tutta da scoprire.

    Partiamo insieme per cercare Dio?

    La Sacra di San Michele si trova alle porte di Torino, ed è facilmente raggiungibile in auto, in bus od in treno. Per chi viene in automobile è possibile parcheggiare al piazzale “Croce Nera”, facilmente individuabile dalla strada, perchè si trova in cima ad un colle, proprio sulla via che porta alla Sacra di San Michele. E’ l’unico piazzale che si incontra ed è impossibile sbagliare. Per la ricerca su navigatore satellitare e Google Maps è possibile digitare ABBAZIA SACRA DI SAN MICHELE oppure COLLE CROCE NERA, 10050, Chiusa San Michele. Il piazzale è un parcheggio comunale con molti posti per auto e bus.

    Qui, dopo aver lasciato le auto, ci incontriamo, proprio all’imboccatura della strada che sale alla biglietteria della Sacra di San Michele. La visita inizia passeggiando lungo la via pedonale (distanza 800 metri): Un percorso nella natura che ci aiuta a conoscerci, ci insegna a camminare insieme verso una meta precisa e ci permette di entrare, poco alla volta, nel clima di meraviglia davanti alla bellezza della costruzione che, mentre ci avviciniamo, emerge dal bosco.

    Per i disabili con ridotte capacità motorie è consentito l’accesso con la propria autovettura sino ai piedi della Sacra (Sepolcro dei Monaci) e l’utilizzo dei tre ascensori che conducono alla Chiesa.

    Davanti alla biglietteria della Sacra di San Michele ci sarà un secondo punto di incontro, dove ci conteremo ed attenderemo che l’intero gruppo (max 30 persone, ad oggi siamo circa 15) si ricompatti. Poi la visita guidata al monastero, alla scoperta di opere d’arte, aneddoti curiosi e perfino qualche mistero.

    All’atto della prenotazione chiediamo di fornirci un numero di cellulare. Non lo useremo, se non per necessità, ma potremmo inviare messaggi di WhatsApp al momento del ritrovo per darci la posizione dei vari appuntamenti lungo il percorso.

    COME RAGGIUNGERE LA SACRA DI SAN MICHELE IN AUTO

    Autostrada A32 Torino-Bardonecchia direzione Frejus. Uscita Avigliana Centro:
    Alla rotatoria, seguire le indicazioni per Giaveno – Sacra di San Michele e imboccare le gallerie. All’uscita dalle gallerie, alla rotatoria, prendere la prima uscita e proseguire per Laghi di Avigliana – Giaveno. Alla rotatoria prendere la seconda uscita per Giaveno, quindi seguire le indicazioni per Sacra di San Michele.

    TRENO + BUS

    Partenza in treno da Torino Porta Nuova: orari su Trenitalia.com
    Cambio su bus ad Avigliana FS (Piazzetta De André): ore 9.00, 10.00, 14.00, 16.00, 18.00.
    Partenza bus dalla Sacra di San Michele: ore 9.30, 10.30, 14.30, 16.30, 18.30.

    Costo del biglietto combinato treno+bus: € 5,40 corsa singola. Il biglietto è acquistabile su Trenitalia.com inserendo come stazione di origine o destinazione “Sacra San Michele”. Presentando il biglietto combinato TRENO+BUS si ha diritto ad uno sconto del 25% sul biglietto d’ingresso alla Sacra (prezzo intero € 10,00).

    Per prenotazioni o per qualsiasi altra domanda sarò a completa disposizione:

    Invia una e-mail a: alessandro.ginotta@labuonaparola.it sarò felice di risponderti in privato con tutte le informazioni!

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    La Valsusa annuncia i Viaggi dell’Anima alla Sacra di San Michele di sabato 22 ottobre 2022

    Cerchi Dio ma non sai come trovarlo? Ti piace visitare chiese e musei e hai la curiosità di esplorare stanze normalmente non aperte al pubblico? Vuoi scoprire i segreti che pittori, scultori e architetti hanno nascosto nelle loro opere d’arte? Ammirare o riscoprire edifici, sculture e dipinti guardandoli con occhi nuovi, in un clima di amicizia, raccolto e sereno, in compagnia di esperti preparati che sapranno emozionarti raccontandoti la storia dei luoghi che stai visitando e aneddoti curiosi sulla loro realizzazione? Entrare nelle cripte e perlustrare anche gli angoli più sconosciuti, toccando con mano l’arte e respirando la storia? (Tutto questo mentre cerchi Gesù…).

