Tag: santanotte

  • Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

    + Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51)

    In quel tempo, disse Gesù alla folla:
    «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

    Parola del Signore

    Da tre giorni la Liturgia ci sta proponendo Gesù, Pane di vita eterna. Se avete seguito le mie meditazioni avrete notato che nel brano di oggi Gesù appare più “severo”. Ha un tono quasi di rimprovero. Perchè? Perchè quando ha iniziato il discorso (cfr. Gv 6,22-29 e Gv 6,30-35) si rivolgeva a tutta la folla, ora invece sta parlando a quei Giudei che stanno mormorando: “Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: «Sono disceso dal cielo»?” (v. 42) a costoro Gesù risponde: “Smettetela di protestare tra di voi.” (v. 43).

    Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.” (v. 44-45) La fede è un dono di Dio. Non è una nostra conquista. Senza Dio non possiamo fare nulla. E’ il Padre che ha messo nei nostri cuori i germogli della fede. Nel cuore di ciascuno di noi.

    Gli israeliti nel deserto hanno mangiato la manna, e sono morti. Non sono morti perchè hanno mangiato la manna, ma perchè si sono allontanati da Dio. Il Signore disse a Mosè: “Io perdono come tu hai chiesto; ma […] tutti quegli uomini che hanno visto la mia gloria e i prodigi compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova già dieci volte e non hanno obbedito alla mia voce, certo non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà” (Nm 14,20-23). Nessuno di loro è entrato nella terra promessa. Neppure Mosè. Nei 40 anni in cui hanno vagato nel deserto sono morti tutti. Solo i loro figli ci sono riusciti.

    Con Gesù, tutto è diverso: “questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia” (v. 50). Non è la manna. E’ un pane nuovo. Chi ne mangia vivrà in eterno. Gesù si dona a noi con l’Eucarestia: “Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (v. 51).  Partecipando con fede all’Eucarestia ci avviciniamo a Dio. Veniamo attratti da Lui e permettiamo a Gesù di risuscitarci nell’ultimo giorno. Se ci allontaniamo da Lui resteremo umani… e al termine dei nostri giorni… moriremo, come sono deceduti gli israeliti nel deserto.

    Allora, amici miei, scegliamo la vita! Chiudo questa meditazione con le parole di San Giovanni Paolo II: “Nell’umile segno del pane e del vino, transustanziati nel suo corpo e nel suo sangue, Cristo cammina con noi, quale nostra forza e nostro viatico, e ci rende per tutti testimoni di speranza. Se di fronte a questo Mistero la ragione sperimenta i suoi limiti, il cuore illuminato dalla grazia dello Spirito Santo intuisce bene come atteggiarsi, inabissandosi nell’adorazione e in un amore senza limiti”. (Enc. Ecclesia de Eucharistia, 17 aprile 2003)

    « Bone pastor, panis vere, 
    Iesu, nostri miserere… ». 

    “Buon pastore, vero pane,
    o Gesù, pietà di noi:
    nutrici e difendici,
    portaci ai beni eterni
    nella terra dei viventi. 

    Tu che tutto sai e puoi,
    che ci nutri sulla terra,
    conduci i tuoi fratelli
    alla tavola del cielo
    nella gioia dei tuoi santi”. 

    Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

    #Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

    Il dipinto di oggi è “L’Ultima Cena” del pittore fiammingo Frans Pourbus “il giovane”, 1618, olio su tela 287 x 370 cm. L’opera, realizzata per l’Altare maggiore della Chiesa di Saint-Leu-Saint-Gervais a Parigi, è ora conservata al Museo del Louvre.

    Sostieni labuonaparola.it


    Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

    Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!

  • Questa è la volontà del Padre…

    Questa è la volontà del Padre…

    + Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,35-40)

    In quel tempo, disse Gesù alla folla:
    «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
    E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

    Parola del Signore

    E io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Com’è bella questa promessa! Gesù lo dice qui a chiare lettere. Chiunque crede in Lui avrà la vita eterna. E’ la volontà del Padre.

    Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!” (Gv 6,35). Non solo la vita eterna, ma anche la promessa che, se crederemo in Lui, non avremo più nè fame nè sete. Dio si è sempre preso cura dei suoi figli. Nel deserto ci ha dato la manna: “…al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: «Man hu: che cos’è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo.” (Es 16,13-15). La manna serviva per soddisfare un bisogno primario. L’alimentazione. Dio l’ha garantita agli israeliti per tutti i 40 anni in cui hanno vagato nel deserto. Però “l’uomo non vive soltanto di pane, ma di quanto esce dalla bocca del Signore” (Dt 8,3). Mosè ha messo in guardia gli israeliti. Le stesse parole le ha ripetute Gesù, tentato nel deserto: “L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio” (Mt 4,4). Oltre a nutrire il corpo, è importante anche dare il nutrimento allo spirito.