    Che dire se poi uno scrittore ti guidasse in un’esperienza unica e originale, nella quale, partendo proprio dalla bellezza delle opere d’arte appena viste, ci si incammini attraverso racconti avvincenti che si snodano tra le pagine della Bibbia e dei Vangeli, per avvicinarsi sempre più a Dio?

    E se, dopo questa visita suggestiva ed appassionante, ti venisse voglia di continuare l’esplorazione in un altro senso, assaporando i piatti tipici e degustando vini deliziosi in uno dei locali più caratteristici?

    Immagina poi che, al tuo stesso tavolo, sia sieda lo scrittore e, cenando insieme a te, possa soddisfare le tue curiosità e rispondere alle tue domande, chiacchierando amabilmente in compagnia!

    Lo scrittore sono io. E ti prometto che l’esperienza che faremo sarà indimenticabile: insieme potremo cercare Dio, che si nasconde nel bello delle opere d’arte: tanto nelle più conosciute, quanto in quelle più misteriose. E insieme impareremo a conoscerlo meglio e ad avvicinarci un po’ di più a Lui: «Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Matteo 18,20).

    Le altre mete? Eccole (sono più di 100!):

    In Piemonte:

    La Sacra di San Michele (nel video) che ispirò Umberto Eco nella scrittura del Nome della Rosa;

    Abbazia di Staffarda, viaggi dell'anima, Alessandro Ginotta

    Abbazia di Staffarda, ricca di illusorie simmetrie e unica nel suo genere;

    Abbazia di Vezzolano, i viaggi dell'anima, Alessandro Ginotta

    Abbazia di Vezzolano, con i suoi altorilievi e gli affreschi leggendari;

    La cupola ellittica più grande del mondo, Santuario di Vicoforte di Mondovì

    Il Santuario di Vicoforte di Mondovì, dove scoprire i segreti della cupola ellittica più grande del mondo.

     

    In Lazio:

    Santuario di Greccio, I viaggi dell'anima, Alessandro Ginotta

    Santuario di Greccio, dove San Francesco d’Assisi inventò il Presepe;

    Santuario del Sacro Speco di Subiaco, I viaggi dell'anima, Alessandro Ginotta

    Santuario del Sacro Speco di Subiaco, dove San Benedetto lottò con il demonio;

    Santuario di Vallepietra, luogo da molti identificato come porta del Paradiso, che sorge nel punto in cui San Pietro e San Paolo si rifugiarono durante le persecuzioni e conserva il più antico affresco della Santissima Trinità;

    Santuario della Mentorella, I viaggi dell'anima, Alessandro Ginotta

    Santuario della Mentorella, ricco di opere d’arte preziose e dove aleggia il ricordo di San Giovanni Paolo II.

    Nelle Marche:

    Basilica della Santa Casa di Loreto, dove sono conservate le mura  in cui Maria, a Nazareth, ricevette la visita dell’Arcangelo Gabriele.

    In Umbria:

    Assisi, i viaggi dell'anima, Alessandro Ginotta

    Assisi, con i suoi inestimabili tesori e la Porziuncola.


    E molti altri ancora.

    Ciascun viaggio, una promessa. Ed un ricordo indimenticabile che si aggiungerà alla gioia di esserci avvicinati insieme qualche passo in più al grande Mistero di Dio.

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  • Che cos’è il Perdono di Assisi?

    Che cos’è il Perdono di Assisi?

    Entrando nella Porziuncola si ha la sensazione di trovarsi in un tempo fuori dal tempo. Ed è proprio un viaggio nello spazio e nei secoli quello che ti propongo ora: con gli occhi del cuore ci spingeremo ad Assisi, in una imprecisata notte di luglio 1216, a vivere, insieme a San Francesco, un’esperienza davvero speciale, che cambiò tutta la sua vita (ed un po’ anche la nostra). Vieni con me?

    Il cielo è profondamente buio. Il caldo opprimente del giorno ha lasciato spazio ad un refolo di vento che scuote il saio di Francesco mentre, a passo veloce, si dirige verso la Porziuncola, o “Portiuncola”, come un tempo veniva chiamata la chiesetta che sorgeva su un piccolo terreno (una porziuncola). Era quella la terza chiesa che il Poverello ristrutturava dopo aver ricevuto il “mandato” dalla vera voce di Cristo, che gli parlava attraverso il crocifisso di San Damiano: “Mentre egli era così profondamente commosso, all’improvviso – cosa da sempre inaudita! – l’immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto gli parla, movendo le labbra. «Francesco – gli dice chiamandolo per nome – va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». Francesco è tremante e pieno di stupore, e quasi perde i sensi a queste parole. Ma subito si dispone ad obbedire e si concentra tutto su questo invito” (FF 593). Una richiesta che, inizialmente, Francesco prenderà alla lettera, immaginando di dover ricostruire gli edifici con calce e mattoni… prima di comprendere che la richiesta di Gesù era un’altra: Egli voleva che venisse ricostruita la sua Chiesa con la “C” maiuscola, l’insieme di pastori e fedeli che camminano alla ricerca di Dio.

    Ma torniamo alla Portiuncola, la chiesa che ricevette in dono dai monaci benedettini e che fu teatro di molti eventi. Nel 1209 vi fondò l’Ordine dei Frati Minori. Fu alla Portiuncola che, nel 1211, Santa Chiara ricevette da Francesco l’abito religioso, dando origine all’Ordine delle Clarisse. E, sempre qui, Francesco chiese di venire trasportato, la notte in cui morì, tra il 3 e il 4 ottobre 1226. Ragione di questo desiderio, fu quello che accadde in questa notte imprecisata del luglio 1216, che stiamo rivivendo ora:

    Francesco desidera pregare. Gli piace ritirarsi in questa chiesetta, tra queste mura così intime e slanciate. Lui ha una profonda devozione per la Vergine ed è a Lei, alla Vergine Madre di Cristo, cui la chiesina è dedicata. In questa notte senza luna, le uniche fioche fonti di luce sono il baluginare delle stelle e, qua e là, qualche lucciola che svolazza serena. Francesco porta il polso sulla fronte per tergere con il saio una goccia di sudore che gli annebbia la vista. Ma no, non è il sudore. Dentro alla chiesa c’è qualcosa di strano. Il cuore gli balza nel petto e gli occhi si sgranano quando, dalle pareti, scaturisce una luce la cui fonte non si sa spiegare. Non è una candela, non è una torcia, è come se le mura stessero prendendo fuoco, un fuoco che non brucia, ma rischiara. Francesco, con gli occhi sbarrati, osserva il fenomeno mentre si inginocchia a pregare.

    Dinnanzi al Poverello le pareti della chiesetta si dissolvono ed appaiono, immersi in un bagliore sfolgorante, la Beatissima Vergine Maria accanto a Gesù, attorniati da una schiera di angeli. Leggiamo nel Diploma di Fra Teobaldo (che in seguito divenne Vescovo di Assisi): “Il Redentore chiese al suo Servo quale grazia desiderasse per il bene degli uomini. S. Francesco umilmente rispose: «Poiché è un misero peccatore che Ti parla, o Dio misericordioso, egli Ti domanda pietà per i suoi fratelli peccatori; e tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse». «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza».

    Poi le luci si attenuano fino a spegnersi. Rimane lì Francesco, inginocchiato davanti all’altare di quella piccola chiesetta, a chiedersi quale grande mistero abbia appena vissuto. L’indomani si recherà a Perugia, dove era in visita Papa Onorio III.

    Il Pontefice lo ascolta, poi domanda a Francesco per quanti anni desiderasse quest’indulgenza. Francesco risponde che egli sta chiedendo “non anni, ma anime” e che vuole “che chiunque verrà a questa chiesa confessato e contrito, sia assolto da tutti i suoi peccati, da colpa e da pena, in cielo e in terra, dal dì del battesimo infino al dì e all’ora ch’entrerà nella detta chiesa”. La richiesta è insolita, ma viene accettata.

    È lo stesso San Francesco, tornando alla Portiuncola, a dare la notizia ai frati ed ai tanti fedeli accorsi: «Oggi voglio portarvi tutti in Paradiso»!

    Ed, in Paradiso, ci potrai venire anche tu, approfittando dell’indulgenza a queste condizioni:

    Dal mezzogiorno del 1º agosto alla mezzanotte del 2 agosto, si potrà lucrare l’indulgenza visitando una chiesa francescana, od una chiesa parrocchiale.

    Occorrerà:

    • confessarsi;
    • fare la comunione eucaristica;
    • pregare secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa, recitando almeno Padre nostro, Ave Maria e Gloria al Padre;
    • recitare il Credo e il Padre nostro;
    • Confessione e comunione possono essere fatte anche alcuni giorni prima o dopo le date previste (nell’arco di 8 giorni).
    • La visita e la preghiera è opportuno che siano fatte lo stesso giorno.

    L’indulgenza plenaria può essere richiesta, una volta al giorno, per sé o per i defunti.