    Chi si nutrirà della Parola di Dio, di Gesù, non avrà mai fame: “Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo“. (Gv 6,33). E Gesù si offre a noi continuamente! In tutte le chiese del mondo. Così come ogni giorno scendeva dal cielo la manna per gli israeliti, Gesù, presente nell’Eucaristia, scende ogni giorno dal cielo per farsi pane per noi. Pane di vita eterna.

    Come diceva Sant’Ambrogio: “Se sei aggravato dall’iniquità, Gesù in Sacramento è la giustizia; se abbisogni di aiuto, Egli è la forza; se temi la morte, Egli è la vita; se desideri il Cielo, Egli e la via; se vuoi fuggire le tenebre, Egli è la luce; se cerchi il cibo, Egli è l’alimento”.

    Il dono dell’Eucaristia è il dono più bello che Gesù ci potesse fare. Mangiare Gesù “pane” significa fin d’ora possedere la vita eterna. E’ la volontà del Padre. Facciamo allora la Sua volontà, partecipiamo più spesso all’Eucarestia per trarre giovamento di questo dono che scende per noi dal cielo! Rafforzaci o Signore, rafforza la nostra fede, nutrici con il Tuo Pane!

    Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

    #Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

    Il dipinto di oggi è

    Il dipinto di oggi è “L’Ultima Cena” di Joos van Cleve, prima metà del XVI sec., olio su tavola 206×45 cm, Museo del Louvre, Parigi

    Sostieni labuonaparola.it


    Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

    Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!

  • Signore, dacci sempre questo pane

    Signore, dacci sempre questo pane

    + Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,30-35)

    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».

    Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
    Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

    Parola del Signore

    Qualche volta per capire bene un’opera d’arte occorre fare un passo indietro. Allontanarsi un po’ permette uno sguardo d’insieme più completo. E allora… proviamoci anche noi.

    Dov’è ambientata questa scena? A Cafarnao, la città della Galilea dove abitava San Pietro, la stessa città che Gesù aveva adottato come sua. Cosa stava facendo Gesù in quel tempo? Se torniamo indietro di soli 11 versetti lo troviamo camminare sulle acque del lago di Tiberiade: “A un tratto videro Gesù che camminava sul lago e si avvicinava alla barca, e si spaventarono“. (Gv 6,19). Altri 8 versetti e vediamo Gesù moltiplicare i pani ed i pesci: “Gesù prese il pane, fece una preghiera di ringraziamento, poi cominciò a distribuire a tutti pane e pesce a volontà“. (v. 11).

    Eppure… a Cafarnao la gente rivolge a Gesù questa domanda: “Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? “. (v. 32). Ma come?! Quale segno?! Non basta avere sfamato una moltitudine con cinque pani d’orzo e due pesci arrostiti? Non basta avere sfidato le leggi della fisica camminando sulla superficie dell’acqua? Eh, no! La folla è insaziabile.

    Gesù qui ci dà la “risposta delle risposte”. Spiega tutto. In una frase sola: “Il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo“. (v. 33). E… per chi non è stato attento, dopo chiarisce:”Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!“. (v. 35).

    Anche noi siamo un po’ come quegli abitanti di Cafarnao. La nostra fede spesso è fragile, come la loro. Anche noi corriamo sempre dietro allo straordinario: “un segno”. Cerchiamo l’emozione che ci scuota dal nostro torpore.  Ma cerchiamo male. Rincorriamo la risposta sbagliata. A testa bassa continuiamo a lamentarci della multa che abbiamo preso per aver parcheggiato male, o del brutto voto perchè ci siamo impegnati poco nello studio, o perchè quel collega ha svolto il lavoro meglio di noi… siamo perennemente insoddisfatti. Insaziabili. Sordi, ciechi, tristi e pessimisti, continuiamo a vedere solo le cose negative. Continuiamo ad avere fame e sete. E non ci accorgiamo di quella sorgente di acqua viva che zampilla per noi.

    Gesù è qui, accanto a noi, anche ora. Non aspetta altro che noi gli apriamo le porte del nostro cuore. Aprire la Bibbia, meditare su un versetto del Vangelo. Dare una carezza ai nostri figli. Un po’ di compagnia a quel vicino anziano che è sempre solo. Gioire per la margherita spuntata nel prato. Per l’azzurro del cielo. Per quella rondine che vola. Apprezzare i doni del Signore e ringraziarlo. Anche per le piccole cose.

    Allora, anche a noi, questa sera, non rimane che dire: “Signore, dacci sempre questo pane!”. (cfr. v. 34).

    Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

    #Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

    Signore, dacci sempre questo pane

    Il dipinto di oggi è “La Comunione degli Apostoli” di Beato Angelico, 1440-1442, affresco 200×248 cm, Convento di San Marco, Firenze

    Sostieni labuonaparola.it


    Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

    Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!

  • Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

    Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

    + Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,22-29)

    Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

    Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

    Parola del Signore

    La Parola di Dio. E’ questo il Pane di vita eterna che ci offre Gesù. Il cibo che dura per sempre.

    Cosa disse Gesù alla donna samaritana al pozzo di Sicar? «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,13-14). Una sorgente che zampilla per sempre. Dentro di noi. Se ci nutriremo della Parola di Dio non patiremo più nè la fame, nè la sete. La Parola di Dio sazia. E’ pienezza. E’ sovrabbondanza, come sovrabbondanza produce ogni Miracolo di Gesù. Lui stesso ce lo ha ribadito:

    «E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?». (Mc 8,18-21).

    Eppure ancora non capiamo: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?». (Mc 8,17-18). Per seguire Gesù non servono due tuniche, nè bisacce, nè denaro, nè bastone… Basta la Fede. Certo, è difficile… ma se seguiremo Gesù, tutto il resto arriverà in abbondanza. «Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?». (Mt 6,26). E ancora… «perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro». (Mt 6,28-29).

    O Signore, fai che non ci ostiniamo a pensare solo e soltanto alle nostre necessità materiali. Fai, ti prego, che si aprano i nostri occhi, che sentano le nostre orecchie. Ma soprattutto… fai che senta il nostro cuore!

    Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

    #Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

    Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

    Il dipinto di oggi è “La Comunione degli Apostoli” di Luca Signorelli, 1512, pannello 232×220 cm, Museo Diocesano di Cortona

    Sostieni labuonaparola.it


    Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

    Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!

  • Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.

    Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.

    + Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,1-14)

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

    Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

    Parola del Signore

    San Pietro… chissà quali emozioni ha provato in questo momento. Si è gettato dalla barca per raggiungere a nuoto il Signore. Poi… le domande di Gesù. Tre negazioni… tre domande… “Simone, figlio di Giovanni, mi ami?”. “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Non ci sono galli che cantano, non c’è pianto, ma San Pietro si addolora lo stesso. Si sente in colpa per aver rinnegato Gesù. Lui che poche ore prima si era dichiarato pronto a morire per il Salvatore… davanti al fuoco lo ha disconosciuto: “Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù”. Ma egli negò: «Non so e non capi­sco quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori del cortile e il gallo cantò. Là una storia di tradimento, qui una storia di amore. Gesù ribalta tutto. La morte diventa vita, le reti vuote si riempiono di pesce, l’abbandono si tramuta in amore. Grazie Gesù!

    Gesù trasforma i nostri sentimenti più oscuri, con la luce del perdono. Perdona anche noi o Signore, lava via le nostre colpe. Sì, ti amiamo Gesù! Ti amiamo anche noi!

    Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

    #Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

    Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così pure il pesce.

    Il dipinto di oggi, che in realtà si riferisce alla prima pesca miracolosa, è del pittore Iacopo da Bassano, olio su tela, 1545 circa, National Gallery of Art, Washington

    Sostieni labuonaparola.it


    Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

    Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!

  • Videro Gesù che camminava sul mare

    Videro Gesù che camminava sul mare

    + Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,16-21)

    Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

    Parola del Signore

    O Gesù, chissà cosa passò nella mente dei tuoi discepoli quando ti videro camminare sulle acque?!

    Signore, vieni, vieni anche ora, nel mare in tempesta dei nostri dubbi e delle nostre paure, vieni a rassicurarci, portaci la Tua pace, portaci la salvezza! Spazza via le angosce, dissipa le nubi del nostro io, del nostro egoismo, quelle nubi che ci impediscono di vedere oltre il nostro specchio, quei nembi che oscurano ogni cosa al di là del nostro tornaconto personale. Stacci vicino, Gesù, siamo smarriti, prendi il timone delle nostre vite e conducici sicuri in porto!

    Questa notte, Gesù, ti affido tutti i miei amici e le persone che conosco.

    #Santanotte amici miei! 🙂 🙂 🙂

    Videro Gesù che camminava sul mare (Gv 6,16-21)

    Il dipinto di oggi è del pittore russo Ivan Konstantinovich Aivazovsky, Gesù cammina sull’acqua, 1890 circa, olio su tela 70×50 cm., collezione privata

    Sostieni labuonaparola.it


    Se ti piace questo blog sostienilo. La tua donazione mi aiuterà a continuare a creare contenuti di qualità.

    Ogni contributo, grande o piccolo, fa la differenza. Grazie per il tuo sostegno!