    Ah, dimenticavo: la Portiuncola è un luogo speciale, perché lì, l’indulgenza del Perdono, vale ogni giorno dell’anno!

    Alessandro Ginotta

    Assisi, la Porziuncola, foto Wikipedia (Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International)

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  • La Società di San Vincenzo De Paoli coglie i primi frutti da Assisi

    La Società di San Vincenzo De Paoli coglie i primi frutti da Assisi

    A pochi giorni dalla conclusione del Convegno nazionale che ha coinvolto 750 soci ad Assisi la Società di San Vincenzo De Paoli torna a riunirsi in tre città dal nord al sud Italia. A Torino il Convegno interregionale su minori e giovani. 

    Più di 13.000 volontari della Società di San Vincenzo De Paoli in Italia combattono ogni giorno la povertà, il disagio e l’esclusione sociale. Il loro desiderio è offrire alle persone in difficoltà un aiuto che non sia fatto solo di aiuti materiali per placare la fame e lenire le necessità più impellenti, ma di sostegno, di amicizia, di affiancamento duraturo in un percorso di crescita con l’obiettivo di superare una volta per tutte i problemi e tornare ad essere indipendenti.

    Volontari così impegnati hanno bisogno di momenti di gruppo durante i quali confrontarsi, costruire nuove relazioni, scambiarsi idee e buone pratiche. E l’Assemblea nazionale che si è tenuta ad Assisi a fine ottobre è servita proprio per costruire tutti insieme, in modo partecipato, le linee guida per affrontare più efficacemente le sfide quotidiane.

    “I frutti del Convegno – ha dichiarato il Presidente nazionale Antonio Gianfico – li stiamo iniziando a cogliere proprio adesso, perché a distanza di pochi giorni torniamo a riunirci in punti diversi d’Italia per condividere con tutti i soci, volontari ed amici che ci seguono proprio quel percorso che abbiamo costruito insieme negli ultimi due anni e che abbiamo consolidato ad Assisi. L’Umanità Unisce è un ponte di relazioni che dobbiamo percorrere impegnandoci singolarmente a preparare un tempo migliore e un mondo più bello da vivere insieme”.

    E così proprio il Presidente nazionale Antonio Gianfico sabato 10 e domenica 11 novembre 2018 incontrerà i volontari del Consiglio Centrale di Pordenone, le autorità civili ed i rappresentanti delle principali associazioni che operano in Friuli Venezia Giulia.

    Venerdì 9 novembre invece, Monica Galdo, membro della Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, si recherà a Caltagirone (CT) per confrontarsi sulle “Sfide e Prospettive del Volontariato” nella tavola rotonda organizzata dal locale Consiglio Centrale ed alla quale parteciperanno istituzioni e volontariato.

    Domenica 11 novembre a riunirsi saranno i Vincenziani di Piemonte e Valle d’Aosta che si incontreranno all’Assemblea interregionale che si terrà presso Villa Lascaris a Pianezza (TO). Sarà un’assemblea “collaborata”, durante la quale tutti i partecipanti avranno la possibilità di intervenire sull’argomento “giovani e minori” formulando dalla platea proposte per affrontare i problemi del disagio giovanile e su come coinvolgere di più i giovani nel volontariato. Si tratta di due temi molto ampi che verranno dibattuti nell’arco della giornata con proposte creative e la possibilità, per i soci delle Conferenze di San Vincenzo, di partecipare ad un bando ed ottenere un contributo per la realizzazione dei progetti che verranno valutati migliori.

    La Società di San Vincenzo De Paoli

    Con 850.000 soci e 1.500.000 di volontari in 153 Paesi del mondo, con una rappresentanza presso le Organizzazione delle Nazioni Unite di Ginevra, la Società di San Vincenzo De Paoli è una delle associazioni più vaste e radicate sul territorio.

    Fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Federico Ozanam insieme ad un gruppo di giovani studenti, cattolica ma laica, l’organizzazione si trova generalmente nelle parrocchie ed ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i bisognosi, gli ammalati, gli anziani soli, i carcerati, chiunque si trovi in difficoltà.

    In tutta Italia la Società di San Vincenzo De Paoli ha realizzato mense, dormitori, case di ospitalità per persone povere in difficoltà, centri per l’assistenza a bambini e ragazzi e per persone sole o anziane, strutture per l’accoglienza dei migranti, empori solidali.

    Alessandro Ginotta
    Ufficio Stampa
    Società di San Vincenzo De Paoli

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